Capitolo 2

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Chiusi la biblioteca e mi avviai verso casa.
Strinsi la sciarpa attorno al collo, faceva molto freddo, novembre era alle porte.
Odiavo l'inverno, l'unico lato positivo era il Natale...anche se da molti anni non era più la festa di un tempo.
Da quando erano morti i miei genitori vivevo da sola con mia sorella, mi ero abituata a crescerla come se fossi una mamma, mi ero ripromessa di non farle mancare niente, avrei fatto qualunque cosa per lei.

Passai a prendere due pizze d'asporto, ero troppo stanca per cucinare, pagai e feci per uscire ma mi bloccai all'istante.
Quel ragazzo della biblioteca stava passando davanti alla pizzeria.
<Tutto bene Chantal?>
Mi girai verso Billy, il pizzaiolo <Si, grazie, ciao! Buona serata>
Uscii cauta, sperando di non incontrarlo, feci scorrere gli occhi sulla strada e lo trovai più avanti.
Salì su di una macchina, non al posto del guidatore.
Poco dopo sfrecciò davanti a me, non riuscii a vedere chi guidasse.

Mi strinsi nel mio cappotto e proseguii, arrivai davanti a casa mia, tenni in bilico con una mano le pizze e con l'altra infilai la chiave nella toppa.
Entrai in casa <Emily! Dove sei? Ho preso le pizze>
<Una nuovola di capelli castani identici ai miei mi saltò addosso <Chanty!>
<Piano! Mi fai cadere le pizze> risi mentre mi barcamenavo per raggiungere il tavolo, appoggiai le scatole e allargai le braccia <vieni qui piccola peste!>
Avvolsi mia sorella in un abbraccio <Com'è andata a scuola?>
<Bene>
Il mio sguardo si rabbuiò <mi dispiace, non sono proprio riuscita a venire oggi a prenderti>
Emily mi sorrise <Non preoccuparti! Scuola è qui vicino e poi ho 13 anni> esclamò orgogliosa
<Oh si! Sei proprio una signorina...dai! Andiamo a mangiare>

Mangiammo parlando del più e del meno.
Dopo cena Emily andò a dormire e io lavai i piatti rimuginando sulla nostra vita, non era stato semplice ripartire da zero ma poco a poco ce l'avevamo fatta, il dolore non sarebbe mai andato via ma il mio compito era quello di far vivere un'esistenza felice a mia sorella.

Forza, tanta forza

Andai in camera, misi il pigiama e sciolsi i capelli, mi tornò alla mente quel ragazzo, ero cresciuta nella gentilezza, non riuscivo a capacitarmi di come le persone potessero essere così maleducate, così arroganti.
Tutta quella bellezza stonava su di lui, chi si credeva di essere? Mi ero comportata bene.
Mi avvicinai allo specchio, i capelli mi ricadevano lungo le spalle, i grandi occhi color nocciola riflessi erano stanchi, le occhiaie li contornavano.
Ero una ragazza anonima...e anche molto stanca, era troppo tardi per fare a pezzi ancora di più la mia autostima.

Mi buttai sul letto e tirai su le coperte, la mattina dopo avrei dovuto accompagnare Emily a scuola, seguire i corsi mattutini in università e andare in biblioteca nel pomeriggio, la solita routine, calma piatta.
Non sapevo ancora che di lì a poco la mia vita sarebbe cambiata nuovamente.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Allora! Cosa ne pensate di Chantal?
Nel prossimo capitolo conosceremo meglio la vita del misterioso ragazzo.
A presto!

In un battito d'aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora