[ TESTO IN REVISIONE. VERRANNO APPORTATE MODIFICHE. ]
Toronto, Canada.
La ventottenne Mja Hamilton decide di prendere in pugno la sua vita e cambiare il suo cognome : il destino ci mette lo zampino, cambiando le carte in tavola e dandole una mano...
« La corte dichiara l'imputato Lucas Matthew: COLPEVOLE. »
Applausi e fischi si erano levati a gran voce, erano esplosi come un boato.
« Ordine o faccio sgomberare l'aula! » il Giudice aveva battuto concitatamente il martelletto di legno per richiamare l'ordine.
Thomas era rimasto immobile, in piedi di fianco a Mja. Entrambi guardavano verso la Corte, mentre venivano ufficializzate le cifre di risarcimento dopo ogni nominativo. La lista era lunga. Helena e le sue amiche erano solo la punta dell'iceberg.
« La corte ha inoltre deciso per un risarcimento di un milione e mezzo di dollari a favore della Signorina Mja Hamilton. »
In quel momento le loro mani si erano sfiorate come se nello stesso preciso istante avessero sentito l'urgenza irrefrenabile di toccarsi. Non c'era nulla di scandaloso, era solo un leggero contatto, quasi impercettibile agli occhi altrui ma necessario per entrambi.
Erano controllati, erano Mja e Thomas: l'uno la distruzione mentale dell'altra.
Quella vittoria confermava le parole Jacob: l'unica persona al mondo alla quale avrebbe affidato le loro vite, anche in punto di morte, era proprio Thomas.
Quando erano usciti dall'aula, tra i flash dei fotografi e i richiami dei giornalisti, Jacob e Thomas facevano da scudo fisico a Mja, la quale stringeva con una mano quella del suo compagno anche se avvertiva il calore della mano di Thomas sulla sua schiena. Era protetta sotto tutti i fronti e senza rilasciare dichiarazioni si erano allontanati dalla folla impazzita e dall'opinione pubblica che batteva le mani.
Mentre l'autista apriva prontamente lo sportello per farli salire, Mja si era girata verso Thomas, che era comunque rimasto al suo fianco- Jacob, guardandoli, si era voltato a scambiare due parole con il guidatore concedendo ad entrambi un po' di privacy. Aveva immaginato ne avessero bisogno.
Il tormento negli occhi blu di Thomas era tornato quando aveva incontrato gli occhi grigi di Mja. Lei stava sorridendo, sì, sorrideva proprio a lui come pochissime volte aveva fatto nel corso dei mesi precedenti con una leggerezza d'animo ed un senso di pace apparente, che le illuminavano il viso. « Bambi. » senza scherno. C'era una traccia di affetto controllata. « Thomas. » aveva risposto lei facendogli poi un cenno del capo, in segno di ringraziamento. In silenzio aveva lanciato un'occhiata alle loro spalle, memorizzando quell'immagine di vittoria. Aveva fatto notare anche a lui il tutto, con una piegata leggera di testa, indicandogli la folla « Niente male, eh? » Thomas non si era voltato, non aveva guardato nella direzione indicata da Mja ma aveva sorriso e basta. Con un cenno breve della testa aveva risposto assertivo « Niente male. » vedendola poi scivolare via da sotto i suoi occhi, per salire sul sedile posteriore della macchina. Aveva sospirato. Un istante dopo aveva annuito a Jacob, con il quale aveva scambiato due parole e mentre suo fratello faceva il giro del SUV, prima di chiudere lo sportello a Mja aveva reclamato la sua attenzione strizzandole l'occhio « Buon viaggio. » Non avendo avuto il tempo di replicare lei aveva prontamente sorriso, di nuovo, annuendo. Non serviva dirgli nulla. Sapeva già che Thomas aveva capito. A loro bastava uno sguardo.
Quando Jacob era salito in macchina togliendosi gli occhiali da sole aveva cercato da subito Mja con uno sguardo soddisfatto, felice e carico di buone intenzioni; lei dal canto suo, sembrava gli avesse letto la mente perché si era spostata di lato nell'istante in cui anche Jacob allungava le braccia per recuperarla e mettersela cavalcioni su di lui « Ora sei pronta? » le stava solleticando il collo con la barba, mentre le lasciava tutta una serie di baci lungo la mandibola. « Sono nata pronta, Anderson. » all'unisono sottovoce.
New York la stava aspettando ed anche se sapeva quanto sarebbe stato difficile mantenere una relazione a distanza, entrambi avevano tutta l'intenzione di provarci.
