Capitolo 36

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Michelle e Niccolò hanno deciso di incontrarsi.
O meglio, lui ha detto no e lei è andata comunque a trovarlo a casa sua.
Il moro da quando era uscito dalla sala operatoria è cambiato.
Non scrive a nessuno, nemmeno a Michelle, sta sempre rinchiuso nella sua stanza.
E scrive, scrive, scrive e scrive.
Nessuno sa cosa, però lo fa in continuazione.

Michelle gli ha dato del tempo.
I primi giorni lo ha compreso, si sarà sicuramente sentito giù, per questo ha deciso di rispettare il suo volere e di non andarlo a trovare.
Ma dopo un mese non ce l'ha fatta più a vederlo solo da lontano nei corridoi o nel giardino.

"Michelle! Da quanto tempo" Sorride Anna.
Non vede la ragazza da un po', e addirittura è arrivata a pensare che lei e il moro avessero litigato e che  si fossero lasciati.
È un sollievo averla lì, almeno Niccolò non è del tutto solo.
"Cerchi Niccolò?" Chiede poi.
La castana annuisce, in fondo è lì solo per lui.

Anna gli indica la sua stanza con il dito.
"Convincilo tu" La supplica la donna.
Forse la prima ad esserci rimasta male è stata proprio lei. Ci aveva creduto davvero.
"Ci provo" Sospira la ragazza, per poi entrare nella stanza del moro.

Apre lentamente la porta.
Niccolò è talmente preso dalle sue cose che nemmeno si gira a guardare.
Sta suonando.
Michelle non lo sente alle prese con il pianoforte da un po', e addirittura pensava che avesse smesso.

Poi un colpo di tosse improvviso e Niccolò sembra accorgersi di lei.
Stacca immediatamente le dita dal pianoforte e abbassa lo sguardo, rosso dalla vergogna.
"Non ti ho sentito bussare" Scrive.
"Effettivamente non ho bussato" Mormora Michelle, anche lei in imbarazzo.

"Cosa ci fai qui?" Chiede poi Niccolò, facendole cenno di avvicinarsi.
"Non ti sentivo da un po'. Mi mancavi" Ammette Michele.
"Ora che mi hai visto puoi andartene" Dice.
Si è ripromesso di restare da solo, allontanando tutto e tutti.

"Ma perché fai così? Non importa se non vuoi operarti, vai benissimo anche cosi!" Sospira la ragazza, pensando che fosse quello il problema.
"Ti prego, vattene" La guarda con uno sguardo distrutto almeno quanto il suo.
Non vorrebbe spezzarle il cuore, anche perché lei gli piace, eccome se gli piace.

"Dimmi solo perché, Nic. Ti giuro che dopo me ne andrò" Insiste Michelle.
"Non voglio trattare male anche te...vattene" Continua a scrivere il moro.
Ha promesso di non dire niente e si è già lasciato sfuggire troppo con Lorenzo.
"Per favore" Mormora Michelle, con le lacrime agli occhi.

Il moro non risponde, riprendendo a suonare da dove si era fermato poco prima.
"Nic, non fare così" Sospira la ragazza, eppure lui continua ad ignorarla e suonare.
Prima o poi si stancherà di aspettare, per quanto Niccolò la sta ignorando.

Si siede sul letto del moro, guardando ogni suo movimento.
Lo ha sempre detto che è bravissimo a suonare e che se qualcuno avesse avuto la decenza di ascoltarlo almeno per dieci secondi lo avrebbero adorato.

Come ogni canzone, però, anche quella che Niccolò ha suonato ha una fine.
Si guarda intorno, la castana è ancora là che lo guarda.
Sbuffa, pensando di esser riuscito a mandarla via.

"Ancora qui?" Scrive scocciato.
"Dimmi cos'hai e me ne vado" Ripete la castana, testarda almeno quanto lui.
"Non ti voglio vedere, adesso" Spiega guardando altrove.
"Niccolò, non voglio litigare" Mette le mani avanti.
"Per questo te ne devi andare" Dice il moro.

La castana sospira.
Non ha mai conosciuto un ragazzo così tanto testardo in tutta la sua vita.
E sedic'anni non sono mica pochi!

Michelle si alza, abbracciandolo da dietro.
"Perché fai così. Non sono arrabbiata"
Gli sussurra all'orecchio.
Lui se la stacca di dosso, e per quanto gli potesse far piacere il gesto, si è ripromesso di non parlare più dell'operazione.

"Non voglio trattarti male, ti prego, vattene da sola" La supplica Niccolò, con una lacrima che gli solca il viso.
Fa male trattarla così, specialmente quando si sa la verità.
"Perché dovresti trattarmi male" Chiede lei,asciugandogli con il dito la lacrima.
Il moro non risponde, tenendo lo sguardo basso.

"Nic?" Dice Michelle, dopo un po' di tempo senza un suo messaggio.
Il moro è rimasto con lo sguardo basso, occupato ad accarezzare i capelli della castana.
Per quanto le sue attenzioni, dopo un mese passato senza, le facciano piacere, vuole vederci chiaro.

"Niccolò" Ripete poi, prendendogli la mano e staccandola dai suoi capelli castani.
"Dimmi" Scrive con l'altra mano.
"Sono la tua ragazza, merito di sapere" Mormora.
"Lo so ma non è colpa mia" Dice.

Lei lo guarda stranita.
"Hai scelto tu di non operarti, Nic" Gli ricorda Michelle.
"Non capisci" Sospira.
Era sicuro che non avrebbe capito, in fondo neanche suo fratello all'inizio lo ha guardato male.

Riprende a suonare, sempre la stessa canzone.
"Hai scritto una canzone nuova?" Domanda.
Lui annuisce lentamente.
I pomeriggi senza vedere nessuno sono serviti a qualcosa.
Aveva pensato di suonarla a fine operazione, ma le cose non sono andate come sperato.

"Mi credi se ti dico che non è stata colpa mia?" Scrive poi, smettendo di suonare.
Michelle anche se un po' titubante annuisce.
"Certo che ti credo, non è colpa tua se avevi paura" Alza le spalle Michelle.
"Non avevo paura" Sbuffa.

Credeva che almeno lei non credesse alle solite voci di corridoio, quelle che lo hanno sempre perseguitato.
Tutti a scuola dicono che è per paura, che è un ragazzo senza palle.
Nessuno si è mai ostinato a vedere oltre.

Michelle ha notato il suo cambio d'umore.
"Nic, ti credo" Ripete, prendendogli il braccio.
"Ma allora chi è stato?" Continua poi.

Il moro sospira, si alza e le apre la porta, facendole cenno poi di uscire.
Michelle si mette in piedi.
"Nicco..." Fa per dire,ma il moro con la testa indica la porta.
Se ne deve andare.

Lei sospira ed esegue.
"Ci vediamo a scuola" Mormora alla porta, quando Niccolò l'ha accompagnata anche lì.
Il moro annuisce, aprendole ancora uma volta la porta.
"A domani allora" Dice, voltandogli poi le spalle e uscendo dall'appartamento.

Non arriva neanche a fare la prima rampa però, che gli arriva un pezzo di carta nei capelli

"È stato il professor Martini insieme a tuo fratello "

La castana guarda di nuovo la casa del moro, questa volta però, Niccolò, non c'è più affacciato.

-labimbasperdvta

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