Capitolo 11

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<Vieni! Ti ho preparato le lasagne> Otty trascinò via Ivan, li guardai allontanarsi e di colpo ricordai <Ivan! Aspetta>
I suoi occhi mi intercettarono e strabuzzarono quando capì la mia intenzione, non riuscii a capire la sua reazione <La...maglia>
<La maglia?> la vecchina si girò verso il nipote e si illuminò <ma...voi due state insieme!> esclamò

Sgranai gli occhi <No!> urlammo contemporaneamente.
<C'è stato un piccolo incidente con del caffè e...devo solo ridargli la maglia pulita, ecco>
Otty mi strizzò l'occhio <Certo certo>
Guardai Ivan esasperata.
<Questa è la tua, grazie per avermela imprestata> borbottò
<Grazie> mormorai
Quando alzai gli occhi vidi solo più nonna e nipote allontanarsi
<Ciao Chantal> cantilenò Otty prima di scomparire definitivamente dalla mia vista.

Chiusi la biblioteca e tornai a casa, trovai Emily intenta a guardare qualcosa alla tv.
<Ciao!>
<Chanty! Ciao>
<Cosa guardi? Hai fatto i compiti?>
Emily roteo gli occhi <stai tranquilla, ho già fatto tutto>
Mi avvicinai e le arruffai i capelli
<Ehi! Smettila!>
Risi e mi sedetti con lei sul divano <Ascolta, dobbiamo parlare di una cosa>
Mi scrutò attenta <Dimmi>
<Ecco il figlio del capo dove lavoro e sua nonna ci hanno invitati alla vigilia di Natale da loro...> non riuscii a terminare la frase
<Si! Va bene, andiamo! Magari è la volta buona che trovi qualcuno con cui stare>
Ammutolii fissando mia sorella
<Ma cosa avete tutti oggi?> esclamai ridendo prima di farle il solletico.

                                                                 ~*~

Un piatto di lasagne mi arrivò sotto il naso
<Ecco a te! Mangia, sei troppo magro>
Sorrisi, mia nonna era la donna più esuberante che conoscessi, di colpo un pensiero tornò prepotente a fare capolino.
<Nonna perchè l'hai invitata?>
<Non dovevo?>
<No> risposi un po' troppo bruscamente
<Perchè no? Ho visto come la guardavi, i tuoi occhi non mentono>
<Cosa vuoi dire?>
<Ivan...non ti ho mai visto fissare così una ragazza>
<Io...>
<Ti piace...e se solo avessi potuto crescerti io invece di lasciarti in pasto a quegli insensibili dei tuoi genitori ti avrei insegnato l'importanza dell'amore>
La guardai <io non provo niente per nessuno, non ho mai provato...amore>

Mi sorrise <Non è vero, non questa volta, hai solo paura a lasciarti andare, fallo però, ho già il rimorso di aver cresciuto un figlio apatico, non farai la sua stessa fine, non te lo permetterò>

Ritornai a casa, le parole di mia nonna mi si erano conficcate nel petto, una verità che non dovevo e non volevo accettare.
Non esistevano sentimenti per uno come me, non ne sarebbero mai esistiti.
Andai in camera e iniziai a studiare, dopo mezz'ora mio padre entrò nella stanza.
<Cosa fai?>
<Studio>
Lo sguardo infastidito di mio papà mi raggiunse netto <perdi ancora tempo con medicina?> gli occhi infuriati <Non ci posso credere! Apri gli occhi, il tuo futuro è nell'economia!>
<No!> Sbottai <il tuo futuro è nell'economia, non il mio. Questa vita è mia. Scelgo io cosa fare e cosa non fare>

Aveva ragione mia nonna, mio padre mi aveva fatto diventare così, dovevo uscire da quelcircolo vizioso, dovevo aprire gli occhi, godermi la vita.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Ivan ha assunto una nuova consapevolezza, riuscirà a lasciarsi veramente andare?
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