Capitolo 15

214 17 0
                                    

Sono pronto... o almeno credo...
Suono un paglio di volte il campanello dell'appartamento di Hobi e aspetto impaziente... dopo pochi minuti un piccolo Hoseok apre la porta, ha ancora il pigiama e tutti i capelli sono scompigliati... è quasi tenero! "Ehi... Jimin! Non avevamo detto per le 11?" domanda dopo aver emesso un sonoro sbadiglio...
"in realtà sono le 11.30..." mormoro io leggermente imbarazzato, "come è possibile?! Avevo messo la sveglia, mi ero preparato i vest-" comincia a farfugliare velocemente ma... "Semplice, la sveglia l'ho appena staccata io, scassava i coglioni... e avevo voglia di restare ancora un po' con te nel letto..." appare improvvisamente una terza persona, che credo provi un certo odio nei miei confronti... scusa Yoongi! "Scemo! Avevo un appuntamento con Jimin!" risponde sconsolato Hobi che si trova ancora alla porta, mentre Yoongi, apparso da poco, si è posizionato dietro di lui e con fare possessivo gli circonda i fianchi, mente io... beh... io cerco di non imbarazzarmi troppo o di non ridere almeno...
"Appunto perché avevi un appuntamento con lui ho spento la sveglia..." risponde con un perfido ghigno Yoongi... "Grazie..." intervengo io sarcastico... "Dai Hobi sbrigati!" provo invano, a smuovere i piccioncini... "Si, si ora vado tranquillo..." borbotta svelto Hoseok, detto questo schiocca un semplice ma dolce bacio sulle labbra di Yoongi e senza perdere troppo tempo corre a cambiarsi... abbasso gli occhi di scatto... sento un vuoto dentro, il cui peso fa precipitare il mio cuore rammendato...
Loro sono... felici.
Felici... fottutamente felici... mentre io sono solo...solo.
Dopo una manciata di minuti, finalmente aggiungerei, Hoseok esce di casa, ancora mezzo addormentato, ma per lo meno vigile... "Allora dove avevi intenzione di andare?"  chiedo curioso "È un posto speciale... molto speciale... ci passo la maggior parte del tempo... è la mia vita... senza di esso andrei fuori di testa, più di quello che sono già!" ridacchia l'ultima parte della frase... in modo sicuro mi indica tutte le fermate della metro ed in poco tempo raggiungiamo il fatidico luogo.
Davanti a me si presenta un vecchio edificio ormai di un color giallo sbiadito, l'intonaco non è più quello di una volta vi sono anche delle scritte di strada, forse questa non è una bella zona...ci sono dei piccoli cespugli ai lati e in alto un'insegna: "la strada per sognare, vivere e amare: la danza".
Hobi mi ha portato nella sua scuola di ballo... mi sta per mostrare il suo mondo, è finalmente giunto il momento di imparare qualche passo, magari chiedo proprio a Hoseok di avverare questo mio piccolo sogno...
Continuo a guardarmi in torno, voglio osservare ogni più piccolo particolare, voglio sentire per un attimo questo posto mio... sembra sciocco da dire ma ho sempre sognato di ballare, di poter volare e di poter dimostrare a me stesso che non esistono limiti... "Che dici, entriamo?" domanda dolce Hobi "Certo, non vedo l'ora" esclamo io preso dall'euforia del momento... cominciamo ad incamminarci nel vialetto di ghiaia che precede la porta a vetri sormontata da una miriade di annunci, prima di spalancare la porta Hobi si volta... mi guarda negli occhi... io non capisco... scuoto la testa e sorridendo gli sussurro silenziosamente di non aver concepito il significato di quell'occhiata così criptica.
Mi rivolge un ennesimo sorriso. Entriamo.
Uno strano profumo inebria le mie narici, sa di casa... subito tutti salutano Hobi, sembra il re di questo posto, qualcuno mi guarda... mi osservano come se fossi uno strano esemplare mai visto prima, io non ci faccio molto caso, sono troppo eccitato per il mio primo giorno di danza!
Mentre Hobi saluta ogni genere di essere umano presente in quell'edificio, ci incamminiamo verso gli spogliatoi dove Hoseok, probabilmente, si cambierà. Passa una manciata di minuti e noi siamo nella sala prove, soli. C'è silenzio, quel tipo di silenzio che è pronto per essere rimpiazzato da decibel ad alta intensità o frequenza di un qualsiasi tipo di brano, sul quale è possibile creare una coreografia.
"Bene, allora..." comincia Hobi con voce alta e chiara. "Oggi siamo qui, perché volevo mostrarti il mio piccolo mondo, ma soprattutto perché voglio insegnarti qualche semplice passo di danza... mi hai sempre detto che è un tuo sogno nel cassetto, giusto?" mi domanda abbassando leggermente lo sguardo e pronto ad ottenere una risposta positiva... "Giustissimo!" rispondo sorridente io, non sto nella pelle, voglio ballare.
"Iniziamo con posizioni base della danza moderna..." detto ciò ci appoggiamo entrambi sulla sbarra davanti allo specchio.
Gli specchi sono i re di questa stanza, ricoprono tutte le pareti, la luce è calda e confortevole, la sala è vuota ci siamo solo noi due. "Va bene così Hobi?" domando io cercando di impegnarmi al massimo, "Si certo, cerca però di stirare di più la gamba destra... guarda così" allunga la gamba in modo impeccabile così da mostrarmi il giusto passo. Sento una suoneria di un cellulare squillare e noto subito che proviene dal telefono di Hobi, lui subito si appresta a spegnerlo, ma nota che la persona che lo cerca è abbastanza importante... "Ti dispiace se rispondo?" mi chiede gentilmente "Fai pure con calma!" esclamo io rivolgendoli un dolce sorriso, ricambia e senza sprecare troppo tempo esce dalla sala per
rispondere alla famosa telefonata. 
Sono solo.
Appoggio la mano sulla sbarra.
Guardo lo specchio.
Sono io.
Ho gli occhi lucidi.
Un gocciolina di sudore riga la fronte. Sono rosso in viso.
I capelli arruffati.
Sono io.
I miei occhi brillano.
Brillano come non avevamo mai brillato.
Sento le meningi pulsare.
Un dolore lancinante.
Brividi elettrici percorrono la spina dorsale.
La voglia di svenire si fa largo nel mio corpo.
~lo sai che ti amo...~
Basta, la mente scoppia...
~ti prego, non lasciarmi...~
Non ce la faccio più...
~Jimin, vola. Vola come solo tu sai fare...~
La testa comincia a girare...
Lascio la sbarra.
Guardo lo specchio.
Cosa ho visto?
Prendo le poche cose che avevo appoggiato per terra e senza pensarci due volta me ne vado, comincio a correre. Corro. Corro a per di fiato. Non so neanche dove sto andando, ma le mie gambe sono come indemoniate, non si vogliono fermare.
Corro.
Nella mia mente regna il caos, i sensi di colpa, la paura ma prima fra tutti la confusione...
Sono davanti alla porta del mio appartamento, spero soltanto che Tae non si trovi in casa... ho bisogno di stare da solo, voglio per un attimo la pace intorno a me...Giro lentamente le chiavi nella serratura, aspetto il fatidico suono meccanico di sblocco, per il via libera verso una meritata doccia.
Entro.
"Tae?" chiedo subito con voce stanca, aspetto qualche secondo.
Nessuna risposta.
Via libera.
Cammino faticosamente verso il bagno, tutto il peso dello stress è precipitato in un secondo sulla mia testa... mi spoglio.
Libero il mio corpo dalla matassa di strati inzuppati di sudore che ricoprivano la mia pelle, entro nella doccia e senza sprecare troppo tempo apro l'acqua.
Freddo.
Le goccioline scendono piano sulla mia schiena, creano il loro percorso, la loro via.
Cancellano i pensieri.
Si mischiano alle lacrime.
Tutto ciò che ho accumulato silenziosamente in questi giorni sta lentamente scendendo con l'acqua...
Tutto è tranquillo.
Suona un telefono, questa volta è il mio.
Cerco di asciugarmi con il piccolo panno vicino al box doccia e mi sbrigo a cacciare fuori il telefono per imprecare contro il malcapitato che ha osato telefonarmi in questo momento di tranquillità e pace.
È Hoseok.

~Spazio Autrice
Come procede questo inizio settimana?
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina! Noi ci rivediamo con il capitolo 16 venerdì alle 15:30!
~Bea❤️

Euphoria                                                               ~Jikook~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora