L'attimo prima della tempesta

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Era pomeriggio inoltrato quando Cesare arrivò in studio. Arrabbiato come non mai, si era diretto in quel posto allo scopo di fare a pezzi quello che per Nelson era importante, ma i suoi piano cambiarono completamente una volta che entrò. Illuminato solo da una luce fioca e rannicchiato in un angolo del divano della loro zona relax, vi era Nicolas che, non appena sentì la porta aprirsi, di scatto si asciugò gli occhi traboccanti di lacrime per poi posare il suo sguardo nella direzione da cui aveva sentito provenire il rumore.

"Chi c'è?" domandò preoccupato Cesare cercando di capire chi fosse quella sagoma che si intravedeva per la poca luce.

"Cesare? Sei tu?" gli rispose il ragazzo esponendosi leggermente alla luce per farsi riconoscere.

"Nicolas! Mi hai fatto prendere un colpo! Ma che stai facendo qui da solo e a quest'ora?".

"Stavo... stavo provando a riposare un po'. Sai, a casa mia si è rotto il condizionatore e, così, ho pensato di venire qua per rinfrescarmi" gli mentì spudoratamente sperando che non si accorgesse di quello che gli stava accadendo. Ma la sua voce tremante e malinconica lo tradì permettendo a Cesare di avvicinarsi a lui per capire cosa gli fosse capitato. Con suo grande sbigottimento notò nello sguardo di Nicolas un'espressione così tetra da far quasi paura! Per non parlare dei suoi bei occhi color nocciola, completamente arrossati e gonfi come quelli di chi ha appena finito di piangere. Non era da lui stare così. Nicolas era il ragazzo più positivo che avesse mai conosciuto e, quindi, si preoccupò talmente tanto da far andare in secondo piano la sua vendetta.

"Cosa ti è successo?" gli domandò seriamente preoccupato nel vederlo in quelle condizioni. Fiumi di lacrime ricominciarono a sgorgare dagli occhi del ragazzo che si buttò tremante come non mai nelle braccia dell'amico che, per istinto, lo strinse forte a sé come se sperasse che quell'abbraccio lo potesse rassicurare.

"Cesare... Cesare... Dario mi ha lasciato!" gli disse con voce soffocata da continui singhiozzi.

"Come sarebbe a dire che ti ha lasciato? Cioè... Sembrava così preso da te Nic..." gli rispose esterrefatto nel sentire quelle parole, ma, forse, se lo aspettava. In fin dei conti Nicolas gli era sembrato molto più strano del solito ultimamente.

"Magari fosse stato realmente preso da me. Lui si vergogna di me, Cesare! Della nostra storia!".

"Cosa diavolo stai dicendo? Perché cavolo si dovrebbe vergognare di te? Tu sei un ragazzo fantastico Nic... davvero... non capisco" affermò sinceramente perplesso nell'ascoltare ciò. Al che Nicolas sollevò leggermente il capo dalla spalla di Cesare per poterlo guardare in faccia. Asciugandosi le lacrime che, però, continuavano ad uscire, fece un gran sospiro per poi continuare a parlare.

"Stavamo insieme da tre mesi e magari i primi giorni non era così, ma poi... nonostante uscissimo per degli appuntamenti Dario non mi ha più preso per mano, o detto ai suoi amici di me... io ero per la sua comitiva solo un ragazzo a cui piaceva la loro compagnia e nient'altro. E poi... e poi... lo sai che oltre al bacio non siamo andati oltre? Se gli fossi piaciuto sul serio non pensi che avrebbe voluto farlo con me? Te ne avrei voluto parlare l'altro giorno, ma non ci sono riuscito. E ora... che devo fare Cesare?" disse disperato il povero Nicolas cercando un sostegno nello sguardo turbato del ragazzo nel venire a conoscenza di ciò.

"Io non sapevo tutto questo Nicolas. Immaginavo che ci fosse qualcosa che non andasse, ma non pensavo affatto una cosa del genere. È terribile quello che ti ha fatto! Ed io che ero convinto che lo stronzo fosse solo Nelson... ma adesso mi ci sto ricredendo" esclamò esterrefatto mentre gli accarezzava dolcemente la testa sperando di calmarlo. Non ci poteva credere. Era veramente assurdo l'atteggiamento che aveva avuto Dario nei suoi confronti. La rabbia che lo aveva nutrito prima di entrare nello studio si era trasformata in un sentimento di amarezza sia nei confronti di Nelson che in quelli di Dario. Non era mai stato così deluso come in quel momento.

"Nelson? Cos'è successo con Nelson?" gli domandò Nic cercando di calmarsi nelle carezze offerte da Cesare.

"Niente, lascia stare. Non è importante" gli rispose sperando di non dover affrontare questo discorso che lo stava facendo impazzire.

"Certo che è importante!" esclamò l'amico mettendosi composto in modo da poterlo guardare negli occhi. "L'hai chiamato stronzo. Vuol dire che qualcosa è successa. Dovresti parlarmene, come io ho fatto con te. Almeno ti sfoghi un po' anche tu" continuò a dirgli per spronarlo a liberarsi da quel peso soffocante mentre provava ancora una volta ad asciugarsi le lacrime. Cesare, spinto dall'insistenza dell'amico, decise di aprirsi completamente, sfogando, finalmente, tutta la sua frustrazione, tutta la sua angoscia.

...

"Come ti senti ora?" gli domandò Nicolas abbracciandolo come se volesse trasmettergli tutto il suo supporto.

"Avevi ragione. Mi ha fatto bene parlarne. Ora la mia rabbia si è un po' attenuata e non ho più voglia di distruggere niente, anche perché sarei passato dalla parte del torto".

"Visto? E comunque sarebbe inutile fare a pezzi degli oggetti. Non avresti risolto niente. Però, c'è una cosa che desidero fare per sentirmi meglio!" esclamò Nicolas suscitando la curiosità di Cesare che lo ascoltò con interesse, "che ne dici di fare un video solo per me e te, che poi cancelleremo subito per sicurezza, in cui ci sfoghiamo dicendo tutto quello che ci passa per la testa su Nelson e Dario?"

"Mmm... l'idea mi ispira, sai? Così posso mandarlo a quel paese senza che lui lo sappia, anche se vorrei anche dirglielo in faccia. Ma meglio essere più calmi se mai gli parlerò dal vivo, che magari potrò dire delle parole di cui poi mi pentirò. Quindi ci sto per il video".

Così facendo, Nicolas andò subito a prendere la telecamera appoggiata sul tavolo di lavoro dove c'erano i computer e, premendo REC, iniziarono a registrare. I due ragazzi dettero sfogo a tutti loro pensieri, definendo Dario e Nelson anche con nomignoli ben poco carini, ma in quel momento ne avevano proprio bisogno. L'idea di Nicolas fu davvero utile per Cesare che, finalmente, era riuscito a espellere completamente tutta la sua rabbia nei confronti di Nelson, trasformandola solo in un sentimento di delusione nei suoi confronti. Anche a Nicolas aveva fatto effetto fare questo video, tanto che aveva smesso pure di piangere e le lacrime erano state sostituite da delle risate che avevano contagiato anche Cesare che, forse per le sue ciglia lunghissime o per il suo sguardo super dolce, era davvero splendido quando sorrideva riuscendo a scaldare il cuore di chi lo osservava. Di questo se ne era accorto anche Nicolas che fissò quegli occhi magnetici finché non si posarono sui suoi. Fu lo sguardo di un secondo, eppure in quell'attimo era come se il mondo si fosse squarciato in due. Non seppe neanche lui da cosa fu spinto a fare quel gesto, ma Nicolas si avvicinò... e baciò Cesare. Nessuno dei due si spostò, nessuno dei due fiatò. Si baciarono e ribaciarono assaporando quelle labbra che sapevano di lacrime e di delusione, ma che erano le migliori da baciare. Non era stato un incontro casuale il loro, no... i due ragazzi si erano incontrati negli occhi ancora prima delle loro labbra. E anche se ancora non erano consapevoli, il destino stava facendo girare l'universo all'unico scopo di unirli, perché questo era il loro destino, questa era la loro strada per la felicità.

ANGOLO AUTRICE:

ed eccoci con la svolta!!! Spero vi sia piaciuto il capitolo ^^ se vi piacciono i nostri piccioncini non perdetevi i prossimi capitoli! Ne vedrete delle belle 😊 e, soprattutto, tra un po' si tornerà al presente del primo capitolo! Perché ricordo che questa è la storia di come è iniziato tutto 😊

La via del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora