15. Estremi.

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Alzando lo sguardo, Jake, aveva incontrato un paio d'occhi grigi che lo guardavano: Mja era appoggiata con la schiena contro lo stipite della porta e fumava silenziosamente.

Vestita di un abito color prugna con lo scollo a V, le maniche lunghe e dei ricami di pizzo sulle spalle, era una gioia per gli occhi di tutti, non si poteva biasimare Jacob se ne era tanto  innamorato. Mja era un connubio di bellezza, eleganza e carattere, oltre che di sensualità, dolcezza e senso dell'umorismo. Era anche molto testarda e particolarmente tenace ma questo contribuiva soltanto a scatenare l'interesse delle persone nei suoi riguardi.

« Hai risolto il problema con Hanson? » 
« Sì, è tornato a Montreal. » si era rimessa dritta con la schiena ma era pensierosa.
« Alla faccia della comprensione. »  

Jacob sarebbe rientrato da Vancouver nel primo pomeriggio, il viaggio di dieci giorni era finalmente finito e a parte il buongiorno delle 5.45am non avevano ancora avuto modo di sentirsi. Lui, probabilmente, in quel momento, era nel pieno del congresso mentre per Mja era quasi ora di pranzo dato il fuso orario che li separava.

« Va tutto bene? »
« Mh? Sì. Non preoccuparti, sono solo un po' stanca. »
Che fosse sottotono era noto a tutti, si sentiva soprattutto essendo, lei, di prassi, una persona molto vivace ed attiva e anche se aveva duemila cose per la testa ed altre duemila da gestire in contemporanea, non era stata quasi mai così strana tranne quando Thomas Anderson aveva deciso di rubarle il cuore.
« Prenditi la giornata tanto non abbiamo niente da fare fino a domani pomeriggio. » tornando a guarda il monitor del PC.
Dopo quelle parole, Mja aveva dato un'occhiata all'orologio « No, ho un pranzo con quelli della Farm tra mezz'ora e sono due mesi che... »
« Ci vado io. » l'aveva interrotta guardandola prima che la porta venisse spalancata.
Amanda era entrata senza bussare ed era stata letteralmente incendiata sul posto dallo sguardo di Jake. Mja, che mai si sarebbe aspettata tanto coraggio da quella donna, aveva sollevato un sopracciglio, scettica.  
« Scusate l'interruzione ma, Jake » ... « volevo dire, Signore, volevo avvisarla che suo padre è qui. » 
Sentendo Amanda chiamare suo fratello col nome di battesimo, aveva sbattuto velocemente le ciglia sterzando lo sguardo su Jake, all'istante. Lui si era irrigidito. 
Sembrava un fermo immagine, non aveva smesso di fissarla nemmeno dopo la correzione e mentre si alzava dalla poltrona abbottonandosi la giacca, con dissenso aveva ciondolato un po' di lato la testa guardandola con austerità « Hai un interno aziendale per un motivo, non te lo ripeterò una seconda volta. Fallo entrare e vattene. » 

Amanda, verde per l'imbarazzo, aveva annuito senza dire nulla ed era tornata sui suoi passi chiudendo la porta. Jake aveva evitato lo sguardo della sorella, facendo il giro della scrivania e si era andato ad appoggiare contro il bordo della stessa, in attesa di accogliere il padre, allisciandosi nervosamente la cravatta.

« Scelta discutibile, Jake. Da quanto tempo ci vai a letto? » lo aveva provocato con una nota divertita ma prima che suo fratello potesse risponderle, la porta era stata spalancata ed entrambi avevano calamitato l'attenzione verso James William Hamilton.

« Eccezionali! Siete stati eccezionali! » James aveva allargato le braccia con entusiasmo  sorridendo ad entrambi.
 Mja si era precipitata ad abbracciarlo, Jake aveva abbozzato solamente un sorriso, contenendo la soddisfazione.
« Papà! » l'aveva abbracciato e lui le aveva dato un sonoro bacio sulla guancia  
« Come hai fatto a conquistare tutti quei politici? » guardandola pieno di orgoglio.
 Jake aveva tossito per soffocare una risata.
« Io in vent'anni non sono riuscito neanche a farli avvicinare alle mie proposte e tu in meno di sei mesi li hai letteralmente stesi! »  
« La fortuna del principiante. » Mja aveva sciolto l'abbraccio guardando Jake torvamente dato che lui continuava a tossire.
Hamilton Senior aveva messo il braccio attorno alla vita di sua figlia e poi aveva guardato il suo secondogenito « Vieni con noi a prendere un caffè? »
Jake si era già alzato in piedi « No papà, ho un pranzo di lavoro tra venti minuti ma scendo con voi. »
« Quando hai due minuti vorrei scambiare due parole. » il tono utilizzato da James era passato ad un asset più serio.
Mentre Mja recuperava borsa e cappotto era voltata a guardare Jake.
« I tuoi appunti? » le aveva chiesto suo fratello incrociando i suoi occhi.
« Ora te li prendo. Sei sicuro di andare? »
« Certo, non c'è problema. »
« Che succede? » James era intervenuto, guardandoli.
« Nulla. Vado io a pranzo con la Farm. »
Mentre uscivano dall'ufficio di Jake, Mja si era fermata in prossimità della scrivania di Ashley « Mi tiri fuori il fascicolo della Farm? » si era poi voltata a cercare Jake, vedendolo con James a parlare in disparte.
Gli occhi di mezzo ufficio erano tutti addosso a loro: era rarissimo vederli insieme, specie lì dentro e mentre Mja recuperava la cartellina, Ashley si era alzata in piedi « C'è un messaggio per te. » attirando la sua attenzione.
« Mh? » preso il post-it dalla sue graziose mani aveva letto e sorriso.  

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