Amore a Venezia
Autrice: LaviniaFonzi
Considerazioni iniziali.
Complimenti, la copertina è azzeccatissima, almeno per il mio gusto. So che è bella e magari non vuoi rovinarla con le scritte, però ti consiglio di inserire almeno il titolo del racconto, tanto più che hai anche la versione inglese in corso.
L'introduzione va benissimo. Nonostante sia breve, riassume perfettamente senza fare spoiler. Vorrei che tutti prendessero esempio.
Incipit:
"La sala era gremita di persone intente a chiacchierare e a scherzare. Una musica lieve allietava la sala e la luce della luna filtrava dalla finestra rischiarando l'ambiente. La gente danzava allegramente, in modo così eccitato e festaiolo da farsi male ai piedi. Ma ciò che avrebbe colpito uno spettatore che si fosse ritrovato lì per caso, sarebbe stato l'aspetto di quelle persone: indossavano abiti sgargianti, erano avvolti in lunghi mantelli e avevano sul viso una maschera. Era una festa di Carnevale, che si teneva in casa di una contessa di Venezia. Il giovane Ludovico aveva potuto prendervi parte, pur essendo un semplice borghese, in quanto quella festa era aperta ai cittadini di ogni estrazione sociale: nel Carnevale i ruoli si annullano e si balla tutti insieme per brindare al gioioso evento."
Mi è piaciuto l'incipit, anche se mi chiedo in che modo la luce della luna possa rischiarare un ambiente che suppongo essere illuminato in maniera artificiale da lampadari o cose simili.
In una sola frase: un dolce amore a Venezia.
Trama.
Durante una festa di Carnevale, Ludovico si innamora perdutamente di Dafne. Trovata una scusa per rivederla, il giovane farà di tutto per farsi notare da lei e dalla sua famiglia.
La trama è ben sviluppata. Il racconto è breve e diviso in cinque parti che mi hanno soddisfatto, anche se onestamente sarei voluta restare dentro quel mondo per un altro po'. Sebbene non sia lunghissima, ritengo inoltre che riesca a trasmettere un bel messaggio.
Grammatica e stile generale.
Non ho segnato gli errori sul testo perché mi sono dedicata alla lettura da cellulare (scusami). Comunque ecco alcune notazioni sulle principali criticità.
1) E' deve diventare È. Se scrivi da cellulare tieni premuta la "E" maiuscola e ti usciranno tutti gli accenti disponibili. Se scrivi da PC puoi usare tranquillamente la mappa caratteri (quindicesima colonna / riga sei del carattere Arial, seleziona e fai copia incolla). In alternativa puoi cercare online il carattere e copiarlo sia da PC che da cellulare.
2) Dopo i puntini di sospensione, uno spazio e poi maiuscola se la frase successiva non è il prosieguo di quella precedente. Fanno eccezione i puntini di sospensione seguiti da ?, ! e ".
Dal testo:
Dunque non c'era modo di entrare in contatto con quella ragazza... Per qualche strana ragione ella si ostina a a evitarlo.
Voi... Non so nemmeno il vostro nome.
Esempi inventati:
Ho capito... quel che vuoi dire.
Ho capito... Quel che vuoi dire è che avrei dovuto parlarle.
"Ho capito quel che vuoi dire..." disse Tizio.
"Non ho capito...!"
"Hai capito...?"3) Ci sono varie d eufoniche non necessarie (vanno messe solo tra vocali uguali, fanno eccezione le espressioni cristallizzate) che io sinceramente eliminerei. Comunque, vista l'ambientazione del testo, forse anche lasciarle lo considererei accettabile.
4) I verbi dei dialoghi. Il verbo dire non è qualcosa da evitare a tutti i costi. Attenta a non strafare coi sinonimi, perché alcune volte usi dei verbi affini a dire che trovo poco calzanti. Se vuoi possiamo parlarne e ti segno quali sono nello specifico più tardi (uno che mi ricordo su tutti "prorompere"; Dafne stava già parlando da un bel po' rispondendo a una domanda di Ludovico, mentre il dizionario riporta "esclamare intervenendo bruscamente in un discorso").
5) Suggerisco inoltre, trattandosi di un racconto al passato, di eliminare in qualche modo ogni avverbio di tempo che si riferisca al presente (per esempio "ora", "adesso") e di sistemare di conseguenza gli aggettivi dimostrativi, laddove richiesto, in modo che indichino lontananza e non vicinanza (quella frase, quelle parole; sebbene si tratti di elementi vicini nel testo, sono comunque elementi lontani nel tempo e nello spazio, a mio avviso).
6) Piccoli refusi qua e là. Tipo "chiaramnete" al posto di "chiaramente". Con una rilettura si sistemano.
Personaggi.
Per la lunghezza del racconto ritengo siano ben caratterizzati sia Ludovico sia Dafne, così come anche il padre di quest'ultima. Per mio gusto, avrei preferito saperne un poco di più delle origini di entrambi e delle loro famiglie, specie visto che qualche accenno nel racconto c'è.
Considerazioni finali.
Punti di forza: sono stata solo un paio di volte a Venezia, ma credo che tu abbia saputo rendere l'ambientazione magica di questa splendida città. Spero tu scriva altri racconti dalle ambientazioni "sospese e magiche" come ho avvertito questa. Non so se sono stata chiara.
Punti deboli: qualche sbavatura grammaticale da sistemare con una o due riletture; mi raccomando di fare attenzione al significato delle singole parole e delle espressioni utilizzate.
Consigliata: sì! Chiaramente va nelle mie preferite! La consiglierei a chi vuole leggere una storia d'amore a tratti fiabesca.
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