Un'unica soluzione

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Quella mattina l'appuntamento tra i ragazzi era per le nove in punto, un'ora prima rispetto al solito orario in quanto dovevano rifare una registrazione che non era andata a buon fine. Cesare e Nicolas, presi com'erano dal voler dire ai loro amici della loro relazione, non avevano capito questa cosa e, sicuri di essere soli, erano arrivati per le otto in studio, in modo da avere a disposizione due ore buone sia per decidere come dirlo e sia per fare qualcosa di proibito che facevano ogni volta che ne avevano la possibilità. Per la prima ora le cose erano andate molto bene, tanto che finalmente avevano trovato il modo più adatto per esprimere i loro sentimenti. Fu nella seconda ora che le cose degenerarono. I due ragazzi, infatti, si ritrovarono in una situazione a dir poco imbarazzante, facendo scoprire ai loro amici di loro due in un modo che non avevano affatto previsto. Nudi e immersi in un rapporto sessuale, vennero interrotti da Dario che era arrivato in studio prima di quanto loro si aspettassero. E non solo. Subito dopo arrivarono pure gli altri che, trovandosi di fronte ad una scena decisamente sconcertante, rimasero senza parole e senza la possibilità di elaborare il tutto subito. Solo in quel momento Cesare e Nicolas realizzarono di aver capito male l'orario di arrivo e, non sapendo come reagire, si ammutolirono di colpo cercando per terra i loro vestiti che avevano precedentemente sparso in giro sul pavimento. Dario era letteralmente impazzito nel vedere quella scena. Sbraitava e inveiva contro Cesare come non aveva mai fatto, appellandolo con nomignoli ben poco carini. E non solo. Se la prese a morte anche con Nicolas che aveva fatto sesso con un ragazzo che non era lui. Sapeva di essere stato uno stronzo perché lo aveva lasciato in quanto si vergognava che erano entrambi maschi. All'inizio non ci aveva dato troppa importanza, ma poi, più passava il tempo e più intuiva di aver sbagliato. Pensava di essere riuscito a rimediare un po' quando gli aveva fatto capire che era ancora interessato a lui, ma mai e poi mai avrebbe immaginato questo scenario. Gli rodeva da morire e fu in quel momento che gli tornarono in mente le parole che gli disse Frank un venerdì di mesi addietro: "Spero che non te ne pentirai di questa scelta". Cavolo se si era pentito. Non aveva mai odiato nessuno come stava odiando Cesare in quel momento che era riuscito in quello in cui lui aveva fallito, ossia la conquista del cuore di Nicolas.

"DARIO CALMATI!" urlò Tonno cercando di mettersi in mezzo tra lui e Cesare che voleva picchiarlo.

"DIO SANTO FRANCESCO! STANNE FUORI!" gridò a sua volta Dario spingendo via il povero Tonno che per la forza che aveva messo cadde per terra. Frank e Nelson intervennero immediatamente, aiutando l'amico a rialzarsi e controllarono che stesse bene. Appurato ciò andarono incontro a Dario e provarono a fermarlo.

"Vestitevi e andate via da qua! Quando si sarà calmato poi parliamo tutti insieme e ci spiegate che sta succedendo" disse molto pacatamente Frank invitando Cesare e Nicolas a lasciare immediatamente lo studio per non creare ulteriore disagio. Era l'unica opzione che in quel momento gli era venuta in mente, e anche la più logica considerata la situazione in cui erano finiti. I due ragazzi non dissero nulla, ma sfruttarono il consiglio dato loro e, vestendosi il più velocemente possibile, uscirono di corsa dallo studio lasciando dietro tre ragazzi che provavano in tutti i modi a fermare quello più arrabbiato.

...

Fuori dallo studio, Cesare e Nicolas salirono in macchina di quest ultimo e si diressero in un parchetto la vicino giusto per allontanarsi un po'. Il tragitto fu dominato unicamente dal rumore del motore che accelerava fino a spegnersi una volta parcheggiato. Non scesero dalla macchina, non ne avevano la voglia. Rimasero seduti nei sedili anteriori senza proferire parola, chini entrambi a guardare un punto indefinito dell'auto per paura di guardarsi negli occhi e scoprire la loro emozione in quel momento. Passarono cinque minuti che divennero dieci e nessuno dei due ancora aveva la forza di provare a dire o fare qualcosa. Erano scioccati da quanto era successo. Sapevano che ormai non si poteva tornare indietro e tutti i loro piani per comunicare la loro storia in modo pacato erano andati in fumo. Ci vollero altri dieci minuti prima che uno dei due facesse la prima mossa. Stanco di quell'aria pesante che si era venuta a creare in quello spazio minuscolo, Cesare alzò lo sguardo e, posandolo sul ragazzo accanto a lui, decise che era arrivato il momento di dire qualcosa.

