"Non sono un analizzatore del comportamento degli esseri viventi ma una cosa è certa.. Sven non è stato rapito, ha deciso lui stesso di scappare." i presenti rimasero come sospesi su un filo sottile, attendendo altre parole da parte di Mikey. Il troll si trovava seduto sul letto di Anna e Kristoff, mentre i due sedevano su due sedie poste davanti a una scrivania di legno pregiato. "L'ho capito non solo quando ho visto le sue orme, ma anche quando ho notato che la sua reazione nel vedere il suo migliore amico non è stata quella che mi aspettavo." Il biondo sospirò e tenne lo sguardo fisso a terra, sentendosi responsabile del malessere di Sven. "Anche durante il tragitto," il troll proseguì, "pareva obbligato a seguirci. Però, non sembrava disturbato dalla nostra presenza. Più che altro sembrava.. dispiaciuto." Prima che Mikey potesse continuare, Anna cominciò con le sue supposizioni. "E' probabile che si sia sentito in colpa per quello che ha fatto?". Il giovane rifletté un attimo, come se quell'idea non gli fosse mai passata per la mente, poi annuì. "Probabile. Ma non era quello a cui stavo pensando. Ditemi, se foste in lui.. Riuscireste a darmi un motivo valido.." Mikey avvicinò il suo viso al loro, osservando bene le espressioni dei due, ".. per scappare via?".
Anna e Kristoff rimasero in silenzio, mentre il troll si allontanava lentamente dalle loro facce. I tre si misero a riflettere, i due umani erano, naturalmente, gli unici a poter sapere la risposta, eppure Mikey sembrava venti passi avanti a loro. "Forse so perché è scappato." mormorò il biondo, attirando l'attenzione dei due, che cominciarono a guardarlo con curiosità. "Forse.. Si sentiva un peso. In fondo stiamo facendo un sacco di cose per scoprire qualcosa sulle sue anomalie..". Anna si coprì la bocca con la punta delle dita, mentre Mikey corrugò la fronte, elaborando con attenzione l'informazione appena ricevuta. "Sì, è probabile."
Il troll sorrise, cercando di tirar su il morale a Kristoff e tenendogli con delicatezza la mano. "Allora non è un problema. Basterà il tuo supporto per farlo stare meglio. Sono sicuro che se farai chiarezza sulla situazione, Sven smetterà di sentirsi un peso!". La positività del piccolo fece sorridere i due. Anna decise di posare la mano destra sulla spalla di Kristoff e di consolarlo, muovendo il pollice lentamente sulla sua pelle coperta e rassicurandolo con i suoi luminosi occhi blu. "Tranquillo, Kristoff. Sarà sicuramente come dice Mikey.". Il ragazzo annuì, guardando entrambi dolcemente. "Grazie.." mormorò, ricevendo, in cambio, delle lievi risatine.
Improvvisamente, Anna si alzò dalla sua postazione, sistemandosi il vestito. "Ora devo andare, devo preparare un regalo per mia sorella, visto che domani è il suo compleanno." sospirò, pensando a quale dono avrebbe potuto farle. Elsa non era affatto una persona materiale e, oltretutto, era una ragazza, o meglio, una donna dai gusti molto semplici. Una piccola coroncina di fiori, come quelle che le faceva la mamma, le sarebbe bastata per essere felice tutta la vita. "Buona fortuna allora, io il regalo a Elsa l'ho già preso!" Kristoff le rispose con fierezza, orgoglioso d'essere già pronto per la 'festa' del giorno dopo. Anna scosse la testa, dando un pizzicotto al ragazzo seduto dinanzi a sé, che per il dolore quasi si ribaltò dalla sedia. "Ahi!" urlò, mentre la rossa rideva di gusto e camminava verso la porta, con l'intento di dirigersi in città e comprare un piccolo regalo alla sorella. "Allora, io vado. A dopo!"
"Hai intenzione di regalarle un anello?!" Honeymaren per poco non si strappò ogni singolo capello presente sulla sua testa. "Sì.. E' un problem-" prima che Mellet potesse finire di parlare, la northuldra continuò a urlare e disperarsi. "Sì! E' un problema!" proseguì con la scena drammatica. Vista dall'esterno, quella situazione pareva più che altro una recita teatrale, una di quelle esagerate e surreali. "G-guarda che.. Non è mica un anello di fidanzamento.." mormorò in risposta, mentre le sue guance cominciavano a colorarsi di un rosso sempre più acceso. Tipico comportamento di Mellet. "Lo so" disse Honeymaren, portandosi le braccia al petto e corrugando la fronte. "Però.. Anche io avevo intenzione di regalarle un anello."
Tra i due si creò un silenzio imbarazzante, che continuò a vivere nell'atmosfera per vari secondi. Un 'oh' da parte della voce flebile di Mellet interruppe il silenzio. "Non possiamo farle entrambi lo stesso regalo, dobbiamo trovare un compromesso" sospirò la northuldra, cominciando a prendere in considerazione tutte le possibilità che le passavano per la testa, anche quelle più assurde. Poi il suo viso quasi s'illuminò di luce vera, e cominciò a elaborare il suo piano.
Allora, uno dei due deve farle un altro regalo. Penso che l'anello sia il regalo più romantico e significativo che Elsa possa ricevere, quindi tutte le altre opzioni sono sicuramente peggiori. Potrei regalarle io l'anello, ma cosa potrebbe avere lo stesso valore o un valore simile ad esso? Honeymaren continuò a riflettere, per poi giungere a una conclusione soddisfacente. "Io le regalerò l'anello, mentre tu ballerai con lei. Ci stai?". Le guance di Mellet si arrossarono ancora di più al solo pensiero, e il ragazzo cercò di eliminare il suo imbarazzo deglutendo. "Io.. Non saprei..". La mulatta assottigliò lo sguardo, scrutando il castano come un lupo con la sua preda. "Okay.. Okay. Accetto."
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Back Home ┊Frozen.
FanfictionAd Arendelle e nella Foresta Incantata regna la pace per qualche mese grazie alla regina, Anna e il quinto spirito, Elsa. Le avventure sono cessate fino a quando due imprevisti ostacolano separatamente le loro strade. Per la prima volta le due sorel...