Riunione straordinaria

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Nella settimana in cui Dario non si era fatto vivo, la situazione nello studio era degenerata. Se da una parte c'erano Nelson, Frank e Tonno che si domandavano che fine avesse fatto Dario e come procedere nelle successive registrazioni, dall'altra c'erano Cesare e Nicolas che si erano chiusi molto in loro stessi perché si sentivano tremendamente in colpa per quanto stava avvenendo. L'imbarazzo dei due ragazzi quando si trovavano in studio era palese. Non sapevano come comportarsi con i loro amici essendo stati trovati in quella maniera poco opportuna e, inoltre, si erano addossati la colpa del fatto che Dario fosse sparito. L'idea che il gruppo si potesse sfasciare per causa loro li impediva di comportarsi come avevano sempre fatto e ciò non faceva che aumentare la tensione all'interno del gruppo e anche tra di loro. Iniziarono a litigare incessantemente, incolpandosi a vicenda per quello che stava accadendo e, spesso, coinvolgevano anche gli altri che, ormai, non sapevano più come comportarsi. Stanchi di questa situazione, il sabato mattina della settimana ancora senza Dario indussero una riunione straordinaria.

"Allora ragazzi, parlo a nome di tutti. Se siamo qua è perché siamo stanchi delle vostre continue litigate. Ci spiegate che sta succedendo?" chiese Frank andando subito al sodo della riunione senza aspettare troppo.

"Si ragazzi, vogliamo sapere. Perché continuate a litigare? Non stiamo capendo il problema" intervenne Nelson la cui intenzione primaria era capire perché Cesare non gli avesse detto nulla riguardo a Nicolas e, sfruttando la riunione, sperava di avere delle risposte.

Ci fu un attimo di esitazione, poi fu Nicolas a prendere la parola: "mi dispiace crearvi disagio, ma è una questione molto delicata che non sappiamo come risolvere" ammise cercando lo sguardo di Cesare per aiutarlo in quel discorso, "e poi noi ci vergogniamo un po' per quello che avete visto. Non volevamo farci trovare così" continuò leggermente rosso in viso nel ricordare quel fatto.

"Si, in effetti è stato un tantino imbarazzante. Ma se è questa la causa delle vostre litigate è inutile stare a rimuginarci sopra, se naturalmente questo è il motivo. O c'è dell'altro?" chiese Tonno volendo assolutamente risolvere almeno questa questione. Era stanco di essere messo in mezzo alle loro continue discussioni in cui chiedevano di schierarsi da una parte. Ma se non sapeva neanche per cosa stessero litigando, come faceva a schierarsi a favore di uno dei due?

"No, c'è dell'altro. La verità è che noi stiamo litigando perché ci sentiamo in colpa. Eravamo incerti se raccontarvi o meno il particolare della vendetta con cui era iniziato tutto e, dicendolo, abbiamo fatto un totale casino. Non vogliamo che il gruppo si sfaldi per causa nostra" disse Cesare a malincuore con un'espressione veramente triste. Ammettere questa cosa non era semplice per lui perché il pensiero che tutto il loro progetto andasse in fumo non lo lasciava in pace, tormentandogli anche i sogni che si erano trasformati in incubi.

Frank, notando l'atmosfera gelida e grigia che si era creata, cercò di smorzarla dicendo quello che pensava realmente: "ragazzi ascoltate, secondo me Dario ha solo bisogno di tempo per elaborare la situazione. Ammetto che è stato uno shock collettivo venire a conoscenza di tutto ciò in quella maniera, ma se vi amate non mandate all'aria il vostro rapporto per queste vostre fisime. Troveremo una soluzione insieme e cercheremo di sistemare tutto. Abbiate fiducia e confidatevi con noi quando avete queste paranoie. Quindi, per favore, basta litigi! Non ce la facciamo più a vedervi continuamente bisticciare anche per cavolate". Quelle semplici parole, espresse con sincerità, fecero commuovere Cesare che, avvicinandosi a Nicolas, lo abbracciò stretto a sé per poi sussurrargli "scusa". Nicolas si strinse tra le sue braccia scusandosi anche lui. Era confortante e caldo ed era da un po' che non provava più quella sensazione che lo aveva fatto innamorare di Cesare. Erano stati così occupati a litigare da dimenticarsi la cosa più importante: loro.

"Oh come siete cariiiiiini" esclamò commosso Tonno coinvolgendo i presenti in un applauso che aveva fatto sorridere i due ragazzi, commossi dall'affetto che dimostravano i loro amici nei loro confronti. Era bello sapere di poter contare su di loro perché la loro amicizia non era fatta di sorrisi sulle labbra e basta, no... era fatta di sincerità che veniva dal cuore. Finalmente era tornata la serenità che fino alla settimana scorsa era parte integrante dell'atmosfera dello studio, ma che poi era stata sostituita da imbarazzo e malumore. Frank poté tirare un sospiro di sollievo perché erano riusciti a sistemare una parte del casino che stava dominando quei giorni. Ora mancava solo Dario. Così, Tonno e Frank decisero che il lunedì seguente sarebbero andati a trovarlo perché, comunque, il fatto che fosse sparito li faceva preoccupare. Una volta conclusa la riunione, però, Nelson non si fece scappare l'occasione di parlare con Cesare della questione che lo stava tormentando. Prima che potesse lasciare lo studio, infatti, lo bloccò dicendogli che aveva assoluto bisogno di scambiare due parole con lui; poi, rivolgendosi a Nicolas che li guardava perplesso, gli chiese il favore di lasciarlo un attimo da solo con lui, ma di non preoccuparsi. Rimasti soli fu Cesare ad iniziare il discorso: "di cosa vuoi parlarmi?".

"Cesare io voglio sapere perché, in tutti questi mesi, non mi hai detto nulla di te e Nicolas. Sono il tuo migliore amico... mi sarebbe piaciuto saperlo in modo diverso",

"Nelson, non volevo che tu pensassi male. Per questo non ti ho detto niente".

"Pensare male di cosa? Non ti sto capendo",

"La nostra storia è iniziata perché tu mi avevi rifiutato... non volevo che pensassi che stessi approfittando di Nic per dimenticarti" ammise Cesare sentendosi in colpa per quanto gli stava dicendo.

"Ma non è così giusto? Tu lo ami, no?".

Cesare alzò gli occhi sul ragazzo di fronte a lui arrossendo. Annuì col capo e sorrise: "sì, lo amo! Lo amo da impazzire".

Nelson gli sorrise a sua volta. "Bene! Sono contento per te. Spero veramente che tra voi due possa filare tutto liscio e mi raccomando... la prossima volta mi piacerebbe venire a conoscenza delle cose in maniera normale" scherzò Nelson facendogli l'occhiolino prima di dirigersi alla porta per uscire. Gli andava bene quella breve conversazione ed era pienamente soddisfatto che il suo amico avesse trovato qualcuno che amava tanto. Era da Sofia che non gli vedeva fare quell'espressione imbarazzata quando pronunciava quelle due semplici parole: ti amo.

Ad origliare sull'uscio della porta vi era Nicolas che appena si accorse che Nelson stava uscendo si nascose il più velocemente possibile. Ma fu inutile perché il ragazzo lo vide.

"Vai dentro stupido! Cesare ti sta aspettando" rise di gusto Nelson a vedere Nicolas stretto in un angolino per non farsi vedere. Cercò di giustificarsi per aver origliato farfugliando qualcosa di incomprensibile per poi fiondarsi all'interno dello studio. Come vide Cesare gli corse in contro lanciandosi su di lui con tale potenza da farlo cadere a terra.

"Nicolas, cosa diavolo—" ma non riuscì a continuare la frase che si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue che lo baciavano teneramente come non succedeva da tanto. Chiuse gli occhi per assaporare in pieno quel momento lasciandosi andare a quel bacio intenso e tanto desiderato.

"Ti amo anche io tantissimo" bisbigliò Nicolas con le lacrime agli occhi per l'emozione.

"Stavi origliando Nic?" chiese sorridendo Cesare provando ad asciugargli le lacrime con le sue mani.

"Si... era preoccupato" rispose nascondendo la testa sul suo petto per l'imbarazzo.

"Che sei scemo! Non c'è nulla di cui preoccuparsi! Io amo solo te" e nel dire ciò sollevò il viso di Nic per guardarlo dritto negli occhi per poi affondare nuovamente le labbra sulle sue. Si baciarono per diversi minuti prima di spingersi oltre. Non riuscivano a resistersi; ormai erano diventati essenziali l'uno per l'altro. Bastava un sorriso, una carezza, un abbraccio, un bacio per cambiare la loro giornata. Le cose più semplici, che sembravano scontate, per loro si rivelavano le più preziose. Questo era il bello di loro due.

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi 😊 scrivere questo capitolo mi ha fatta letteralmente impazzire! E non so perché hahahah spero che vi piaccia ^^ arriverenze.

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