Capitolo 39

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Luglio

Niccolò guarda quella maledetta scuola con odio.
Ha passato cinque anni d'inferno, il colmo sarebbe  doverne passare un'altro di anno lì...

Guarda la folla di studenti farsi spazio per leggere quella maledetta bacheca dove sono segnati gli alunni di quinto e i loro stupidi voti.
Sembra essere l'unico a cui non frega niente, e forse è davvero così.

Vede qualcuno piangere e non riesce a capire se sia per un buon voto oppure per la bocciatura.
Tante ragazze della sua classe si abbracciano e si salutano, per non parlare dei ragazzi.
Tra tutti, però, manca qualcuno.

Adriano, dov'è?

"Moriconi, com'è andata?" Chiede un suo compagno di classe,stranamente sorridente.

Niccolò lo guarda con sospetto.
Lui era uno di quelli che puntualmente lo prendevano in giro ventiquattr'ore su ventiquattro.
Poi alza le spalle.

"Non l'ho visto"

È vero, non ha avuto il coraggio di avvicinarsi.
Crede che la sua maturità non verrà mai dimenticata, specialmente quando la commissione esterna gli ha chiesto di parlargli di Pirandello.
Ha fatto scena muta per tutto l'esame, in tutti i sensi.

Dopo aver superato a pelo gli scritti, erano rimasti gli orali da superare ed è stato molto comico.
Specialmente la faccia di quella di matematica quando ha notato che su dieci esercizi, Niccolò, ne ha fatti giusti sei.
Per non parlare del supplente quando ha saputo che Niccolò in italiano è stato eccellente.
La sua faccia non la dimenticherà mai.

Quando la folla comincia a diminuire, Niccolò si avvicina alla grande bacheca.
Cerca tra le tabelle la sua classe e il suo nome.
Il cuore gli batte all'impazzata, dopo tutto l'impegno sarebbe deludente leggere "Bocciato"

"Sbrigati" Gli dice una voce da dietro.
Il moro si gira, notando finalmente Adriano, che con le braccia incrociate attende che lui si sposti.
Niccolò si fa subito da parte, in modo da toglierselo subito dai piedi.

"Mia sorella sta bene senza di te" Racconta Adriano,mentre cerca il suo nome.
Niccolò annuisce soltanto,davvero felice per lei.

Non sente Michelle da quando hanno litigato.
Lui ha provato a scriverle tante di quelle volte che ormai ha perso il conto.
Tanto che poi ha perso le speranze e ha provato a dimenticarla, senza però ottenere risultati.
Il difficile è stato vederla frequentarsi con altri ragazzi. Michelle sembrava così felice senza di lui...

"Promosso" Fa un sospiro di sollievo Adriano.

"Chissà grazie a chi"
Si chiede mentalmente Niccolò, per non creare nessun litigio.
Martini sembrava davvero contento quando ha saputo della sua rottura con Michelle.
Perché tutti sono felici delle sue disgrazie?
Se lo è sempre chiesto.

Tocca a Niccolò leggere.
Alla vista del "Bocciato" vorrebbe gridare così forte che spaccherebbe i timpani a chiunque.
Stringe i pugni fortissimo, chiudendo gli occhi.
"Stai bene?" Gli chiede Adriano,vedendolo respirare pesantemente.

Niccolò non risponde.
Figuriamoci se deve a lui delle spiegazioni.
Si volta ed esce da quella scuola.
Questa è colpa del professor Martini, ne è certo.

Adriano non gli corre dietro, ovviamene.
A lui cosa importa? Ormai la scuola è finita.

***

Niccolò guarda la chat con Michelle insicuro.
Non si scrivono da quattro mesi e lui sente davvero molto la sua vacanza.
Non le ha mai scritto.
In parte per vergogna, in parte perché non avrebbe avuto niente da dirle.
Ma ora...ora è più che necessario.

Niccolò
Michelle, lo so ,sei arrabbiata
Posso capirti, lo ero anch'io
quando sei venuta a casa mia.
Ma ti prego, possiamo parlarne?
Oggi, adesso.
Mi manchi, ti prego.

Michelle
...
Dopo  quattro mesi?
Fanculo Niccolò.

Niccolò
Se dobbiamo lasciarci
Non in questo modo
Non è giusto.
Oggi a casa mia alle tre.
Io ti aspetto.

Michelle
Io non lo so...

Niccolò
Michelle, per favore...

Michelle
Va bene...

Sotto sotto, Niccolò, mancava anche lei.
La sua compagnia, anche se silenziosa, è sempre stata ottima.
Anche se non vorrebbe ammetterlo, è contenta di vederlo dopo tutto questo tempo.

"Con chi messaggi?" Chiede curioso Adriano.

Lei sorride appena, pensando a tutte le storie che potrebbe fare appena scoperto questo "appuntamento" segreto.

"Nessuno" Scuote la testa lentamente.
Adriano alza un sopracciglio e ritorna a giocare al telefono.
"Esco per un po', torno stasera" Avvisa.

"Esci di nuovo con Alessio?" Chiede il castano, con un sorriso malizioso.
"Si, certo" Annuisce Michelle.

Gli dispiace mentirgli, ma è necessario mettere la parola "fine" a questa stupida storia con Niccolò.
Che poi, perché proprio adesso dopo quattro mesi?
Non ne ha la minima idea.

Si allaccia le scarpe ed esce di casa.
Tra qualche giorno sarà il suo compleanno e non vede l'ora di poter festeggiare.
Oltretutto, i suoi genitori per premiare gli ottimi risultati, sia suoi che di Adriano, hanno pensato ad una vacanza.

Inizialmente Michelle non ne aveva voglia, ma poi pensandoci si è resa conto che rimanendo qui non avrebbe avuto nessuno, visto che con Vanessa ha chiuso i rapporti già da un bel po'.
Tanto vale preparare la valigia, buttarci dentro il costume e godersi quest'estate prima del nuovo anno scolastico.

Una volta arrivata di fronte il palazzo di Niccolò, suona al citofono.
Senza neanche chiedere chi sia, il moro, apre il portone principale
La sta aspettando, è pronto.
È il suo momento.

Ha lasciato la porta di casa socchiusa, in modo che Michelle possa entrare senza dover bussare e aspettare fuori.
"Permesso" Dice una volta dentro, ma nessuna risposta.
Con la testa controlla nel salotto.
La casa sembra deserta, eppure qualcuno ha risposto quando ha citofonato.

Poi la melodia di un piano.
È davvero molto bravo Niccolò, glielo ha sempre detto, anche prima della loro rottura.
Lo ha definito fin dall'inizio un talento, e la sua bravura non poteva essere sprecata.

Michelle allora cerca la provenienza di questo suono, in modo tale da chiedere delle spiegazioni.
Che Niccolò l'abbia presa in giro? No, non lo farebbe mai. Non a lei.
Questa melodia proviene dalla stanza di Niccolò.
Non ne dubitava. A quanto ne sapesse, nessun altro componente della sua famiglia suonava.

Apre leggermente la porta.
Niccolò è di spalle, che suona con energia il suo pianoforte.
Non lo sente suonare da quattro mesi e il moro sembra migliorato della ultime volte.
Si vede che ci mette tanta passione e costanza.

Rimane ferma, beandosi di quella melodia sconosciuta.
Sorride inconsciamente. Le era mancato anche questo.
Poi, lentamente, il moro stacca le mani dal suo pianoforte.

"Ti è piaciuta?"  Scrive Niccolò.

Lei annuisce imbarazzata.

"L'ho scritta io" Dice.

Michelle spalanca la bocca.
"Tu..tu" Balbetta.
Niccolò senza dire niente la bacia.

"Io mi sono operato due settimane fa"

-frvgile
ci vediamo domani con l'epilogo :)
finalmente si è operato il nostro nicco!


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