Capitolo 19

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I giorni dopo Natale sono volati, veloci come corridori che, vedono il traguardo della più sfinente e lunga maratona, a fatica e con il fiatone da togliere il respirano strappano, quest'ennesimo striscione di fine.
Anche questo anno se n'è andato...
Già, è proprio finito...
Ma io sono ancora qui, pronto a combattere, ho un nuovo traguardo.
Voglio innamorarmi, incontrare l'amore della mia vita e vivere la più bella storia d'amore... che illuso, vero?
Eppure sono qui.
Davanti allo specchio.
Guardo i miei occhi.
Ho sempre amato gli occhi... sono la parte che amo di più di una persona, gli occhi non mentono, gli occhi sono i rubinetti delle preoccupazioni, gli occhi sanno urlare meglio di qualunque strillo prodotto dalla nostra voce...
Gli occhi sono lo specchio dell'anima.
È il 31 dicembre.
La mia mente è invasa da ricordi ammucchiati su altri ricordi, che portano alla luce solo ennesimi ricordi di un anno, da definizione stancante...
Osservo ogni più minimo dettaglio del mio viso... non sono narcisista, amo solamente guardare come il mio corpo cambia, si trasforma.
Il mio sguardo non è più lo stesso.
La mia vita non è più la stessa.
È il 31 dicembre.
Produce una strana sensazione questa data.
Sento il mondo ovattato, tutti i suoni sembrano sfocati alle mie orecchie, il mondo rallenta per me...
Eppure eccomi.
Il 31 dicembre.
Davanti allo specchio.
Tae ha deciso, perché ormai si è preso la briga di trascinarmi in ogni sottospecie di festa, party o che ne so io... e naturalmente, la sera di capodanno dove la potevo passare se non in una casa a me sconosciuta a contatto con persone altrettanto ignote...? L'ombretto sta sera fa i capricci, è la quinta volta che stendo lo strato di trucco sulle mie palpebre eppure ogni volta trovo un'imperfezione...
Sta sera ci sarà?
Lo vedrò?
Ci baceremo?
Io ci sarò.
Lo voglio vedere.
Lo voglio baciare.
Lo voglio possedere.
Scendo le scale con frenesia, sono tutti pronti.
È la notte di capodanno.
È una notte magica.
Può essere la mia notte?
"Jimin... ti sei di nuovo incantato a guardare fuori dal finestrino?" mi schernisce Jin, il quale si è messo a tiro per l'occasione, indossa un abito scuro e i capelli sono sistemati indietro...
Io invece? Beh... io ho osato.
Camicia nera come la notte.
Pantalone di stoffa a fantasia, righe sottili verticali bianche e nere.
...Naturalmente la camicia sbottonata fino al terzo bottone...
I capelli sta sera erano indomabili, ho optato per lasciarli naturali... penso che mi rifarò il colore, ha fatto un bel effetto su di me...
Siamo arrivati.
Solita storia.
Entro.
Odore soffocante,
la serata inizia.
Questa volta c'è più gente, tutti ballano, i corpi strusciano fra loro, un clima erotico discende nel locale... la voglia di ballare si fa largo dentro di me, senza accorgermene il ritmo della musica trasposta il mio corpo, lentamente mi muovo.
Sento il fiato di tutti sul mio collo.
La situazione è accaldata.
Le mani si muovono.
La musica pompa nelle mie orecchie.
L'odore del alcool si fa sempre più forte...
"Jimin!" sento il mio nome in lontananza, la voce è sormontata da decibel esageratamente alti... mi volto e con lo sguardo cerco la fonte della voce, poco dopo vedo Tae che saltella sul posto e cerca in tutti i modi di farsi notare... è riuscito benissimo nel suo intento, infatti tutti l'osservano straniti, perché deve essere il mio migliore amico...?
Facendomi largo tra la folla mi avvicino a lui per capire il motivo della sua agitazione. "Che è successo...?" domando visibilmente preoccupato, "Ti ricordi quel ragazzo di Instagram...?" annuisco velocemente "Beh... è qui. Mi ha chiesto di uscire, e credo di sapere come andrà a finire questa cosa... quindi, sta sera non credo di tornare a casa a dormire... ti dispiace?" mi chiede guardandomi negli occhi. "No no, vai tranquillo... Divertiti!" mi sorride e mente sta per andare via, gli tocco la spalla, lui si gira... "Usate le protezioni! Non voglio diventare zio!" gli urlo ridendo, "Stupido!" rosso in viso si allontana...
Sono solo.
Che posso fare?
I ragazzi se ne sono andati, Nam e Jin hanno deciso che avrebbero visto i fuochi d'artificio sulla spiaggia, Hobi e Yoongi invece hanno detto che sarebbero andati al parco in città... Tae ha trovato una scopata gratis... ed io?
Mi avvicino al bancone degli alcolici, per fortuna non c'è il barista dell'altra volta... ordino qualcosa e mi soffermo a guardare il volto di ragazzi e ragazze sul quale lo sguardo mi si posa...
