𝟯: 𝗟𝗨𝗖𝗘.

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"A te piace combattere, non è così? Perché non ti alleni un po' con Honeymaren? È lei che mi ha insegnato a difendermi, è molto brava."

E così fece. Passarono due lunghe settimane. Anna, Kristoff e Sven rimasero nel villaggio per due giorni e, per l'occasione, i noltuldri prepararono una grande festa che gli ospiti apprezzarono molto. Le due sorelle non si separarono l'una dall'altra, se non la sera. Anna era una gran dormigliona e si addormentava molto presto, Honeymaren e Maya finivano gli allenamenti in tarda sera, quindi la corvina e la bionda trovarono dei piccoli momenti per chiaccherare un po'. O almeno, così si diceva, ma in realtà le due non spiccavano quasi parola. Si sedevano davanti al focolare e lo osservavano, qualche volta alzavano lo sguardo al cielo e si raccontavano la propria giornata. Ma non lo facevano in modo amichevole, più che una chiaccherata tra amiche sembrava un'assemblea regale.
Honeymaren, al contrario, giurava di aver visto Maya essere più amichevole con lei. Saranno state forse le innumerevoli ore passate insieme, anche se a darsi calci e pugni, oppure le opinioni che si scambiavano durante gli attimi di riposo.
Honeymaren non aveva affatto un carattere simile a quello della corvina, anzi. Anche se inizialmente poteva sembrare molto diffidente e aggressiva, dopo pochi istanti la mulatta si mostrava sempre disponibile e amichevole, disposta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, esattamente come è successo con Elsa.
Le due avevano legato molto facilmente ed erano entrate subito in sintonia, i loro caratteri non erano molto differenti e, in poco tempo, cominciarono a raccontarsi il loro passato e gli accaduti della loro infanzia. Forse è per questo che la bionda era rimasta un po' perplessa dalla riservatezza di Maya. Nonostante fosse lei stessa una persona molto riservata, stare con i noltuldri, che usavano parlare molto delle loro vicende, l'aveva abituata al pensiero che parlare dei propri 'segreti' non fosse così male.

In queste due settimane, Yelena ebbe il tempo di organizzare una piccola spedizione per andare a recuperare qualche animale d'allevamento, dato che il cibo cominciava a scarseggiare, e Honeymaren aveva in piano di partire con lei, anche se Maya sembrava contraria; aveva chiaramente bisogno di sfogarsi combattendo e la mulatta era l'unica con cui riusciva a farlo senza sentirsi in imbarazzo.

Ma, alla fine di queste due settimane, Honeymaren decise comunque di partire, giustificandosi dicendo che aveva bisogno di scorrazzare da qualche parte lontano dal villaggio e staccarsi da quella vita monotona per qualche giorno. Provò ad affidare a Damon, un ragazzino di circa sedici anni, occhi piccoli come due chicchi di riso e capelli castani chiari, l'incarico di combattere contro la corvina fino a quando non sarebbe tornata, ma lei si rifiutò categoricamente, guardandolo dall'alto verso il basso con disgusto.
Quindi chiese ad Elsa, questa volta non chiedendo il consenso a Maya, perché lo fece poco prima di partire e non aveva tempo per discutere.
La bionda si precipitò nel luogo dove la corvina e la castana si incontravano per lottare, leggermente nervosa; la sua avversaria sembrava molto allenata e la figura stanca e distrutta di Honeymaren lo dimostrava ogni sera. Se la mulatta, che era fortissima nel corpo a corpo, usciva in quel modo da dei semplici allenamenti, come ne sarebbe uscita lei? Elsa non era debole, ma era di certo poco esperta nel combattimento corpo a corpo, soprattutto se esso non coinvolgeva i suoi poteri.

Il quinto spirito attese per un tempo che pareva infinito, soprattutto perché era molto agitata e sentiva questa sensazione strana nello stomaco, che quasi le causava nausea. Forse non si presenterà sapendo che Honeymaren è partita..
Elsa si prese qualche istante per rilassarsi e guardarsi attorno. Il luogo pareva una piazza naturale, non ci fu nessun segno di alberi tagliati eppure sembrava proprio che qualcuno avesse liberato quella zona dalla flora.
'L'arena' era circondata dalle classiche betulle della foresta, molto più strette di quelle situate intorno al villaggio. Alzando lo sguardo si poteva vedere il cielo azzurro e le nuvole soffici riempire quello che sembrava un quadro. Volatili di ogni tipo passavano per il cielo, a volte in gruppi numerosi.
"Che ci fai qui?" una voce arrogante fu la causa della distrazione di Elsa, impegnata ad ammirare le nuvole.
"Maya, finalmente.." disse la bionda a bassa voce, ancora soffocata dall'agitazione. "Honeymaren mi ha detto che avrei lottato con te per qualche giorno, fino al suo ritorno."
Un ghigno comparì sul volto della corvina, seguito da una risatina fastidiosa. "Tu?"
Maya coninciò a ridere di gusto, portandosi una mano sullo stomaco e piegandosi in due, cominciando poi a tossire violentemente e a sbattere, di conseguenza, l'altra mano sulla gamba destra. Con la mano sinistra, precedentemente sullo stomaco, la indicò e alzò lo sguardo verso di lei, rimettendosi piano piano in posizione diritta. "Dovrei combattere contro di te? Senza offesa, ma.."
"Lo so." sospirò Elsa, stringendosi il braccio sinistro con la mano destra. "Honeymaren mi ha detto che servirà anche a me." abbassò lo sguardo.
"Dovrei.. farti da maestra?" spalancò gli occhi, sperando di aver frainteso la frase della ragazza davanti a lei. "Se vuoi." rispose lei, guardandola innocentemente, alzando le sopracciglia.
Maya sbuffò. "Non saprei da dove iniziare. Io non ho imparato a combattere, lo faccio e basta."
Elsa rimase in silenzio per un po', il suo sguardo faceva trasparire in modo abbastanza evidente che stesse pensando a qualcosa, poi si avvicinò piano piano alla corvina.

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