POV CESARE
Ero steso a letto, navigando su internet per perdere tempo mentre attendevo con impazienza il messaggio di Nicolas che mi diceva di andare nella hall. Tonno si era già addormentato da un bel pezzo, ma conoscendo Frank, era sicuramente rimasto sveglio a finire una partita di un gioco al cellulare su cui ultimamente si era fissato. Dopo più di mezz'ora d'attesa, finalmente mi arrivò il tanto atteso messaggio: "Frank si è addormentato! Mi sto dirigendo nella Hall". Mi lanciai giù dal letto facendo il più piano possibile per non svegliare Tonno e, prima di uscire, presi la tessera che serviva ad aprire la porta della camera dando un'ultima occhiata per controllare di non aver dimenticato nulla. Il cuore mi batteva fortissimo. Aspettavo questo momento da quando ne avevamo parlato e, ora, potevo avere Nicolas tutto per me.
"Cesare sono qua" mi disse Nicolas sventolando la mano per farsi vedere.
"Eccoti! Finalmente soli" sorrisi avvicinandomi a lui. Mi si buttò tra le braccia aggrappandosi stretto intorno alla mia vita dandomi un tenero bacio sulle labbra. Lo strinsi in un affettuoso abbraccio inspirando il suo inebriante profumo e rimanemmo così per un po' prima di staccarci. Guardandomi negli occhi, Nicolas mi sorrise e strinse la mia mano alla sua e, insieme, uscimmo dall'hotel per fare una piccola passeggiata tra le stradine torinesi vicine al nostro hotel. Era bello passeggiare in sua compagnia, mano nella mano, parlando di qualsiasi cosa ci venisse in mente. Era come se fossimo complici di qualcosa che pian piano stava nascendo tra di noi e stava diventando sempre più grande. Arrivammo in una piazzetta non molto distante dal nostro albergo dove vi erano numerose panchine su cui ci sedemmo. Per essere autunno inoltrato, era una serata molto umida, tipica dell'estate, ma con una leggera brezza autunnale che smuoveva un po' quel caldo per niente tipico di questa stagione. Rimanemmo incantati a guardare le stelle che risplendevano in alto nel cielo limpido di Torino. Le nostre mani unite sembravano incastrarsi perfettamente come, ormai, i nostri cuori avevano già fatto. Nessuno dei due osava parlare per paura di spezzare quella magica atmosfera che si era creata. Quel silenzio era inebriante e solo i nostri occhi si muovevano cercandoci a vicenda per incatenarsi tra loro, facendoci salire una voglia matta di noi. Non sapevo se mi piacessero di più i suoi occhi o il modo con cui essi mi guardavano. Ma di una cosa ero certo: guardarsi negli occhi e capirsi non era cosa da tutti; se succedeva allora voleva dire che avevi trovato qualcuno di veramente importante. I miei pensieri furono interrotti da Nicolas che si avvicinò a me per darmi un piccolo bacio sulla guancia per poi poggiare la testa sulla mia spalla, rimanendo così per un po' finché sulle sue labbra comparse un sorriso e, aprendole leggermente, sussurrò: "ti ricordi di quando leggemmo le fanfiction su di noi?". I miei occhi si posarono sul suo viso rimanendo spaesato da questa domanda inaspettata. Notando la mia espressione sbigottita, Nicolas scoppiò a ridere. Alzò il capo incrociando i nostri guardi e mi afferrò entrambe le mani. "Mi è solo venuto in mente il modo in cui i nostri fans ci chiamano. Te lo ricordi?" mi domandò speranzoso in una mia risposta positiva. Ma il mio sguardo ancora più confuso gli fece capire che non sapevo di cosa stesse parlando. "Dai Cesare! Possibile che non sai il modo in cui le nostre fan, scrivendo di me e te, ci chiamino?".
"No Nic, onestamente non ne ho la più pallida idea" gli risposi facendolo sbuffare leggermente.
"Va bene allora te lo dico io! Ci chiamano <Cesolas>".
"<Cesolas>? E che nome sarebbe?" gli domandai sempre più perplesso.
"Ma come Cesare! È l'unione dei nostri nomi! <Ces> sta per Cesare e <Olas> per Nicolas. Ma quando abbiamo letto le fanfiction non ti sei accorto che ci avevano dato nomi del genere? Le nostre fan hanno creato, con l'unione dei nostri nomi, le varie ship di noi sei. Ad esempio tu e Nelson siete i <Celson>, o tu e Tonno siete i <Tosu>, e così via. Hanno molta fantasia! E noi siamo i <Cesolas>" mi rispose Nicolas con una piccola nota di euforia nella voce. Sembrava non dispiacergli affatto questo appellativo, tanto che stava provando a farlo piacere anche a me.
"È carino, ma devi ammettere che è un po' strano..." sogghignai immaginando quello che avrebbero scritto su di noi se avessero saputo della nostra relazione. Alla fine, già senza sapere scrivevano di tutto. E se ne fossero venute a conoscenza non so che avrebbero combinato!
"Si è strano. Ma a me piace. <Cesolas>... che nome buffo! Hahahah! Siamo i <Cesolas>!" gridò Nic coinvolgendomi nel suo entusiasmo. Scoppiammo entrambi a ridere, e rievocai ciò che dissi alla fine di quel salotto.
"Ti ricordi che alla fine le avevo invitate a scrivere una storia spinta su di noi, in cui finivo tutto dentro di te?" domandai lanciandogli sguardi provocanti.
"Bastardo! È come se avessi previsto tutto" mi rispose tirandomi una pacca sulla spalla non riuscendo a frenarmi le risate.
"Perché? Ti dispiace la cosa?" ammiccai sfoderando un ghigno malizioso. Nicolas diventò tutto rosso e iniziò a balbettare qualcosa di cui capì soltanto uno sfuggito "non mi dispiace" e un "piace anche a te". Ridendo ancora, con le mie mani gli afferrai il viso trascinandolo ad un centimetro dal mio, per poi schioccargli un sonoro bacio a stampo per far terminare quel momento d'imbarazzo di cui era diventato padrone. Ma a Nic non bastò. Appoggiò le sue mani sulle mie che tenevano il suo viso e si avvicinò a me dandomi un bel bacio passionale, ben poco casto in cui riversò tutta la sua malizia nei miei confronti. Era tremendamente eccitante, ma, come lui, ero ben consapevole di trovarci in un luogo pubblico. E, anche se non c'era nessuno, non era il caso di lasciarci andare. A malincuore ci staccammo e, rendendoci conto che si erano fatte le due del mattino, decidemmo di avviarci verso l'hotel altrimenti l'indomani non ci saremmo alzati nemmeno con le cannonate. Tenendoci per mano, percorremmo la strada del ritorno con un grande sorriso che riempiva i nostri visi assonnati. La serata era stata davvero piacevole, piena di risate e di allegria. Insieme a Nicolas riuscivo sempre ad essere me stesso, e suppongo che la cosa sia reciproca. È bello pensare che sia stato il destino ad unirci, a farci capire di essere fatti l'uno per l'altro, come la pioggia è per il mare: l'uno torna sempre a cadere nell'altro, si generano a vicenda. Io e Nicolas, anche senza cercarci, ci siamo trovati perché siamo l'uno la condizione dell'altro. Siamo il nostro destino.
ANGOLO AUTRICE:
Riverenze a tutti! Spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso con questo capitolo. Mi è piaciuto inscenare una possibile conversazione se dovesse mai succedere sul serio qualcosa tra di loro (magariiiiii). Comunque domani è Pasqua e quest anno, purtroppo, sarà molto particolare! Ma non per questo non bisogna festeggiare! Infatti, anche se ormai sono grande, mi sono comprata lo stesso l'uovo di cioccolata ♥ Buona Pasqua a tutti/e! 😊
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La via del destino
Roman d'amourEra partito tutto per una sorta di "vendetta d'amore", ma che poi, con l'aiuto del destino, si era trasformata in qualcosa di più. Nicolas e Cesare, infatti, rimarranno coinvolti in una storia che non pensavano potesse nascere mai tra loro a causa d...