Capitolo 6

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4 agosto 2018, Helicarrier, nei cieli

-Hill, aggiornami. -proclama James varcando la soglia dell'ala medica a passo spedito, scontrandosi quasi con Maria che lo stava raggiungendo seguendo la sua voce, gli occhi fissi sullo schermo mentre digitava dei comandi sul tablet.

-Guarda tu stesso. -commenta atona scostandosi dalla soglia, permettendogli di far scorrere lo sguardo sulla stanza, contemplando silenzioso le tracce del caos generato da Natasha. -Nessuno poteva prevederlo... e tu non eri qui per placarla.

-Mi ha mandato via apposta... il salvataggio, anche quello faceva parte della programmazione. -afferma atono vedendosi porgere le registrazioni delle telecamere di sicurezza, avviando il filmato sforzandosi di studiare la situazione da un punto di vista prettamente analitico.

Non era previsto che presenziasse anche Maria all'operazione, ma Fury aveva insistito perché lei ci fosse e James aveva liquidato la richiesta come un semplice eccesso di paranoia. Con il senno di poi evidentemente Nick aveva captato qualcosa, una sorta di sesto senso che l'aveva spinto ad infilarsi il giubbotto antiproiettile sotto la divisa nonostante fosse completamente al sicuro nell'Helicarrier... dopotutto Nick Fury era Nick Fury, e doveva ringraziare quel giubbotto antiproiettile se non era stato spedito al creatore con il primo colpo, raggiungendo la sala operatoria con un intero caricatore di piombo in corpo, ma miracolosamente ancora vivo.

-Ci sono stati morti? -chiede titubante, consapevole che se la risposta fosse stata positiva la compagna si sarebbe ritrovata in un mare di guai.

-Fortunatamente no, solo Nick... -afferma Maria con tono pratico, indicandogli la ripresa video.

James osserva il come Natasha si fosse comportata normalmente fintanto che i medici la rimettevano in sesto, cambiando radicalmente atteggiamento quando Fury aveva varcato la soglia dell'ala medica, afferrando l'automatica e scaricando l'intero caricatore addosso a Nick, spintonando gli Agenti che l'avevano assalita all'istante mettendoli velocemente tutti fuorigioco, seguendola attraverso il circuito di telecamere fino alla pista di decollo, requisendo un velivolo senza che nessuno riuscisse a fermarla in tempo od avesse i requisiti adatti per confrontarsi con la Vedova Nera uscendone vivo dallo scontro.

-Non sarei riuscito a fermarla nemmeno io, Maria. -afferma James mesto, attivando il blocco schermo e restituendo il tablet alla donna.

-Avrei da ridire sull'argomento...

-Non in modo indolore. -concede irritato dal doverlo sottolineare, fulminandola con lo sguardo. -Tu ce li hai degli scrupoli, Maria?

-Nick è sotto i ferri. -replica con tono ovvio, come se bastasse a giustificare il tono di velata cattiveria con cui aveva proferito la frase, lanciando una tacita accusa alludendo alla loro gestione opinabile dell'intera faccenda... James non aveva davvero bisogno di un promemoria della discussione avvenuta tra le mura del Complesso dieci giorni prima, di come Fury aveva contestato tutti i segreti e le bugie a fin di bene che Natasha aveva pronunciato per coprirgli le spalle senza mai fare rapporto, lasciando a Hill l'onere di fare l'elenco delle infrazioni commesse sottolineando la sua scarsa attitudine alle regole.

-Voglio parlare con Rodchenko. -cambia argomento deciso, lasciando intendere l'affermazione come una richiesta che si sforzava di essere gentile, puntando lo sguardo al corridoio che portava all'ufficio dove avevano rinchiuso il medico una volta che lui l'aveva trascinato di peso a bordo. -Si è ripreso?

-Con noi non parla. -ribatte Hill lasciando intuire la risposta affermativa. -Cosa ti fa pensare che con te sia diverso?

-Perché Rodchenko sa che lo SHIELD non fa martiri... ma di me ha paura, sa per esperienza personale che tendo ad infrangere il regolamento. -confessa con una frecciatina pungente, ottenendo un vago cenno di un sorriso da parte della donna. -Fidati, so controllarmi.

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