Capitolo 12

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<Metto questo?> mi girai verso Emily
Mia sorella sbuffò <Dai! Scegline uno e basta>
Mi guardai allo specchio, ero fasciata in un abito rosso, la gonna a ruota arrivava poco sopra al ginocchio.
<Okay, vada per questo>

Mia sorella si buttò sul letto esasperata <Oh! Finalmente>
Sorrisi <Piccola peste>
Decisi di raccogliere i capelli in una treccia morbida laterale e truccarmi poco, misi un po' di mascara e un leggero velo di rossetto.

Aspettai Emily e uscimmo, Ivan mi aveva promesso che sarebbe passato a prenderci poco dopo.
Aspettammo un po' all'ingresso fino a quando una macchina non si fermò davanti a noi.
<Ciao!> salutò Ivan con enfasi
<Ehi!>
<Salite pure>
Mia sorella ricambiò il saluto appena salita in macchina
<Ciao piccola! Piacere di conoscerti> Emily arrossì un poco.

Guardai Ivan, sembrava più...rilassato del solito.
Forse l'atmosfera natalizia aveva addolcito anche lui pensai.
Indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, era dannatamente bello.
<Qualcosa non va?>
Trasalii, non mi ero accorta di averlo fissato per tutto quel tempo
<N-no, va tutto bene> cercai di pronunciare nel modo più sicuro possibile

Arrivammo a casa della nonna di Ivan, una villetta graziosa si affacciava su di un giardino recintato.
Otty ci stava aspettando sulla soglia, <Buon Natale!>
<Buon Natale anche a te Otty> risposi
<Buon Natale nonna> si abbracciarono calorosamente
<E qui chi c'è? Fatti vedere signorina!> mia sorella si avvicinò titubante <sei proprio bellissima!> Otty alzò gli occhi su di me <vi assomigliate un sacco, entrate, entrate>

Il salotto della nonna di Ivan era caldo e accogliente.
Passai la mia giacca a Otty e mi avviai con Ivan e Emily in sala pranzo, un profumo delizioso ci travolse, la tavola era imbandita fino a scoppiare.
<Ma quanta roba hai preparato nonna?>
<Oh potevo fare molto di più, non sono così soddisfatta>

<Otty mi sono permessa di portarti una torta, l'abbiamo fatta io e Emily, vero?> guardai mia sorella che annuì contenta
<Oh! Grazie, non dovevate>
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare, la serata passò tranquillamente tra una chiacchiera e l'altra.

<Vieni un po' qui signorina, ho una cosa per te> Otty trascinò Emily in soggiorno e io e Ivan rimanemmo soli.
Cadde un silenzio imbarazzante rotto dal ragazzo biondo davanti a me
<Vuoi...fare due passi?>
Lo guardai dubbiosa <Certo>
Mi passò la giacca, avvisammo Emily e Otty ed uscimmo fuori.
<Hai freddo?>
<No...sto bene grazie. Ivan...è successo qualcosa? Sei...premuroso stasera.
Se devi dirmi qualcosa dilla, i tuoi genitori non vogliono più che io lavori alla biblioteca?>
I suoi occhi mi guardarono allarmati <No, no! Non ci pensare nemmeno, il tuo lavoro non è a rischio...io...volevo parlarti di un'altra cosa>

Camminando arrivammo in un parco poco lontano dacasa di sua nonna.
<Dimmi>
<I miei genitori mi hanno cresciuto in una...gabbia, dorata...ma pur sempre una gabbia. Volevano che io diventassi una loro fotocopia. Mi hanno cresciuto senza affetto...senza amore>
<Mi dispiace molto> sussurrai <non lo sapevo>
Un sorriso amaro gli attraversò il viso <Nessuno lo sa, sei la prima a cui lo dico>
Lo osservai meglio, <Perchè lo dici proprio a me?>
Ivan si fermò e mi prese per mano, sussultai da quel contatto improvviso
<Io...lo dico a te perchè...sei stata te ad aiutarmi>
I miei occhi cercarono i suoi <Aiutarti?>
<Si...tu non te ne rendi conto ma...mi ha aiutato ad aprire gli occhi, non ho mai provato niente per nessuno...poi sei arrivata te e...la mia corazza è crollata in mille pezzi>

Sgranai gli occhi, avevo aiutato Ivan ad aprirsi al mondo?

Si avvicinò lentamente a me, la mia schiena tocco la corteccia appuntita di un albero ma non ci feci caso.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie <io provo qualcosa per te> soffiò ad un millimetro dalla mia bocca prima di baciarmi.
Mi aggrappai a lui, dischiusi le labbra e lasciai che approfondisse il bacio.
Quel bellissimo ragazzo biondo davanti a me provava qualcosa per me, mi accorsi in quel momento, mentre le nostre lingue continuavano a cercarsi freneticamente che potevo affermare la stessa cosa.

Nonostante tutto fosse iniziato in modo brusco, con lui burbero e aggressivo, mi ero lentamente innamorata senza accorgermene.
Ci staccammo ansimando <Anche io...anche io provo qualcosa per te>
Mi guardò negli occhi prima di stringersi a me, <Grazie> mormorò, e io mi sciolsi...come la neve del parco che ci circondava.

In un battito d'aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora