𝟴: 𝗦𝗣𝗜𝗥𝗜𝗧𝗜 𝗧𝗢𝗥𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗧𝗜.

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"Sven! Attento! Fermati!" urlò Kristoff, guardando intorno a sé e svegliando Anna e Olaf, che stavano beatamente dormendo essendo mattina presto. Il biondo guardò attentamente il terreno, lanciando uno sguardo a Sven, che sembrò capire subito ciò che il ragazzo voleva dire, annuendo. Anna aprì pian piano gli occhi, per lei era sempre stato molto complicato svegliarsi immediatamente senza passare un po' di tempo a contemplare il mondo circostante e realizzare di essere effettivamente sveglia. Guardò verso il biondo con gli occhi ancora leggermente chiusi, il cervello stava ancora elaborando e cercando di lavorare correttamente. "Che è successo?"
Chiese, sbadigliando, sistemandosi i capelli leggermente scompigliati e stiracchiandosi un po'. Olaf si guardava intorno curioso riguardo alla terra circostante che sembrava quasi viva e come se stesse mutando forma, un verso di sorpresa uscì dalla sua bianca e luccicosa bocca. "Woah! Si muove!"
"Si muove?" la rossa era già più sveglia e cominciò a guardare nella stessa direzione del pupazzo di neve, il suo sguardo confuso presto sostituito dal panico. "SABBIE MOBILI?!" urlò, il suo cuore cominciava già a battere velocemente nel suo petto, orribili immagini passarono per la sua mente.
"No, non sono sabbie mobili. Ma terre magiche." disse Kristoff, fingendo di avere la situazone sotto controllo e azzardando poi un sorriso imbarazzato verso Anna. "Ho due notizie, una buona e una cattiva." La rossa concentrò la sua attenzione sul ragazzo, portando le mani sulle estremità della slitta. "C'è.. C'è una cattiva notizia?" drammaticità nelle sue parole, Anna si portò una mano sulla fronte e la fece, poi, scendere fino al mento.
"Purtroppo sì.." Kristoff si guardò intorno, un pizzico di agitazione traspariva dai suoi occhi e di quelli di Sven. "Su Kristoff, di' la buona notizia!" esclamò Olaf, nemmeno un velo di paura si poteva scrutare nella sua espressione, sembrava più che altro preso dall'avventura e felice dell'imprevisto. "Okay.. Allora, le terre magiche di solito simboleggiano la vicinanza a un popolo che utilizza la magia, quindi siamo vicini alla meta."
Anna prese un respiro di sollievo e per qualche istante la tensione si calmò.
"Ma..?" Olaf fece qualche passetto in avanti, allargando le braccia. La rossa riprese ad agitarsi, realizzando la mancanza della cattiva notizia.
"Non so se ci arriveremo-" azzardò Kristoff, vedendo poi l'espressione terrorizzata della ragazza rivolgersi verso le terre attorno a lei. "P-Però non preoccuparti! Nulla di grave! Possiamo semplicemente ritirarci!"
Anna si calmò piano piano, le sue labbra si muovevano come se stesse parlando a sé stessa, la fronte era corrugata e la sua espressione era concentrata. "No." guardò il biondo con sicurezza e determinazione. "Le terre magiche.. Ne parlava uno dei libri che stavo leggendo.." una goccia di dispiacere affogò nel volto della ragazza, che ancora teneva lo sguardo concentrato. "Se solo mi ricordassi meglio.."
"È okay, Anna! Sei stata così impegnata in questo periodo, è normale che non ti ricordi! Intanto cerchiamo di scappare da qui-"
"No Kristoff, non scapperemo da qui. Dobbiamo trovare il popolo misterioso e capire cos'ha di strano Sven! Non posso sopportare di vederti così! E non posso sopportare il pensiero che Sven possa stare male!" corrugò la fronte e alzò la voce, per poi elevarsi sulle gambe e guardarsi intorno, ancora pensando al libro che aveva letto. "Troveremo una soluzione e andremo avanti."
Kristoff aveva gli occhi spalancati, ma pian piano il suo sguardo stupito si trasformò in dolce ammirazione per Anna.
Se solo ci fosse Elsa.. Avrebbe ghiacciato il pavimento, o qualcosa di simile. pensò la rossa, odiandosi per un momento. Avrebbe tanto voluto essere utile e forte come la sorella. "Le terre magiche.. Le terre magiche non possono estendersi per più di cinque metri di larghezza, circondano e proteggono i villaggi che utilizzano magia.." pensò ad alta voce. "Le terre magiche non risucchiano gli esseri che vi ci passano sopra, ma ci combattono.. Dobbiamo combattere, Kristoff. Passami il piccone." detto ciò, allungò una mano verso il biondo, che per un attimo esitò a darle l'oggetto richiesto. Una volta preso tra le mani, la ragazza si catapultò coraggiosamente fuori dalla slitta e i suoi piedi finirono esattamente sulla terra 'viva'. "ANNA!" Una lunghissima coda di fango si scaraventò su di lei, che però riuscì a difendersi grazie al piccone e grazie all'avvertimento di Kristoff. "Grazie tesoro!" gli urlò la ragazza senza guardarlo, cominciando poi a scontrarsi con altre braccia fangose.
Il biondo rimase a guardarla con gli occhi spalancati. "Mi ha.. Mi ha chiamato 'tesoro'..?"
Sven annuì, divertito dalla faccia sbalordita dell'amico, che poi scosse la testa e prese anche lui un piccone, cominciando a liberare la zona e ordinando a Sven di proseguire e a Olaf di rimanere sulla slitta a leggere.
Dopo qualche minuto, il gruppo arrivò alla fine delle terre. Kristoff e Anna esausti si sedettero sulla slitta, il loro respiro pesante e il cuore pareva uscire dai loro petti. "Ce l'abbiamo fatta.." mormorò la ragazza, fermando delle goccioline di sudore che stavano scendendo dalla sua fronte. "Mh-mh." annuì Kristoff, prendendole la mano. "Ed è tutto grazie a te."

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