Capitolo 17

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Quella voce...mi sembrava di...conoscerla.
Sentivo la sua mano nella mia, cercai con tutta me stessa di ricambiare quella debole stretta, ci riuscii.
<Chantal...> di nuovo quella voce.
Cercai di aprire gli occhi, ci misi tutte le forze possibili per compiere quel piccolo gesto, mugugnai frustrata.

Poco a poco i contorni della camera andarono a fuoco, mossi gli occhi lentamente, ogni muscolo faceva un male pazzesco.
Incontrai degli occhi azzurri meravigliosi, lo osservai meglio, i capelli biondi un po'arruffati gli ricadevano sul viso...sembrava stanco.

<Chi sei?>
Notai il suo sguardo spezzarsi, come se le mie due semplici parole lo avessero...trafitto.
Lo guardai dubbiosa, cosa avevo detto di male?
<Non...non mi riconosci>
Lo osservai meglio, no, non mi ricordavo di averlo mai incontrato.
Iniziai a spaventarmi, avevo perso la memoria?
Rimuginai ricostruendo gli eventi che ricordavo, eravamo su di una macchina, c'era Emily...Emily>

<Mia sorella...mia sorella!>
<Tranquilla, Emily sta bene> mi voltai di scatto di nuovo verso quel ragazzo.
<Eri tu con noi in macchina?>
Quegli occhi azzurri si illuminarono <Si! Ti ricordi?>
<No...solo non stavo guidando io, era una supposizione>
<Stavamo tornando a casa, eravamo andati da mia nonna per Natale...noi ecco...ci frequentiamo>

Lo guardai basita <È già...passato Natale? Non siamo ai primi di novembre?>
Scavai ancora a fondo nei miei ricordi, le giornate trascorrevano tranquille tra biblioteca e lezioni universitarie, poi era arrivata la signora Evans a darmi la notizia che avrebbe venduto la biblioteca, di non preoccuparmi...e poi il nulla, solo tanta confusione.

La porta si aprì di colpo, un medico arrivò e affiancò il ragazzo.
<Deve uscire>
Quegli occhi azzurri mi si impigliarono di nuovo addosso, stavo frequentando un ragazzo così? Una come me?

~*~

<Ha una perdita della memoria temporanea, ha perso un mese di vita in pratica, non posso dirle quando tornerà a ricordare...se ritornerà a ricordare quel poco che ha dimenticato>

Quel poco che ha dimenticato

<Come...come si può fare? Ci sarà un modo di...aiutarla a ricordare>
Il dottore scosse la testa <Il cervello è molto complicato, non abbiamo modo di "spingerla" a ricordare, è un avvenimento spontaneo>

Otty arrivò poco dopo con Emily.
<Come sta?> chiese Otty, <possiamo vederla?>
<Nonna> la fermai, <ha...perso un mese di memoria, non si ricorda di nessuno di noi due>
Emily ammutolì <Ivan...> sussurrò
Sorrisi <Non preoccuparti per me, vai da tua sorella>

Vidi Emily entrare nella stanza di Chantal, un sorriso dolceamaro mi attraversò il viso.
Mia nonna posò una mano sulla mia spalla, <Ricorderà Ivan...tornerà a ricordare>
Una lacrima mi solcò il viso, non volevo farmi vedere debole ma...avevo imparato che i sentimenti non si possono nascondere, vanno vissuti.

Strinsi Otty in un abbraccio, era bastata una frazione di secondo per stravolgere l'inizio di una vita migliore, un attimo per far finire tutto.

In un battito d'ali si era sgretolato il mio mondo

In un battito d'aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora