Capitolo 5

84 2 0
                                    

31 luglio 2018, Hotel Empire, Mosca

Il mondo, visto attraverso il mirino di un fucile, risulta stranamente calmo, analitico e razionale... nulla a che vedere con la sua naturale predisposizione al caos.

Era solo un'illusione, Novokov lo sapeva bene, ma il brivido gratificante di onnipotenza che gli faceva tremare la colonna vertebrale quando premeva il grilletto scombinando quel mondo apparentemente perfetto, gli stampava ogni volta un sorriso entusiastico sulle labbra.

La vede scendere in strada alle sette del mattino spaccate come d'abitudine, compra il caffè ed una brioche, accarezza il cane del barbone all'angolo della strada e gli cede il sacchetto contenente la sua colazione... deve essere in dieta, o soffre di un qualche disturbo alimentare, perché è ormai una settimana che Leonid la osserva e non l'ha mai vista mangiare qualcosa.

Il Soldato scrolla le spalle, dopotutto non sono affari suoi, mentre la segue attraverso il mirino con precisione maniacale ed aspetta che raggiunga il semaforo e si fermi sulle strisce pedonali... Novokov sfiora il grilletto ed il proiettile centra con precisione millimetrica la ruota del taxi, forando il pneumatico che sbanda e centra a pieno la donna nonostante cerchi istintivamente di schivare la traiettoria del veicolo, finendo sotto le ruote del mezzo richiamando la folla di curiosi che urlano a gran voce di contattare i soccorsi.

Leonid smonta il fucile e ripone tutti i componenti nel borsone da viaggio con rilassata calma, finisce di bersi il caffè che ha ordinato per colazione e lascia la stanza d'albergo come l'ha trovata la prima volta che ci ha messo piede ancora una settimana prima.

Si lascia alle spalle l'hotel e scende in strada dirigendosi verso il luogo dell'incidente interpretando la parte del passante curioso, riuscendo a scucire qualche informazione ai paramedici mentre caricano la donna sull'ambulanza... condizioni critiche, gamba fratturata, non tornerà a calcare il palco del Bol'šoj in tempi brevi ed è un vero peccato, erano anni che non si vedeva una prima ballerina così promettente.

Novokov annuisce convinto al paramedico lasciando trasparire dalle sue labbra un triste sorriso di circostanza, affermando che la notizia sia una vera tragedia perché la stagione del "Lago dei Cigni" apre da lì a quattro giorni ed è alquanto improbabile che la compagnia trovi un rimpiazzo in tempo per la Prima... tenendo esclusivamente per sé l'informazione che lui nasconde la soluzione perfetta nella tasca della giacca, che gli basta una semplice telefonata per ordinare ai suoi uomini di procedere ed attuare il suo piano, che volendo potrebbe risolvere il problema così su due piedi nel giro di due secondi netti.

Leonid Novokov sorride soddisfatto quando, a distanza di ore dall'incidente e con una copertura da manager sulle spalle, ammira Natasha Romanoff danzare sulle punte al centro del palco, mentre gli addetti allo spettacolo vociferano tra di loro alle sue spalle ammettendo che sia un vero e proprio miracolo l'essere riusciti a contattare una ballerina altrettanto promettente disposta ad andare in scena con così poco preavviso.

Natasha incrocia il sorriso di Leonid quasi per sbaglio e ricambia, proseguendo nella sua coreografia con una leggerezza tale da dare l'impressione di dover spiccare il volo da un momento all'altro... il piano procede a gonfie vele senza intoppi ed il sorriso di Novokov si allarga, mentre ammira estasiato quello che ha tutti i presupposti per rivelarsi un canto del cigno indimenticabile.

***

2 agosto 2018, Terrazzo, Complesso degli Avengers, Upstate New York

James si lascia cadere su una delle sedie poste sul terrazzo, reclina la testa, chiude gli occhi ed espira sforzandosi di non pensare a niente... esegue gli ordini di Fury imponendosi una pausa non voluta, dopotutto non è nella posizione di dissentire o disertare, non dopo la crisi psicotica almeno.

Indelible MarksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora