Ognuno ha i suoi gusti, partiamo da questo presupposto. Ognuno ha la sua particolare sensibilità che determina l'indice di gradimento di qualsiasi cosa fruisce. Non c'è giusto o sbagliato nei propri gusti, sia per il cibo che per la letteratura. E con questo apriamo e chiudiamo la fiera delle banalità e delle frasi fatte.
D'altro canto è innegabile che se un libro continua a tirare anche X secoli dopo la stesura originale, trascendendo le mode e i gusti temporali, qualcosa vorrà pur dire. Non so cosa. Qualcosa.
Io vi metto qui, senza pretesa alcuna, i titoli che mi hanno smosso. Lo so, i miei gusti sono terribilmente demodé, non sono affatto al passo con le pubblicazione moderne e non ci posso fare nulla. Sorry, not sorry. Specifico anche che ci sono libri inseriti in seimila classifiche dei must read almeno una volta nella vita, a cui non mi avvicinerei nemmeno con un manico di scopa. E non me ne pento per nulla.
Ma come non hai letto "inserisci titolo a caso qui"?
No. E quindi? Siamo tutti portatori sani di vari livelli di ignoranza. E specifico che la lettura per me è un piacere. Se in un momento preciso qualcosa non mi garba - qualcosa che dovrebbe essere svago e goduria - perchè dovrei forzarmi, snaturando l'essenza stessa dell'azione?
Ve lo chiedo. Rispondetevi come vi pare.
Quando cambierò idea, stato mentale, gusto, non è detto che non mi ci metta. Fino ad allora, hasta la vista!
Ci sono libri, anzi cazzutissimi, che per un motivo o per un altro, invece, mi disturbano l'umore e fatico davvero, dopo averli finiti, a ritornare alla vita normale. Perchè mi sono piaciuti, intendo. Mi hanno disturbato il profondo. Sono fatta così, che vi devo dire. Poi comunque passa, e torno a funzionare normalmente. O almeno al novantacinque percento.
Se devo trovare un criterio per consigliare i libri che si innalzano oltre il limite del passabile, direi che sono quei testi che mi fanno venire voglia di essere riletti. Ma non è poi detto. Quello che segue, comunque, non è un ordine di gradimento, è solo una lista di cose che mi sono venute in mente, e sicuramente, ne ho dimenticato almeno un buon tre quarti. Amen.
1. Il conte di Montecristo. Questo secondo me è uno di quei libri che andrebbero letti almeno una volta nella vita, magari anche due. La trama è geniale e la scrittura sublime. Punto. Qualsiasi trasposizione cinematografica abbia visto è una merda, perchè snatura il lieto fine, che in realtà c'è comunque (spoiler), ma non è alla Disney maniera, ma più alla vita vera maniera, e invece no, per il cinema non andava bene. Secondo me, nessun altro libro di Dumas è all'altezza di questo. I tre moschettieri sono una palla al piede e i seguiti pure peggio. Ma questa è ovviamente, pura opinione personale.
2. Momo. L'autore Micheal Ende è conosciuto ovviamente per La storia infinita, che è pure molto gradevole e anche ben più famosa. Momo però ha qualcosa di poetico e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Ci sono cose di questo libro che mi sono rimaste addosso fin da quando l'ho letto per la prima volta, sottraendolo a mio fratello che doveva leggerlo per la scuola.
3. Lo scudo di Talos. Ho letto questo libro alle medie, credo l'unico di Manfredi che io abbia mai letto. Non sono fan del romanzo storico fin da quando lessi Quo Vadis? (perchè tanto va sempre a finire di merda), ma ricordo questo con molto piacere, anche per la rotondità della trama, caratteristica che apprezzo sempre parecchio.
4. Harry Potter - tutto. Questa serie non ha certo bisogno del mio contributo. Ricordo ancora che l'ho approcciata con il naso arricciato e un sacco di preconcetti. Poi quando ho iniziato a leggerla non riuscivo letteralmente a staccarla dalle mani. L'ho letta solo in inglese. Più volte. E il Calice di Fuoco rimarrà sempre il mio preferito, l'Ordine della Fenice ha l'humor migliore e non perdonerò mai JK per aver ucciso Fred. Te possino!
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