𝟳: 𝗔𝗩𝗩𝗘𝗡𝗧𝗨𝗥𝗔.

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La mattina dopo Elsa, Honeymaren e Ryder si svegliarono presto per ripartire verso il villaggio. Nel viaggio di ritorno parlarono animatamente del giorno prima, e di quanto le 'gite' ad Arendelle fossero piacevoli. Le magnifiche scoperte e creazioni di Yulia, i calorosi giochi di famiglia fatti la sera, le ricche e deliziose cene, la bellezza del posto.
Arrivati al villaggio, la realtà colpì Ryder, che dovette subito andare a trasportare la legna insieme agli altri giovani noltuldri, e Yelena si, quasi, catapultò a parlare con Elsa e Honeymaren.
"Ragazze, volevo parlarvi di alcune cose, se possibile." disse con tono serio e pacato. Le due annuirono e la seguirono verso il tronco che faceva da panca. "Maya ha accettato di partecipare attivamente ai lavori autunnali e invernali."
Gli occhi di entrambe si spalancarono, Honeymaren cominciò a parlare con enfasi e gioia. "Davvero? Ma questo è bellissimo!" guardò Elsa, notando che anche lei era molto felice. "Come l'hai convinta?" disse Elsa, incuriosita. Portò una mano sulla gamba di Honeymaren, causando un'inaspettata reazione nella ragazza, che sussultò sorpresa.
Fortunatamente per lei, né Yelena né Elsa lo notarono e la conversazione continuò.
"Gliel'ho semplicemente chiesto e lei ha accettato."
"Grazie, Yelena." sorrise la bionda, togliendo la mano da Honeymaren per spostarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Maya si stava pian piano integrando, e la cosa la rendeva più felice che mai. La corvina stava, indubbiamente, facendo passi da gigante, le sue due amiche non potevano far altro che notarlo ogni giorno di più.

La slitta era piena zeppa di cibo, coperte calde e vestiti. Sven, Olaf, Anna e Kristoff avevano deciso di partire dopo aver trovato un popolo misterioso verso est in uno di quei tanti libri. Era la quasi perfetta descrizione del popolo di cui parlava Honeymaren, si prepararono accuratamente per partire, il viaggio sarebbe certamente durato un po'. Avevano lasciato l'amministrazione del regno a Kai e Gerda, non era la prima volta che lo facevano, i due erano molto responsabili, ma questo periodo pre-invernale era uno dei più impegnativi dell'anno, soprattutto perché il prossimo a venir dicembre sarebbe stato, come sempre, l'ultimo mese dell'anno, quindi gli affari dovevano concludersi prima dell'anno nuovo. Il gruppo partì, alcuni incerti e altri sicuri di sé. Sven, che portava la slitta, si sentiva molto colpevole. Non era di certo ciò che voleva, far preoccupare tutti in questo modo. Soprattutto il suo più fedele compagno, migliore amico, che per giorni sembrava più turbato per lui che per il lavoro e i preparativi per il matrimonio. Non voleva essere il pensiero principale di Kristoff, d'altronde lui aveva già così tante preoccupazioni, e doveva prepararsi a diventare un re, incarico tanto bello quanto difficile, soprattutto per un orfano montanaro cresciuto tra renne, ghiaccio e troll.
Dopo qualche ora, si poteva vedere il sole salire luminoso nel cielo e un freddo vento scatenarsi sul corpo degli avventurieri, che rabbrividirono al contatto, tutti tranne Olaf, che sembrava, al contrario, apprezzare molto quel freddo tagliente.
"L'inverno sta già arrivando ed è a mala pena novembre" disse Kristoff, decisamente messo meglio di Anna, visto che per tutta la vita aveva vissuto nel ghiaccio e nella neve, al contrario della rossa. Per questo le prestò il suo cappello di lana, notando il labbro inferiore della sua ragazza tremare. "Grazie, Kristoff" gli sorrise, appoggiando la testa sulla sua spalla e cominciando a scacciare il freddo parlando di qualcosa con il biondo. Nel mentre, Olaf si era portato qualche libro da leggere, e cominciò interessato, portando la manina legnosa nella sua bocca per poi sfogliare delicatamente le pagine. Per ora, tutto era tranquillo, non considerando il freddo che si faceva sempre più presente e costante man mano che si allontanavano dalla costa, dal fiordo.

"Che cazzo di freddo." brontolò Maya, soffiando sulla legna e dando vita a un focolare. Elsa e Honeymaren si sedettero vicine sul tronco, la piccola renna che passeggiava, come al solito, attorno al fuoco, si avvicinò alle due e si accoccolò vicino alla bionda. "Non riesci a fare una frase senza essere volgare?" la rimproverò il quinto spirito, lanciandole un'occhiataccia e poi addolcendosi guardando il cucciolo appoggiare la testa sulle sue gambe alla ricerca di coccole.
La corvina fece una smorfia e, con Bruni, si sedette leggermente lontana da loro, appoggiando la schiena a un tronco mozzato, la sua pelle leggermente illuminata dal fuoco che aveva precedentemente acceso. Rispetto alle due, era nascosta nella penombra, tra il buio della sera e la luce della fiamma.
Mentre Elsa teneva lo sguardo sulla piccola renna e le dita accarezzavano dolcemente il suo pelo, Honeymaren la guardava dolcemente, osservando con premura e affetto ogni piccolo movimento delle sue mani e ogni battito delle sue palpebre. Dopo un po' cominciò a parlare, sperando di attirare l'attenzione di Elsa e farle notare la sua presenza, sognando qualche sguardo e qualche dolce parola. "Non vedo l'ora che sia inverno." le intimò, cercando di staccare gli occhi dalla sua pelle pallida e delicata. "Amo la neve, il ghiaccio, il freddo.."
Il quinto spirito alzò lo sguardo verso di lei, sorridendo e annuendo. La mulatta, per qualche istante, sentì il contatto visivo e il mondo si fermò nel mentre. Un'atmosfera perfetta.
"Eeeeeeh???" un verso di sgomento e disgusto interruppe il momento tra le due, gli occhi rivolti verso la poco visibile corvina, i cui occhi color smeraldo acceso, però, brillavano nel buio. "Il freddo? Il ghiaccio? La neve? Ti piacciono?" Maya simulò un conato di vomito, per poi scuotere la testa e riprendere a giocare con Bruni. "Non so cosa ci sia di bello nell'avere il culo e tutte le articolazioni congelate."
Sia Elsa che Honeymaren scossero la testa, una risatina scappò dalle labbra della bionda e le due decisero di ignorare le parole di Maya.
"Sono felice che ti piaccia l'inverno." sorrise, ricominciando a guardarla. Il cuore di Honeymaren perse un battito quando gli occhi zaffiro della bionda si posarono nuovamente sui suoi. "Beh.. Come si può non amarlo? È divertente giocare con la neve, pattinare sul ghiaccio.. soprattutto quando tutto ciò è controllato da una bellissima ragazza." ridacchiò Honeymaren, facendo un tentativo e nascondendo il flirt con un pizzico d'ironia.
Ricevette una piccola risata da Elsa, che distolse lo sguardo e lo appoggiò sugli occhioni adorabili del cucciolo che stava accarezzando con delicatezza. "Grazie mille, signorina Honeymaren."
Maya, tra la notte e il giorno, il buio e la luce, con il tronco che le raschiava leggermente la schiena e la terra che le sporcava i vestiti, stava ascoltando e osservando tutto. Nel suo viso si fece spazio un leggero velo di tristezza, le sue corte unghie e lunghe, forti dita bucavano il morbido terriccio, uno strano bruciore allo stomaco si fece sentire e confuse la ragazza. Ma che.. Pensò, portandosi la mano sporca sulla pancia e corrugando la fronte. Forse mi manca Lilith..?
Poi riprese a guardare le due. La sua attenzione si rivolse sui delicatissimi modi di Elsa, le cui dita pallide e morbide accarezzavano il pelo della renna come la brezza estiva accarezza l'erba sottile. La bionda si voltò verso Maya, pregando mentalmente di poter vedere di più oltre ai suoi occhi luminosi, in completo contrasto con la sua apparenza e personalità.
Le due si guardarono un attimo, il respiro si fermò per un istante nel petto di entrambe, che poi lasciarono andare un piccolo sospiro e, continuando a guardarsi, ne presero uno più profondo. Maya interruppe bruscamente il contatto visivo, riprendendo a guardare Bruni e a giocare col fuoco sulla sua schiena. Elsa continuò guardarla ancora un po', per poi scuotere la testa e voltarsi verso la mulatta. "Perché non ti siedi con noi?" era girata di schiena, ma i suoi occhi sembravano voler guardare dietro di lei e incontrare di nuovo la figura che se ne stava nascosta appoggiata a un tronco spezzato. Per qualche secondo ci fu il silenzio e le foglie a contatto col vento era l'unico rumore udibile, poi Maya si alzò con la salamandra tra le mani. "Vado a dormire." e si diresse verso la sua tenda senza aggiungere niente.
Gli occhi color oceano seguirono la corvina, che per qualche istanti si riusciva a vedere poiché vicina al fuoco, ma che subito dopo sparì nuovamente nel buio della notte. Uno sguardo triste e dispiaciuto dipinse il volto della bionda.
"Elsa?" disse Honeymaren, appoggiando una mano sulla sua, richiamando la sua attenzione.
"Ho rovinato tutto un'altra volta, non è così?"

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