Questa è la mia recensione dell'opera Eclissi scritta da @_katniss_diangelo_
La recensione qui presente non intende essere offensiva, è un mio parere personale. Sono caustica, lo so. Ma lo sono sull'opera, non su di voi. Non sono attacchi personali, lo devo specificare perché qualcuno purtroppo fraintende. Potete prendervela, e anche tenervela. Sorry, not sorry.
Let's go!
Genere. Nell'iscrizione mi indichi come genere il teen fiction. Diciamo che è un teen fiction con zavorra. Non ha nulla della frivolezza (intesa non necessariamente in senso negativo, ma piuttosto come leggerezza spensierata) che di solito si trova nelle teen fiction, come libri e TV ci hanno abituati a percepirli. Questo non è per forza un difetto, ma potrebbe spiazzare qualcuno. Forse teen drama sarebbe più appropriato? Non ho un parere definito in merito, solo un pensiero volante, che ti inoltro.
Entriamo nel vivo.
Parto dalla premessa che fai, di non dare volutamente un nome e una "forma" ai tuoi personaggi, limitandoti ad indicarli con lui e lei. Capisco, a livello logico, quello che vuoi dire. Tuttavia, nella pratica questi due individui diventano dei senza faccia con cui entrare in sintonia, almeno per me, è veramente difficile. Non ho mai avuto difficoltà a immedesimarmi con le Elizabeth o le Cassandre o gli Scrooge di turno, nonostante avessero un'identità definita e diversa dalla mia. Qui invece non ho appigli e mi sembra di cercare continuamente punti di contatto con i personaggi, senza trovarli, perché non riuscendo a definire la loro identità non posso entrare in relazione con loro. È un problema mio come lettrice, sono sicura che molti altri la penseranno come me e sono altrettanto sicura che altrettanti altri non la penseranno come me, ma mi sembra giusto farti notare il gap che si è creato nella mia esperienza di lettura.
Questa scelta stilistica mi aliena, e si ripercuote anche sulla comprensione del testo, perché non sempre è chiaro chi sta parlando. L'aggettivo e/o il pronome personale suo/sua possono riferirsi parimenti a lui e a lei e all'interno del testo non è sempre immediato definire chi ha in mano il testimone.
Grammatica/Ortografia/Sintassi. Il livello della grammatica è molto buono. C'è un refuso nel cap. 7 inpuntò invece di impuntò, ma non ho notato altro.
I periodi sono generalmente troppo lunghi, con virgole sparse come cacio sui maccheroni. Ti consiglierei di spezzare le frasi, per dare respiro al testo e anche a lettore, che altrimenti arriva al punto in iperventilazione dopo incroci e sottopassi di coordinate, apposizioni, infili di cose a caso, etc. etc. etc. E di rivedere l'economia delle frasi, perchè spesso ci sono pezzi interi di frase che sono assolutamente inutili, anzi peggio, sono controproducenti. Nella sezione Varie ed eventuali faccio degli esempi concreti.
Lui e lei, appunto. Isolati da tutto e da tutti, anche da loro stessi, tanto che sembrano interagire ciascuno con l'idea dell'altro che ha in testa piuttosto che con la versione in carne ed ossa. Si muovono come ciechi nella nebbia. Ci propinano discussioni pseudofilosofiche senza mai andare in profondità, ma portando avanti un discorso che non si capisce dove inizia e non si capisce dove voglia andare a finire. Nel frattempo sfianca il lettore.
Da cosa deriva il male di vivere di lui? Da un trauma? Da un abuso? Dal fatto che legge troppi classici della letteratura russa? Da cosa? In dieci capitoli ci sono accenni costanti a un grande problema/dramma/trauma/dolore, lui si sente un morto che cammina, sembra stramazzare di dolore a ogni frase, ma vigliacco se questo problema/dramma/trauma/dolore viene esplicato alla luce del sole. A un certo punto mi sono chiesta se fosse autistico, vista la totale mancanza di empatia che manifesta a più riprese verso chicchesia. Anzi, mi sono anche risposta che certi suoi comportamenti ricadono sicuramente nello spettro autistico. Ma tuttora rimango con il dubbio. Un accenno a qualcosa che poi viene spiegato va bene. Continui accenni senza arrivare mai a una spiegazione fanno cadere le palle, scusa la franchezza.
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Recensioni tremende
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