Tutti sorridono.
Io... non ce la faccio... mi manca qualcosa,
anzi...
Qualcuno.
Passo così il tempo, un drink tira l'altro osservo i volti sudaticci delle persone intente a ballare su le note di qualche ignota canzone da discoteca...
Mi scappa la pipì.
È possibile?
Come faccio ora?
Dove sarà il bagno?
Mentalmente mi schiaffeggio la faccia, i miei stimoli naturali hanno sempre un tempismo perfetto... guardo il cellulare.
Sono le 22.30 del 31 dicembre.
Sconsolato mi alzo.
Mi guardo intorno.
Seguo un corridoio che collega la sala principale ad altre stanze, ai lati non mancano coppie intente in qualche limonata scappata a sguardi indiscreti... imbarazzato cerco la porta giusta del bagno. Dopo mezz'ora di avanti e indietro per tutta la casa finalmente trovo il via libera per i miei bisogni naturali!
Entro senza farmi troppi problemi, mi abbasso i pantaloni e in pochi minuti finisco...
Il bagno è davvero piccolo, la porta non si chiude nemmeno, mentre sono intento a ritirarmi su i miei boxer qualcuno bussa alla porta. Scocciato rispondo un semplice occupato, ma la persona dall'altra parte sembra non aver inteso il significato delle mie parole, infatti incessantemente continua a premere contro la superficie di legno che mi divide dalla festa. Infastidito, cerco di sistemare al meglio la camicia e incazzato apro la porta per dirne quattro al deficiente che continua a rompermi le palle.
Apro la porta.
Guardo davanti a me.
È lui.
Sta ridendo.
È bellissimo.
"Non ti hanno insegnato da piccolo il significato di occupato?" chiedo mettendo un finto broncio, lui continua a ridere, si sporge verso di me e deposita un soffice bacio sulle mie labbra.
Mi era terribilmente mancato.
"Allora confettino, ti andrebbe di concedermi questo ultimo giorno dell'anno?" chiede guardandomi negli occhi... a te donerei tutti i giorni della mia vita... "certo!"
Sorrido.
Ecco il mio pezzo mancate.
Mi prende per mano e dolcemente mi accompagna fuori, la sua mano è stretta alla mia, nessuno dei due ha intenzione di staccarsi.
Sono le 23.30 del 31 dicembre.
"Tra mezz'ora inizia un nuovo anno..." sussurro rimettendo il cellulare nella tasca del giaccone... "cosa ti aspetti da questo nuovo anno?" domanda voltandosi verso di me... "sinceramente, vorrei solo innamorarmi..." rispondo alzando gli occhi al cielo. Sta notte c'è la luna piena, tutte le stella hanno dato spazio a lei...
Sta notte è lei la signora...
"Sei mai stato innamorato?" la mia bocca pronuncia senza pensare questa, semplice domanda.
Ci fermiamo.
Mi guarda.
"Una volta... ero pazzo, il cuore mi esplodeva... era un ragazzo speciale... lo stomaco si contorceva ogni qual volta che i nostri sguardi si incrociavano... era... perfetto..." risponde guardando dritto davanti a lui, i suoi occhi si fanno vitrei... una sensazione di gelosia si fa largo nel mio cuore... forse non sarò mai in grado di essere all'altezza di questo ragazzo...
"ehi..." si volta verso di me. "conosco un posto bellissimo per vedere i fuochi d'artificio... ti va di andarci?" annuisco sorridente, non voglio pensare a stupidi e insensati sentimenti di gelosia,
lui ora è qui.
Con me.
In silenzio ci avviciniamo nel posto in cui passare questa ennesima mezzanotte... È una panchina davanti alla terrazza più bella che io abbia mai visto... tutta la città è illuminata, sembra di essere in cielo.
Le stelle sotto di noi.
Mi alzo in piedi.
Mi avvicino al muretto che si affaccia sulle luci di una città sempre sveglia...
Mi guardo intorno, il freddo punge il mio viso, il mio ragazzo misterioso appoggia dolcemente la mano sul mio fianco... ci guardiamo negli occhi.
Nasce un bacio.
Sento degli scoppi.
È mezzanotte.
Auguri a me.
A te.
A noi.
I fuochi vestono la scura superficie della notte, è un momento magico... mi sento bene... sono felice.
"Grazie..." "non ringraziarmi... non serve..." bisbiglia imbarazzato... "ti va se ora ti porto io in un posto?" un sorrisetto malizioso si forma sul mio viso... "Agli ordine signor confettino" risponde ridacchiando. Senza perdere troppo tempo lo conduco verso casa mia.
Se non ricordo male, ho casa libera...

~Spazio Autrice~
Nuovo capitolo per questo inizio settimana! Avete già finito la scuola?
Io domani...
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina o un commento, noi ci rivediamo venerdì con il prossimo capitolo!
~Bea❤️

Euphoria                                                               ~Jikook~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora