Capitolo 7

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Ero entrato in biblioteca senza un valido motivo, semplicemente volevo rivederla ma non l'avrei mai ammesso a me stesso.
Non era alla scrivania, l'avevo allora cercata tra gli scaffali e l'avevo trovata intenta a sistemare qualche libro.
Accadde tutto in un attimo, lei che perdeva l'equilibrio dalla scala e io che mi fiondavo a prenderla.

Finì tra le mie braccia e...il mondo si fermò, incollò i suoi occhi ai miei e rimasi ipnotizzato.

Come faceva ad essere così bella?

Mi riscossi e la lasciai andare, nascosi l'incertezza e rimisi la maschera che fin da piccolo i miei genitori mi avevano portato ad indossare...indifferenza.

Stavo ancora rimuginando su quello quando la macchina si fermò davanti a casa.

Non conoscevo nemmeno il suo nome

~*~

<Come ti chiami?>
<C-come?> risposi
<Hai sentito...cos'è un segreto?> sorrise ironico
<Oh no...quello con i segreti qui di sicuro non sono io, nome compreso>
<Allora me lo dici o no?>
Lo guardai infastidita, con una casa immensa come la sua doveva per forza venire tutti i giorni in biblioteca a studiare?
<Mi chiamo Chantal>
<Mh...Chantal> pronunciò lentamente, soppesando ogni lettera
<Soddisfatto...Hall?>
Mi guardò con leggero turbamento <Si...io...credo di si>
<Bene> scoccai definitiva prima di tornare al mio lavoro

Notai la mia irrigidità distendersi poco a poco dopo che i suoi passi si allontanarono da me.

Mi affrettai a raggiungere la scuola di Emily, allungai il passo giusto in tempo per vedere il fiume di studenti uscire dal cancello.
Una testolina mora mi vide da lontano <Chanty!>
Le feci segno con la mano <Emy> mia sorella mi raggiunse entusiasta
<Indovina?>
<È andato bene il test di scienze?>
<Si!> esclamò con gioia
<Ma è meraviglioso! Dobbiamo festeggiare...gelato?>
<Ci sto!>

Andammo al parco poco distante da casa nostra, camminammo gustandoci quella giornata di sole così rara durante il mese di Novembre.
Pagai i due coni gelato e ci sedemmo ad un tavolino chiacchierando del più e del meno.
Lasciai scorrere i miei occhi sulla gente fino a quando non si bloccarono su una signora anziana barcollante dopo essere inciampata.
Scattai in avanti per sostenerla e riuscii a prenderla in tempo e a ristabilire il suo equilibrio.

<Grazie...oh...grazie veramente>
<Tutto bene?> chiesi continuando a trattenerla
<Si cara, sei stata molto gentile, grazie ancora>
La lasciai andare dopo essermi assicurata ancora una volta che stesse bene.
Era piccola e un po'ingobbita ma di bello aspetto, curata nei minimi particolari, i capelli argentati ad incorniciarle il viso.

<Sono Chantal, piacere> le allungai la mano
<Otty, il piacere è mio> mi guardò un lungo istante <dovrebbero esistere più ragazze educate come te al mondo, siete così rare>
Sorrisi alla sua affermazione ringraziandola
<Non come mio nipote, quel disgraziato...non ha mai tempo per me...però gli voglio bene lo stesso> ritornò a squadrarmi illuminandosi <sareste proprio una bella coppia! Magari metterebbe la testa apposto. Le nonne ci vedono lungo> affermò convinta facendomi l'occhiolino.

Non riuscii a trattenermi e scoppiai in una risata, quella vecchina era proprio stramba.
La salutai e tornai da Emily.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Cosa ne pensate? La signora Otty tornerà nella storia più avanti od è una semplice comparsa nella vita di Chantal?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti :)

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