Dopo la scoperta

540 26 2
                                    


Nelson, dopo la pesante discussione avvenuta in studio, era tornato a casa per stendersi un po' a letto e buttare via quella terribile giornata a cui aveva preso parte. Sperava di distrarsi un po', ma le immagini di Nicolas e Cesare che lo facevano non lo lasciavano in pace. Non sapeva cosa fare per non pensarci. Provò a guardare un film su Netflix o a giocare alla playstation, ma risultò tutto inutile. La sua mente era fissa su di loro e così decise di abbandonarsi a quel pensiero cercando di ragionare sul perché lo avesse così scosso. Poi, la telefonata di Beatrice lo fece rinvenire.

"Ciao Nelsi, sei libero? Ti va se vengo un po' da te?" chiese ignara di quanto fosse accaduto quel pomeriggio. Nelson, però, non aveva voglia di vedere nessuno, ma decise ugualmente di farla venire perché restare un altro po' da solo lo avrebbe fatto impazzire. Forse era anche l'occasione giusta per parlarle in modo da avere una sua opinione. Una volta che Bea arrivò, la fece accomodare e, senza perdere altro tempo, le disse che doveva assolutamente parlarle. Iniziò a raccontare tutto quello che era accaduto nel pomeriggio e decise anche di dirle la verità su quello che aveva provato quando aveva visto Nicolas e Cesare insieme dato che lei sapeva che l'estate precedente Cesare gli aveva confessato che gli piaceva.

"Nelson io penso che tu ti sia sentito così turbato perché pensavi che Cesare fosse ancora attratto da te" disse Beatrice con molta calma provando a rassicurarlo.

"Non lo so. Cioè, mi ha dato super fastidio",

"Posso sapere cosa di preciso ti ha dato fastidio? Trovarli insieme o il fatto che la loro storia sia iniziata tutta per una loro vendetta nei confronti tuoi e di Dario?". A quella domanda Nelson rimase per un attimo senza parole. Non ci aveva affatto pensato. Aveva dato per scontato che il fastidio fosse causato dal vederli fare sesso, cosa anche vera perché vedere due dei suoi più cari amici in quel modo gli era sembrato molto strano. Però, effettivamente, pensandoci attentamente era la vendetta ciò che non riusciva proprio a digerire. "Sai Nelson, io penso che tu ti sia sentito terribilmente in colpa nei confronti di Cesare per non aver preso sul serio i suoi sentimenti e ti sei sentito ferito che lui non ti abbia detto nulla riguardo alla sua situazione con Nicolas" continuò a dire Beatrice capendo che Nelson si trovava in difficoltà nell'esprimere ciò che voleva.

"Si cavolo! Mi ha dato super fastidio che Cesare non si sia confidato con me. Siamo amici da una vita, è il mio migliore amico e pensavo che ci saremmo detti sempre tutto".

"Questo è vero, ma devi capire che lo hai ferito e quindi lui ha reagito così. Nelson è inutile stare qui a rimuginare su quanto accaduto. Secondo me dovresti parlargli e chiarirvi in modo da non perdere anni di amicizia". Bea riusciva sempre a trovare le parole giuste per calmarlo e di questo Nelson ne era pienamente consapevole. Aveva fatto la scelta giusta a farla venire da lui e, ora, si sentiva finalmente rilassato e con le idee molto più chiare di prima. Sapeva che parlare con Cesare era la soluzione migliore. Era inutile perdere il rapporto con lui per questa cosa. Se Cesare era felice con Nicolas tanto meglio per lui. E di questo Nelson ne era pienamente convinto, ma, purtroppo, non tutti la pensavano come lui. Dario, infatti, dal giorno in cui era avvenuta quella litigata micidiale sembrava sparito. Era persino trascorsa un'intera settimana e di lui non si aveva alcuna notizia. Sembrava essere sparito da qualsiasi parte e, persino su Instagram dove ogni tanto si divertiva a raccontare ai fan i suoi pensieri, non si era più fatto sentire. Tonno e Frank, che erano assai preoccupati, decisero di andare a casa sua per avere sue notizie. Una volta arrivati suonarono il campanello attendendo con ansia una qualche risposta che li venne data dalla madre del ragazzo che, una volta aperta la porta, li fece accomodare chiamando il figlio che al momento si trovava nella sua camera. Come Dario li vide, capì subito il motivo della loro visita e, senza neanche salutarli, li accompagnò nella sua stanza. Chiese ai suoi famigliari di non disturbarli per alcun motivo e chiuse la porta in modo da avere un po' di privacy.

"A cosa devo questa visita?" domandò Dario anche se conosceva già la risposta.

"Sei sparito! Non ti sei fatto vivo allo studio e non rispondi né ai messaggi né alle chiamate. Ci siamo preoccupati" affermò Tonno camminando su e giù per la stanza osservando tutto ciò che era appeso alle pareti come se quegli oggetti inanimati potessero dargli un responso della situazione.

"Tutto bene Dario?" gli chiese Frank provando ad ignorare il rumore assordante dei passi di Tonno che non cessavano, ma continuavano imperterriti ad aumentare mettendo più agitazione che calma.

"Se devo essere sincero... no, non va bene niente. Cazzo! Avevi ragione Frank quando mi dicesti che me ne sarei pentito; ed è così, dannazione! Sono stato un completo idiota a farmi abbindolare dal pensiero della gente e adesso... lui è finito tra le braccia di Cesare" ammise portandosi le mani sul viso cercando di nascondere le lacrime che pian piano si stavano formano nei suoi occhi. Era spento; quel bagliore di volersi sempre far valere, tipico di lui, era sparito lasciando al suo posto un'espressione cupa, sommersa dai sensi di colpa che non lo lasciavano in pace da chissà quanto tempo.

"Dario ascolta: non è troppo tardi per chiedergli scusa. Forse se lo farai le cose potranno migliorare" esclamò Tonno avvicinandosi a lui per abbracciarlo. Sperava che con l'abbraccio di un amico si potesse un attimo alleviare il dolore che stava provando, ma era così intenso da risultare inutile. Dario, però, si fece confortare da quell'abbraccio e, per la prima volta da quando lo conoscevano, si lasciò andare in un pianto disperato, di quelli che ti straziano il cuore.

"Anche se gli chiedessi scusa non risolverei nulla. Nicolas non tornerà da me".

"Ma lo devi fare! Devi chiedergli comunque scusa per come ti sei comportato nei suoi confronti. Se lo merita" affermò leggermente innervosito Frank provando a smuoverlo un po' con le sue parole. Ma, più i due ragazzi provavano a farlo ragionare, più lui si chiudeva in sé stesso, finché...

"Non posso continuare così. Non ce la faccio a lavorare insieme a lui sapendo che da un momento all'altro potrebbe scambiarsi effusioni con Cesare. Mi dispiace ragazzi, ma forse... forse è meglio se abbandono Space Valley".

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi 😊 avete ascoltato il podcast dei ragazzi? ♥ devo ammettere che mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare per poter dire la mia sulla "Casa di carta" che adoro! A parte le ultime due stagioni, per me le prime sono favolose! Hahahah detto questo non vedo l'ora di ascoltare un altro loro racconto sul "Il Nocciolo" ♥ arriverenze 😊

La via del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora