«Erik ma dove ti eri cacciato?» disse un ragazzo a voce fin troppo alta, facendo girare tutti. Quello doveva essere Justin.
«Oh, niente di importante» si giustificò lui, cercando di sorridere.Per Kal, quella frase fece più male di quanto pensasse.
Ok che era stato lui a far promettere a Erik di non dire niente.
Però, sentirsi rivolgere quelle parole, faceva comunque male.
"Smettila con questi complessi, finito il compleanno non lo rivedrai mai più, se non nei corridoi di scuola" si disse.«Comunque capiti giusto in tempo, stavamo per giocare a obbligo o verità» continuò il ragazzo di prima, con uno scintillio negli occhi.
«Ok ci sto» disse lui facendo spallucce.
«Kal mi passi una bottiglia di vetro?» chiese Yennefer, iniziando a far mettere in cerchio tutti gli invitati.
Il fratello ubbidì senza nemmeno fiatare, voleva solo andarsene a letto.«Grazie mille fratellino» disse lei afferrando la bottiglia e così Kal poté fare dietro front verso le scale.
«Aspetta!» gli urlò dietro una voce maschile.
Kal si girò senza fiatare, guardando gli occhi blu di Erik. Così come tutti nella stanza.
«Tu non vuoi giocare?» continuò il ragazzo sorridendo.
Ma non appena Kal provò a negare:
«Avanti siediti, davanti a me c'è un posto libero» continuò lui, smettendo poi di sorridere.
Quella era la seconda volta che non si controllava e sta volta se n'erano accorti tutti.
«Perché l'hai invitato a giocare?» chiese il ragazzo che aveva proposto il gioco, sottovoce.
«Più siamo e meglio è» disse soltanto lui, senza dare troppo peso alla cosa.
«Allora, chi inizia?» chiese quindi Yennefer.
«La festeggiata ovvio, dopo deciderà la bottiglia» disse una ragazza schioccando le dita.
«Obbligo o verità?» chiesero tutti all'unisono.
Kal rimase in silenzio. Si sentiva terribilmente a disaggio in mezzo a così tante persone.«Verità» disse subito lei, senza nemmeno pensarci.
«Mmh, è vero che hai una cotta per quel pivellino del secondo anno?» ridacchiò un'altra ragazza.
«Si» rispose lei coprendosi il viso completamente rosso.
Ed un "Ohh" generale si levò fra gli invitati.
«Bene adesso gira la bottiglia e vediamo chi sarà la prossima vittima» rise la stessa ragazza della domanda.
«Obbligo o verità?» chiesero nuovamente in coro, una volta che il collo della bottiglia si posizionò in direzione di un loro compagno.
«Sono coraggioso, quindi scelgo obbligo» rispose lui, flettendo il braccio con una leggera presenza di muscoli.
«Ti obbligo a: indossare i miei occhiali, fare un giro della casa e tornare in questa stanza entro quindici secondi, se non riesci, paghi penitenza» disse lei porgendogli gli occhiali.
«Ma sei praticamente cieca» obbiettò lui indossandoli.
«Cerca di non romperli, far fare delle lenti così sottili per il grado che mi manca, costa davvero molto» spiegò lei, gesticolando.
«Pronto? Via!» urlò allora.
Immediatamente il ragazzo iniziò a correre, andando a sbattere contro ogni mobile presente in casa.
Il gruppo di ragazzi piangeva dalle risate ed alcuni stavamo anche riprendendo il tutto con i cellulari, ma quel ragazzo riuscì a tornare in tempo, evitando così la penitenza.
In compenso, la mattina seguente si sarebbe svegliato con molti lividi.«Dai gira la bottiglia» e così il ragazzo si levò gli occhiali e girò la bottiglia.
«Bene bene bene!» squittì la ragazza.
«Obbligo o verità, Erik?» e sta volta solo lei parlò.
«Obbligo» rispose subito lui. Non voleva essere meno coraggioso o uomo dell'altro.
«Ti obbligo...» fece lei, sorridendo malvagia.
«...a baciare la prossima persona che uscirà girando la bottiglia. Ovviamente un bel bacio alla francese» continuò lei, leccandosi le labbra.«O-ok» balbettò lui, guardando la decina di ragazze presenti alla festa. Ognuna con uno sguardo animale nei suoi confronti.
Così dicendo, Erik si cimentò nell'impresa di girare la bottiglia e improvvisamente il brusio di voci cessò. Tutte trattennero il respiro, in attesa della sentenza.
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It hurts
Teen FictionStoria riservata a un pubblico adulto. All'interno ci sono scene di sesso molto esplicite fra due maschi. Essere costretti a stare nella stessa scuola della persona per cui si ha una cotta, è già abbastanza difficile... ...dover sopportare i soprus...