Michelle è rimasta con un grosso punto di domanda in testa.
Come si ridà la voce ad un muto?
Che poi, lei che colpa ne ha?
Alla fine Niccolò ha ignorato le sue domande, per saperne di più, e così se n'è andata.La giornata è andata avanti però e la professoressa ha raggiunto anche la sua classe.
"Michelle, ho conosciuto tuo fratello" Racconta la donna.
La ragazza, occupata nel finire il suo disegno sul quaderno di matematica annuisce leggermente, disinteressata.
"È veramente particolare" Esprime la sua opinione la professoressa.Non vuole avere un giudizio affrettato, ma quel ragazzo e i suoi modi con il suo compagno non le piacciono per niente.
"Adriano è particolare..." Approva Michelle, ancora pensierosa per le parole di Niccolò.
La donna comincia a spiegare con calma, lasciando da parte le prime ore in quinta.Dopo qualche minuto la porta si apre, mostrando il ragazzo moro, senza occhiali e con il suo quaderno di lettere in mano.
"Chi ti manda?" Chiede la donna, cortese.
Lui scrive qualcosa, che sembra far annuire la professoressa.
"Siediti lì, fai come se fossi nella tua classe" Sorride la professoressa, indicando il posto di Vanessa, data la sua assenza.Niccolò guarda Michelle, per poi sospirare e sedersi al suo fianco.
"Per favore, lasciami solo" Scrive prima di chiudere la testa tra le mani.
La ragazza non fa in tempo a rispondere, che il moro sembra aver perso la vogli di ascoltarla.
La professoressa lancia uno sguardo a Niccolò, capendo che forse la situazione sta sfuggendo di mano.Come dovrebbe reagire un ragazzo che dovrà sostenere la maturità senza nessuna spiegazione, dato che i suoi professori durante l'anno scolastico lo hanno sempre scacciato durante le lezioni?
"Come ti chiami?" Chiede la donna, curiosa di sentire la sua voce.
Niccolò fa per scrivere qualcosa, ma Michelle lo precede.
"Niccolò Moriconi" Risponde la ragazza.
Ha deciso che sarà la voce del ragazzo, come da lui richiesto.Qualsiasi cosa voglia dire, lo farà lei.
"Non devi " Scrive il moro, guardando la ragazza con aria triste.
Non ha voglia di fare pietà alle persone, non vuole che qualcuno quando lo veda pensi "poverino".
"Ti sto ridando la tua voce " Spiega la castana, sorridendo appena al ragazzo.Niccolò non riesce a trattenere un sorrisino sincero.
È veramente grato a quella ragazza, che sta andando contro suo fratello pur di parlargli.
"Grazie mille" Scrive, aggiungendo un piccolo cuore alla fine.
La ragazza arrosisce al gesto, che nel suo piccolo, ha un grande significato.
"Ti devo un favore " Aggiunge.Michelle è costretta a seguire la lezione, anche se non riesce a non tirare qualche occhiatina curiosa al moro, che ormai sembra passare tutte le sue giornate nella sua classe.
Vorrebbe riprovare a parlare con lui, anche dell'argomento più banale, eppure il ragazzo le ha detto chiaramente che non ne ha voglia."Niccolò" Lo chiama a bassa voce.
Forse non tanto bassa visto che metà classe, e professoressa compresa, si girano a guardarla.
Ma sorprendentemente la donna non dice niente, continuando la sua spiegazione e rivolgendole un leggero occhiolino.
Il moro si gira a guardarla.
"Ti posso chiedere adesso quel favore?" Chiede Michelle.
Niccolò annuisce lentamente, mettendosi composto." Puoi toglierti gli occhiali per un secondo? " Domanda.
Niccolò lancia un veloce sguardo alla classe, attenta alla lezione, dopodiché abbassa leggermente le lenti facendo scorgere alla ragazza i due occhi scuri.
Non passano però nemmeno cinque secondi, che gli occhiali neri li coprono di nuovo.
"Hai degli occhi davvero belli, perché li copri?" Chiede Michelle, curiosa.Niccolò non risponde, togliendoli definitivamente e mostrando la grossa macchia violacea che ne fanno il contorno.
"Chi è stato?" Chiede portandola una mano alla bocca.
Il moro non risponde, abbassando la testa.
Michelle però ha capito.
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ti dedico il silenzio | ultimo
FanfictionNon è colpa sua. Come avrebbe potuto deciderlo? Che poi, anche se ne fosse stato cosciente, sarebbe davvero cambiato qualcosa? Avrebbe riavuto i suoi amici, una vita normale...o sarebbe andata allo stesso modo? Niccolò non lo sapeva alla sua nascita...