Che cosa siamo?

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POV NICOLAS

"Che cosa siamo noi?" mi domandò Cesare prendendomi per mano mentre provava a scrutare ogni mia singola espressione. Si vedeva che era molto in ansia per la mia risposta tanto che potevo avvertire la sua tensione dalle sue mani sudate e tremanti.

"Io... Be ecco io penso che noi siamo molto più di due semplici amici, non è vero?" risposi timoroso spostando lo sguardo verso il basso per l'imbarazzo.

"Guardami negli occhi Nic" mi disse sollevandomi delicatamente il capo in modo che i nostri occhi fossero in parallelo. Il suo sguardo era limpido e sorridente tanto da rassicurarmi. La sua mano si posò sulla mia guancia accarezzandola e mi sussurrò: "Lo pensi davvero?".

"Certo che lo penso davvero! E te? Cosa pensi?". Mi mancava il respiro. L'ansia che solo io potessi provare dei sentimenti per noi due mi aveva invaso. Ma, fortunatamente, era solo un mio pensiero perché Cesare mi sorrise e, abbracciandomi, mi sussurrò: "Anche io lo penso". Sorrisi. Ero al settimo cielo. Mi strinsi nel suo abbraccio e rimanemmo così finché i nostri cellulari non suonarono. Era Dario che, nel gruppo degli Space Valley, si raccomandava di arrivare puntuali perché la puntata da registrare era molto lunga.

"Ci dobbiamo sbrigare" mi disse Cesare staccandosi da me per rimettersi alla guida. Il resto del tragitto fino allo studio fu molto piacevole. Il mio spotify era stato collegato alla radio dell'auto di Cesare e, tra una canzone e l'altra, eravamo giunti a destinazione. Prima di entrare, però, decidemmo di non far parola ai nostri amici di noi due, non perché non volessimo, ma perché non ci sembrava ancora il momento adatto in quanto, sia tra me e Dario che tra Cesare e Nelson c'erano ancora dei casini che dovevamo sistemare. Appurato ciò, varcammo la porta dello studio e Frank e Nelson che erano già arrivati ci salutarono non sospettando nulla di quanto era accaduto tra di noi. Una volta che anche gli altri ragazzi arrivarono, le riprese iniziarono. Fummo occupati per gran parte della giornata perché i cibi da cucinare richiedevano una preparazione abbastanza lunga. Io e Cesare, infatti, non avevamo tempo manco per scambiarci due parole, ma questo non mi impediva di lanciargli qualche occhiata di troppo per vedere cosa facesse. Ed ero molto contento nel constatare che non solo da parte mia c'era interesse nello scoprire cosa facesse l'altro. Anche Cesare cercava vari pretesti per rivolgermi uno sguardo, una parola e questo non faceva che aumentare la mia impazienza nel finire al più presto in modo da poter stare un po' da solo con lui.

...

Le riprese erano finite, ma prima di salutarci Frank fermò tutti perché aveva un grosso annuncio da fare. Ero molto curioso e, insieme agli altri, ci mettemmo a cerchio pronti ad ascoltare ciò che Frank aveva da darci.

"Allora ragazzi" iniziò in modo da farci zittire per concentrarci su di lui, "mi è arrivata un'email da parte del comitato di organizzazione del <Torino comix>. Ci chiedono se possiamo partecipare come ospiti e, naturalmente, ci ospiterebbero loro in un hotel proprio vicino al luogo dove avverrà l'evento. Ancora non ho dato conferma perché stavo aspettando una vostra risposta, però penso che sarebbe una bella opportunità per noi. Che ne dite?".

"Al <Torino comix>? Ma è grandioso! Io ci voglio andare assolutamente" urlò euforico Nelson cercando di convincerci tutti ad accettare. D'altronde Nelson era un nerd, in senso buono, di prima categoria e cercava di non perdersi nessuna occasione per partecipare a questi eventi.

"Non è un'idea malvagia. E poi Torino non l'ho mai visitata. Magari è la volta buona che ci facciamo anche un giro per la città" disse Tonno ricevendo un pollice in su da parte di Nelson contento di ricevere appoggio.

Sia io che Cesare acconsentimmo a partecipare e lo stesso fece Dario che, però, notai che mi lanciava qualche occhiata come se si aspettasse qualcosa. Ma rimasi col dubbio dato che, una volta confermata la nostra partecipazione, ci salutammo e tornammo ognuno nelle rispettive case. Durante il tragitto del ritorno ne parlai con Cesare. Non mi andava di tenere segreti con lui, non dopo che tra noi era nato qualcosa. Ma non mi sembrò molto entusiasta della cosa, tanto che, prima di farmi scendere dall'auto, mi bloccò in un abbraccio e mi disse: "Quando staremo a Torino con chi vuoi stare in camera? Con me o con Dario?". Mi divincolai dalle sue braccia e lo guardai perplesso.

"Che vuoi dire?" gli domandai stranito dalla sua insolita richiesta.

"Be Nicolas, non hai capito che Dario vuole stare in camera con te? Di certo non si farà sfuggire l'opportunità di passare un'intera notte in tua compagnia" mi disse Cesare amaramente. Si vedeva che gli dava tremendamente fastidio questa cosa e, anche se so che posso sembrare un bastardo, devo dire che mi faceva solo piacere saperlo geloso perché significava che ci teneva veramente a me.

"Quindi è per questo che mi mandava occhiate? Be' io non voglio di certo stare in camera con lui. Voglio... voglio stare in camera con te Cesi" gli risposi aggrappandomi al suo collo lanciandogli uno sguardo malizioso.

"Se mi guardi così lo sai che non resisto, vero?" mi disse avvicinandosi sempre di più alle mie labbra per poi iniziare a mordicchiarle. Cavolo, era impossibile resistergli. La voglia di lui era tantissima e anche se lo avevamo fatto da poco sembrava lo stesso passata un'eternità.

"Cesi... i miei genitori non sono ancora tornati dal loro lavoro fuori città" cercai di dire provando a resistere un po' alla sua foga, "se vuoi..." ma non mi lasciò concludere che parcheggiò immediatamente la sua auto per poi prendermi letteralmente di peso e mi portò in camera mia. Il suo sguardo era voglioso, come anche il suo corpo. E anche io non ero da meno. Ci abbandonammo nuovamente al piacere di diventare un'unica cosa. Non c'era niente di meglio che il contatto dei nostri corpi nudi che si cercavano fino ad unirsi in qualcosa di assolutamente indescrivibile. Questo era il bello di noi due. Ci eravamo trovati senza cercarci e, una volta che avevamo scoperto di essere compatibili e complementari, abbiamo compreso di essere fatti l'uno per l'altro. Abbiamo stabilito un legame ardente e puro, un legame che ci ha reso perfetti insieme. Ci ho impiegato un po' di tempo a capirlo, ma adesso non cambierei niente della strada che mi ha portato a lui, perché finalmente potrò stare tra le sue braccia tutte le volte che vorrò.

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi! Come ben sapete, purtroppo domani sarà l'ultima puntata che i ragazzi hanno registrato prima della quarantena. Questo mi rattrista un bel po', ma spero che riescano ad intrattenerci sempre con qualcosa di nuovo 😊 ah, dimenticavo di dire che chiunque mi ha mandato degli spoiler sull'ultima stagione della casa di carta, piccoli bastardi, scoprirò chi è stato e li bloccherò! Che odio quando mi spoilerano qualcosa senza che io lo abbia chiesto... la stessa cosa fecero con il film "End game"... be, dopo essermi sfogata, via auguro una buona serata! Al prossimo capitolo 😊

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