La tela della libellula
Autrice: OneAlterEgo
Recensione parziale. Ho letto solo il prologo e parte del capitolo uno. Premetto che tutto ciò che leggerai non ha alcun intento ironico né derisorio, né tantomeno denigratorio.
Considerazioni generali.
Non riesco a finire di leggere la storia, perdonami. Visto che non voglio scrivere un intero papiro, ho deciso di schematizzare i motivi per cui non sono riuscita a completare la lettura e i consigli per la risoluzione delle criticità. Di queste considerazioni e dei miei consigli puoi farci ciò che vuoi, però devo dirti in tutta onestà che se oggi trovassi il tuo libro in libreria sicuramente non lo acquisterei.
1) La punteggiatura. Nel prologo e nel capitolo uno compaiono soltanto virgole e punti fermi, una sola volta i due punti (una volta nel prologo e una volta nel capitolo uno). Le frasi, da questo punto di vista, risultano perciò estremamente disordinate e si fa fatica nella lettura. Se non usi il punto e virgola, l'unica alternativa possibile è inserire il punto fermo.
2) La sintassi. La costruzione delle frasi è disordinata e spesso utilizzi periodi privi di una proposizione principale, cosa che ancora di più affatica il lettore, costringendolo a tornare indietro a cercare i riferimenti delle proposizioni subordinate o delle apposizioni. Spesso non espliciti il soggetto anche per molti periodi di fila, cosa che fa perdere ancora di più chiarezza all'esposizione.
3) Lo stile. Anche se è molto curato, purtroppo è pedante. Che le frasi che usi siano poetiche potrebbe anche essere vero, ma questa è una prosa, non una poesia. Devo dirti che è dovere dello scrittore esprimersi nella maniera più chiara possibile, evitando ambiguità e rendendo il testo immediatamente fruibile alla maggior parte dei lettori. Il lessico che hai scelto non eleva il tuo testo a una qualche sorta di eleganza, semmai lo impoverisce, dando l'impressione che tu voglia solo inserire parole che ti piacciono, ma che a conti fatti risultano vuote di significato in quanto artificiose e retoriche.
4) Ho notato un abuso delle proposizioni concessive, introdotte da sebbene, benché, ecc. Suggerirei di esprimere gli stessi concetti tramite una costruzione della frase diversa, al fine di evitare di "appiattire" il testo. Per esempio: anche se, nonostante, malgrado, per quanto, pure, ecc.
Consigli.
1) Approfondire lo studio della punteggiatura sfruttando tutti i segni messi a disposizione dalla nostra lingua.
2) Rivedere la struttura delle frasi, limitando lo sfruttamento di periodi composti unicamente da proposizioni subordinate a scene in cui si vuole dare particolare enfasi.
3) Riscrivere una stessa frase almeno in tre modi diversi. Questo è un esercizio davvero molto utile per qualsiasi scrittore.
4) Fare scelte lessicali precise e quanto più semplici possibili. Scegliere dei sinonimi di uso meno comune solo laddove il significato finale risulti più preciso e/o per evitare ripetizioni.
5) Tenere sempre a mente che la chiarezza dell'esposizione dev'essere di primaria importanza.
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