[ Settembre 2016 ]
« Vorrei cambiare il mio cognome, Avvocato. » Mja aveva alzato lo sguardo, inquadrando Thomas, di fronte a lei « Dove devo firmare? »
Era pronta: voleva tirarsi fuori dall'eredità degli Hamilton.
« Cerchiamo di calmarci, Miss Hamilton. Intanto mi dica per quale motivo ha fatto una scelta cosi drastica? »
« Perché sono stanca.»Thomas James Anderson, celebre avvocato penalista in corsa per la Procura Distrettuale, aveva intuito che le motivazioni per le quali Mja l'aveva contattato potevano derivare solamente dal fatto che erano state pensate con la pancia anziché con la testa. Rinunciare ad una tale eredità significava andare letteralmente con il culo per terra e Mja sarebbe andata in rovina in pochissimo tempo.
L'ufficio era grande, con un tavolo ovale al centro che avrebbe ospitato comodamente dieci persone; trasudava ricchezza, eleganza, trasmetteva un senso di potere.
Come Lui.
C'era un profumo maschile nell'aria che solleticava le narici ed era talmente buono che Mja non poteva fare a meno di riempirsene I polmoni; ne aveva annusati di profumi maschili fino a quel momento eppure quello... quello era diverso.
Si sposava benissimo con Lui.
Nel momento esatto in cui lo aveva guardato l'istinto di avvicinarsi era stato irrefrenabile.
Mja era già in piedi e come un leone in gabbia aveva iniziato a gesticolare, a camminare avanti e indietro, nel tentativo di spiegare, di spiegarsi, di fargli capire perché e quando si erano trovati faccia a faccia era stata nuovamente investita da una zaffata di profumo.
Le faceva girare la testa.
Quell'uomo era maledettamente bello, una di quelle bellezze oggettivamente inafferrabili ed aveva un'aura di dannazione tale attorno a sé, che Mja si sentiva risucchiata.
Thomas era lì, di fronte a lei, che continuava a spiegarle come la faccenda poteva essere risolta, ma Mja era rapita dal modo in cui le sue labbra si muovevano creando delle forme deliziose nel pronunciare le parole « Miss Hamilton, deve ponderare bene questa scelta. »
« Va bene. » aveva risposto Mja, di punto in bianco, si era persa gran parte del discorso ma non le importava.
La sua voce.
Dio che voce.
Era così profonda.
Aveva allungato la mancina verso di lui, aveva sfiorato con le maglie del Rolex la camicia di Thomas e le dita avevano toccato il nodo della cravatta, come a volerla aggiustare, come fosse fuori posto.
La verità? Quella cravatta era perfetta.
« Va bene? » Thomas l'aveva guardata dall'alto del suo metro e novantaquattro e aveva ignorato il gesto - inaspettato - di Mja « Allora aspetto la sua e-mail. »
« Sì. » aveva risposto Mja, in maniera risoluta, abbassando lo sguardo. Con un passo indietro aveva recuperato il trench e la sua borsa « Grazie per avermi dedicato il suo tempo. »
« A lei, Miss. »
Una volta uscita dal palazzo, Mja era stata investita dall'aria fresca autunnale e subito aveva tentato di riprendere le sue facoltà mentali « Ma che cazzo? » a sé stessa, sottovoce.
Si era specchiata nel display dell'iPhone e quasi non si era riconosciuta: aveva le guance arrossate, sentiva come gli occhi pesanti e solo in quel momento si era accorta che il suo cuore non batteva regolare, ma sembrava un vero treno in corsa. Aveva alzato lo sguardo verso l'ultimo piano, il marciapiede brulicava di persone, eppure lei era ferma come un palo, come fosse l'unica persona lì presente, come se non fosse un ostacolo per nessuno.
Si era presa qualche momento per riflettere: sperava forse che Thomas si sarebbe affacciato dalla vetrata?
Una spallata l'aveva fatta tornare alla realtà.
Abbassato lo sguardo, aveva indossato i Wayfarer, chiuso il cappotto con un nodo stretto in vita e si era allontanata.
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Never
Romance[ TESTO IN REVISIONE. VERRANNO APPORTATE MODIFICHE. ] Toronto, Canada. La ventottenne Mja Hamilton decide di prendere in pugno la sua vita e cambiare il suo cognome : il destino ci mette lo zampino, cambiando le carte in tavola e dandole una mano...