Capitolo 19

979 28 0
                                    


Mi asciugai la fronte, l'estate era ormai alle porte, il mese di Giugno ci aveva appena travolti.
Respirai l'aria calda del pomeriggio, era proprio una bella giornata.
Il nuovo lavoro andava alla grande, non avevo nemmeno dovuto cambiare molto, da imprestare i libri a vendere libri.
La proprietaria del negozio era una graziosa donna di mezz'età, mi aveva accolta come fossi una figlia.
Lavoravo in un clima sereno.

Raggiunsi la mia amica, <Isla! Ciao>
<Chantal!> si girò sventolando un ventaglio
<Caldo eh?>
<Moltissimo, ma non mi lamento, adoro troppo l'estate>

Una signora di bell'aspetto intenta a rincorrere un gatto mi finì addosso.
<Ahi>
<Oh scusa cara, è scappato il mio gatt...Chantal!>
La osservai dubbiosa, <ci...conosciamo?>
Lo sguardo della vecchina si rabbuiò, <Si, ci conosciamo> un sorriso dolceamaro le attraversò il viso.
<Mi chiamo Otty, ma...non ha importanza, scusa devo andare> una lacrima le rigò la guancia.

La fissai mentre si allontanava, perchè continuavo a non ricordare?
Un tassello della mia vita continuava a mancare, ero andata da diversi psicologi, psichiatri, avevo provato di tutto ma non era servito a niente.

Tornai a casa nel pomeriggio tardi.
<Emily? Ci sei?>
<Sono qui!> mi arrivò la voce di mia sorella dalla camera
<Okay, vado a sistemare un po' di roba in camera> urlai di rimando

Avevo un sacco di roba indietro da lavare, misi nella cesta varie magliette.
Aprii l'armadio, fissai il cappotto, potevo lavare anche quello.
Lo staccai dalla gruccia e lo buttai nella cesta.
Raggiunsi il bagno e solo un attimo prima di infilare gli indumenti in lavatrice mi ricordai delle tasche del cappotto.
Dovevo controllare che non ci fossero oggetti nelle tasche.
Controllai entrambe, non c'era nulla, feci per rimettere il cappotto nel cestello quando qualcosa cadde per terra.
Non avevo controllato bene?

Gli occhi scesero sul pavimento, un ciondolo...un ciondolo a forma di fiocco di neve...e il mondo si fermò.

<Possiamo sbrigarci?> tuonò imperterrito
<C-certo, scusami> borbottai <come ti chiami?>
<Perchè ti interessa?>
Sgranai nuovamente gli occhi <D-devo segnarlo qui, non sei ancora registrato>
I suoi occhi scesero al registro <Ivan Hall>
<Okay, fatto, puoi andare>
<Finalmente> borbottò
Rimasi a fissarlo allibita mentre si allontanava <Arrivederci!> esclamai ma non ricevetti risposta.


<Dovresti fare più attenzione> scoccò deciso, la leggera incertezza nel suo sguardo di poco prima era svanita completamente lasciando spazio al suo solito modo di fare
<Sicuramente...Hall, giusto?>
Un'ombra passo sul suo viso <Io...i miei genitori sono i nuovi proprietari, ero qui per un sopralluogo in incognito>
<È per questo che non volevi dirmi il tuo nome>
Mi rivolse uno sguardo infastidito <No, semplicemente non ti deve interessare come mi chiamo>
Lo guardai allibita, le sue parole mi ferirono ma cercai di nasconderlo anche a me stessa.
<Ti serve qualcosa?> domandai dura <vuoi prendere qualche altro libro per finta?>


<Sono Chantal, piacere> le allungai la mano
<Otty, il piacere è mio> mi guardò un lungo istante <dovrebbero esistere più ragazze educate come te al mondo, siete così rare>
Sorrisi alla sua affermazione ringraziandola
<Non come mio nipote, quel disgraziato...non ha mai tempo per me...però gli voglio bene lo stesso> ritornò a squadrarmi illuminandosi <sareste proprio una bella coppia! Magari metterebbe la testa apposto. Le nonne ci vedono lungo> affermò convinta facendomi l'occhiolino.


<Scusa...oggi non ne faccio una giusta> feci per allontanarmi ma qualcosa mi trattenne a lui, la sua mano era appoggiata sul mio fianco.
Si inclinò leggermente verso di me e io persi un battito.
<Forse stai facendo fin troppe cose giuste> sussurrò al mio orecchio


<Volevo darti una cosa> voltai la testa verso Ivan
<Uh? Cosa>
<Un regalo> sorrise prima di tirare fuori un piccolo pacchetto.
Lo guardai incuriosita.
<Aprilo!>
Scartai il pacchettino e trovai all'interno un ciondolo a forma di fiocco di neve,
<È bellissimo> sussurrai.
<Così ti ricorderai per sempre il nostro primo bacio...sotto la neve>


Ricordai tutto, ogni minimo particolare, ogni singolo istante.
Dio se amavo quel ragazzo
Scattai in piedi e corsi in camera, dove avevo messo il telefono?
Non c'era tempo, ne avevo già perso troppo.
<Emily! Emily!>
<Cosa urli! Che c'è?>
<Il telefono! Dammi il tuo telefono, non trovo il mio>
Mia sorella strabuzzò gli occhi, <cosa ci devi fare?>
<Devo chiamare Ivan, hai il numero?>
<Si ma...>
La interruppi, <Ho ricordato tutto! Tutto>
Emily saltò sul letto, <Cosa? Cosa!!! Tieni>

<Pronto? Emily? È successo qualcosa?>
<Sono Chantal> soffiai
Dall'altra parte calò il silenzio.
<Ivan? Ci sei>
<Si, ci sono>
<Devo parlarti di persona, ci vediamo tra mezz'ora al parco>
<O-okay>

Arrivai in anticipo, mi sedetti su una panchina e iniziai a torturarmi le mani.
La canotta che indossavo si appiccicava alla pelle, faceva molto caldo notai.
Sistemai gli shorts e ricominciai a camminare avanti e indietro...e poi lo vidi.

Camminava a passo svelto, un velo di dubbio sul viso.
Indossava una semplice maglietta a maniche corte e un paio di jeans.
Era bellissimo
Alzò gli occhi e incrociò i miei, mi sorrise incerto e alzò una mano in segno di saluto.
<Ciao> sussurrai
<Chantal...ehi> un sorriso amaro sulle labbra
<I tuoi regali sono...rivelatori>
Mi guardò confuso <Non capisco...che regalo>
Tirai fuori il ciondolo e glielo mostrai <questo>
Ammutolì fissando il fiocco di neve.
<Stavo sistemando della roba quando ho trovato questo e...> cercai i suoi occhi, <Ivan, ricordo tutto>
<C-come? Dici sul serio?> una lacrima scese sul suo viso
<C'è qualcosa che non...>

Non riuscii a finire la frase, la sua bocca coprì la mia.
Ansimai sorpresa, Ivan ne approfittò per approfondire il bacio.
Come avevo potuto dimenticare questo ragazzo?

<Non ci speravo più...> sussurrò sulle mie labbra
<Ti amo Ivan>
Quegli occhi azzurri che tanto adoravo si posarono ammirati sui miei.
<Anche io ti amo>

In un battito d'aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora