TERZO PROGETTO MASTODONTICO:
Continuazione di "Till the end of the line"
Siamo ognuno il nostro diavolo e rendiamo questo mondo il nostro inferno.
-Oscar Wilde
10 giugno 1991, Dipartimento X - Base operativa, Siberia
Dopo anni al servizio del KGB Leo Novokov aveva dedotto che la gerarchia all'interno delle mura del Cremlino era sacra, intuendone il potenziale distruttivo solo una volta appreso che la piramide sociale si reggeva sui compromessi, i segreti e gli errori degli uomini, coltivando negli anni un inguaribile cinismo ed una spiccata sensibilità ai meccanismi che regolavano il progredire della legge del più forte.
A volte bastava un singolo tassello sbilanciato o fuori posto per demolire un impero. Le crepe si diramavano sulle torri del Cremlino ormai da anni, Leo l'aveva già messo in conto da diverso tempo, era questione di mesi o di giorni prima che l'intera situazione implodesse inevitabilmente su sé stessa... soprattutto dopo ciò che era successo la settimana prima.
-Leo, hai sentito? -aveva chiesto Arkady spalancando la porta del suo alloggio, facendogli segno di darsi una mossa. -Stanno suonando l'allarme, ci hanno convocati.
-Sì, l'ho sentito. -ribatte superando la soglia raggiungendolo in corridoio, mentre il compagno d'armi tempesta di pugni la terza porta.
-Dimitri andiamo, ci hanno convocati.
-Dici che ha a che fare con il trasferimento? -chiede Leonid portandosi in testa al gruppo quando Dimitri li raggiunge, proseguendo spedito a passo di marcia puntando alla palestra.
-Ovvio che ha a che fare con il trasferimento... ci ha traditi, da qualche parte dovranno pur andare. -asserisce Dimitri riferendosi a tutte quelle discussioni che i tre avevano origliato dall'ufficio del Generale Lukin nell'ultima settimana.
-Giusto. Parlavano di unificare il Dipartimento, credo che ora non abbiano più molta scelta... date le circostanze. -afferma Arkady in risposta, mentre i due compagni si zittiscono immediatamente ad un suo cenno quando raggiungono le porte della palestra.
Si allineano silenziosamente di fronte al ring, sostenendo lo sguardo di Lukin che li esaminava bisbigliando con il loro Maestro, che annuisce silenzioso in attesa di ricevere le nuove direttive.
Leonid reputava un privilegio avere l'opportunità di allenarsi con il Soldato d'Inverno in persona, era una leggenda al Dipartimento e da mesi i tre ragazzi facevano a gara per entrare nelle sue grazie, indagando sul suo conto per scoprire le sue origini ancora avvolte nel mistero.
Sapevano che non era un tipo molto socievole e che i capi gli permettevano di interagire con loro solamente durante le ore dedicate agli allenamenti, confabulando in segreto sul perché lo tenevano così severamente al guinzaglio. Si vociferava tra i corridoi della base che il vero motivo era un'onta talmente ignobile che la Madre Russia tentava di nasconderla a tutti i costi... era un qualcosa che aveva sicuramente a che fare con la Traditrice, perché Leo aveva perso il conto di quante volte aveva sentito ripetere nell'ultima settimana da Lukin che non potevano più permettersi certi errori, che erano state le debolezze del Soldato ad aver costretto Karpov e Rodchenko a studiare un codice di attivazione per tenere tutti loro sotto controllo[1].
Leo aveva interrotto le proprie congetture sollevando il mento con sguardo di sfida quando i nuovi ospiti avevano fatto il loro ingresso in palestra, studiando silenziosamente i gesti misurati della donna a capo della fila quando aveva baciato Lukin sulla guancia in segno di saluto, mentre le due ragazze che la seguivano si erano fermate alle sue spalle in attesa di direttive.
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Indelible Marks
FanfictionJames vorrebbe solo che Parigi assumesse le sembianze di un punto fermo, un luogo dove gli incubi possono venire dimenticati, lasciando spazio al sole caldo ed ai violini che suonano ad ogni ora del giorno... ma sa che non è possibile, perché i demo...