Nonostante l'incarico da regina fosse ormai un ricordo lontano -ma non troppo remoto-, vivere nella Foresta Incantata era tanto rilassante quanto complicato, e con tutti gli avvenimenti degli ultimi mesi Elsa aveva bisogno di un po' di riposo.
Senza pensarci due volte, sapeva già che la destinazione sarebbe stata Ahtohallan, il così chiamato fiume di ghiaccio, dove aveva trovato le risposte che cercava e capito di essere il Quinto Spirito.
Come ogni volta, avvicinò a sé il maestoso cavallo d'acqua, appoggiando delicatamente la mano sul suo muso e lasciando che piccoli fiocchi di neve passassero per il corpo della creatura e solidificassero la sua struttura, permettendo alla ragazza di cavalcare verso l'isola ghiacciata.
Una volta arrivata lì, tutto sembrava come la prima volta; casa.
Quando Elsa metteva piede sulla superficie ghiacciata di Ahtohallan non poteva fare altro che sentire un certo calore, nonostante le basse temperature, e quella dolce sensazione che provò la prima volta che arrivò in quella terra di risposte, quella che si sente davanti a un fuoco rovente e animoso, con una tazza di cioccolata calda e la propria famiglia a fianco.
Ringraziando Nokk, che si divise velocemente in molecole d'acqua sparendo nel mare, Elsa cominciò a camminare tra le pareti ghiacciate e, in una stanza piena di colonne che, quando la bionda arrivò la prima volta, erano a terra e bloccavano la strada, si sedette e chiuse gli occhi sorridendo.
Apprezzava molto la compagnia moderata delle persone, ma il rilassante suono del silenzio era un tesoro prezioso che pochi riescono ad amare e custodire. Lasciando che la schiena si appoggiasse su una delle colonne, cominciò a graffiare il pavimento di ghiaccio con le unghie, con grazia e delicatezza. Più che graffiare, stava semplicemente accarezzando la superficie solida con la punta delle dita.
Aprendo piano piano gli occhi si guardò intorno, nella sua mente risuonava la voce della madre. Cantava una canzone che Anna soprannominava ninna nanna, ma in realtà era più di questo. Era la canzone che la nonna cantava alla mamma, e che servì poi ad Elsa per trovare Ahtohallan, il posto in cui era seduta in quel momento. Era la chiave di tutto e, oltre ciò, faceva sentire le sorelle più vicine a Iduna, che purtroppo non era lì.
Quindi cominciò a far uscire la melodia dalla propria bocca, liberandola dalla mente.
"C'è un fiume, porta in sé.." sorrise, guardando da lontano la stanza in cui aveva visto sua madre mesi prima, sempre durante la prima volta.
"Quel che è stato.. Quel che più non c'è.."
La sua voce si faceva sempre più fragile e il tono calava, ma la ragazza continuava a sorridere, prendendo un respiro profondo.
"Perdi ciò che tu hai più amato,"
Una singola lacrima uscì dal suo color zaffiro e passò per la guancia, finendo nelle labbra del quinto spirito.
"È allora che lo avrai trovato."
Si portò una mano sul viso, asciugandosi la lacrima e continuando a sorridere.
Certo, la mancanza della madre era una costante invalicabile, ma non poteva essere troppo triste. Iduna era ancora viva, non solo nel cuore di chi la ama come si dice dei defunti, ma era lì ad Ahtohallan, dove si trovava la memoria del passato, come diceva la medesima canzone.
L'isola di ghiaccio era certamente un posto intimo e privato, riservato solo a lei e Anna. Elsa era certa che non avrebbe portato nessun altro ad Ahtohallan.
Era un posto dove la famiglia poteva riunirsi e rivivere i ricordi più belli o più dolorosi, ma sempre valorosamente e con un sorriso sulle labbra. E poi, a dirla tutta, a volte i ricordi più belli sono quelli più dolorosi."Quando ti deciderai a prenderlo?"
Il giovane noltuldro, sempre allegro e gentile, teneva una mano sulla spalla della sorella, impegnata a lavorare e irritata dall'imprudenza del ragazzo, che doveva anch'egli dare una mano.
"A prendere cosa?" Honeymaren passò minacciosamente la legna a Ryder, quasi dandogli una bastonata sulla fronte. Impacciato e con un mucchio di residui di alberi sulle braccia, il ragazzo guardò la sorella incredulo, come a dire 'come puoi dimenticarti di una cosa simile?'.
"Svegliati, tra poco è il compleanno di Elsa." Ryder ridacchiò, notando l'espressione scioccata di Honeymaren e il viso confuso di Maya.
"A prendere il regalo. Quando ti deciderai a prenderle un regalo?" chiese innocentemente, passando la legna al compagno alla sua destra.
Honeymaren cominciò a parlare sotto il suo respiro affannato. "Credi che non ci abbia già pensato?" scosse la testa, prendendo altra legna passatale dalla corvina, che stava come al solito alla sua sinistra. "Fare un regalo non è così semplice come sembra.."
Ryder annuì, concordando con le parole della noltruldra. "Dovresti vedere Mellet." prese la legna tra le braccia della sorella. "Non ho mai visto una persona andare così in panico per un regalo."
Quando il fratello finì di parlare, il viso di Honeymaren si spense leggermente.
Questa situazione, però, non fu ignorata da tutti. Maya notò il cambio d'espressione, come i pensieri negativi dell'amica stessero girando nella sua testa come panni nella moderna lavatrice. Azione inaspettata ma molto apprezzata, la corvina appoggiò una mano sulla spalla di Honeymaren, con uno sguardo contrastante all'azione benevola che stava svolgendo e alle parole sincere che stava per pronunciare. "Sono sicura che la tua presenza basterà."
Per un fulmineo istante, Honeymaren regalò a Maya una tenera espressione di serenità, ma in poco tempo la mente della ragazza tornò nera, i suoi occhi ciechi di ragione, che ordinarono alla noltuldra di togliere aggressivamente la mano della corvina dalla propria spalla.
"Okay, fai come vuoi." Maya emise un sospiro e continuò a lavorare, ignorando il comportamento inspiegabile della mulatta, a cui aveva promesso un aiuto abbastanza complicato, soprattutto per qualcuno che non aveva mai aiutato nessuno -né lo aveva mai ricevuto.
Ryder occhieggiò la scena dispiaciuto, rimanendo a tacere. Il ragazzo conosceva bene Honeymaren, essendo sua sorella, perciò sapeva che se c'era una cosa da non fare in queste situazioni era parlarle nuovamente. Aveva bisogno dei suoi spazi, dei suoi momenti di riflessione, come qualsiasi altro essere umano. Poteva sembrare egoista e incoerente, ma a volte le parole degli altri per sua sorella, nonostante belle e incoraggianti, erano letali.
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Back Home ┊Frozen.
FanfictionAd Arendelle e nella Foresta Incantata regna la pace per qualche mese grazie alla regina, Anna e il quinto spirito, Elsa. Le avventure sono cessate fino a quando due imprevisti ostacolano separatamente le loro strade. Per la prima volta le due sorel...