"Nic... stai bene?" furono le prime parole che gli vennero in mente vedendo la sua espressione afflitta. Ma Nicolas non rispose. Rimase nella stessa posizione di prima, con l'unica differenza che i suoi occhi si inondarono di lacrime. "Nicolas... ti prego... guardami" lo supplicò prendendogli le mani per unirle alle sue. Solo allora gli occhi di Nicolas cercarono quelli di Cesare per avere un maggior conforto che le mani non potevano dargli. Le sue guance erano rigate dalle lacrime che inesorabili sgorgavano senza riuscire a fermarsi e, per Cesare, quella vista era troppo dolorosa. Lo abbracciò senza pensarci due volte, facendogli poggiare il viso sul suo petto in modo da poter accarezzare la sua voluminosa capigliatura sperando di riuscire a farlo calmare un po'. Non c'era bisogno di aggiungere altro. Bastavano dei semplici gesti come quello per esprimere qualsiasi cosa tra loro due. I singhiozzi di lacrime cominciarono a vacillare un po', fino a scomparire del tutto, lasciando Nicolas con un'espressione più rilassata ora che era tra le braccia confortevoli del ragazzo che amava, anche se non glielo aveva mai detto. Alzò il capo per far congiungere il loro sguardo e la sua bocca si aprì in un delicato sorriso per poi pronunciare un flebile "grazie". Una semplice parola che per Cesare significò molto di più. Le sue labbra baciarono la fronte di Nicolas e con le mani eliminò le ultime lacrime rimaste sul suo viso, sorridendogli. Quel sorriso, però, per Nicolas rappresentò il punto di svolta della loro relazione. Era arrivato il momento di fare una cosa che aveva rimandato per troppo tempo, una cosa che credeva l'avrebbe fatta in una circostanza più allegra. Ma ritenne opportuno che, forse, era quello il momento più adatto. In una situazione disperata come quella, pensò, che fosse la cosa migliore da fare.

"Cesare... grazie davvero per tutto il sostegno che mi dai. TI AMO CESARE!" esclamò Nicolas facendo nuovamente uscire dai suoi occhi delle lacrime che, però, erano ben diverse da prima. Cesare, il cui sguardo preoccupato era posato su Nicolas, a quelle parole si addolcì e, avvicinandosi a lui, gli sussurrò "Anche io ti amo stupidone". Le loro labbra si unirono in un bacio che esprimeva i sentimenti che, fino ad allora, erano stati taciuti. Anche se stavano insieme non lo avevano mai detto esplicitamente, e ora, finalmente, lo avevano rivelato. Sorrisero all'unisono intrecciando il loro sguardo imbarazzato e poi, accarezzandogli il viso, Cesare gli disse: "andrà tutto bene. Affrontiamo insieme questa cosa e non nascondiamoci più!". Nicolas annuì ancora un po' preoccupato, ma aveva Cesare accanto e questo lo faceva sentire al sicuro. A spezzare quel attimo di pace che avevano ritrovato ci pensò Frank che aveva mandato loro un messaggio con scritto "Tornate". Non diceva altro, solo una parola; una parola che però era molto ansiosa letta in quella situazione. Era arrivato il momento di sistemare la questione e così, timorosi perché ignari di quello che era accaduto da quando si erano allontanati, pian piano si avviarono allo studio, con il cuore in gola, ma una voglia matta di mettere la parola "fine" a questa storia.

ANGOLO AUTRICE:

Eccomi tornata con un nuovo capitolo 😊 spero che vi sia piaciuto! Comunque domani c'è la live in cui annunceranno qualcosa di speciale! Sono emozionata 😊 ho le mie idee a tal proposito e, parlandone anche con altre ragazze, penso di aver avuto ragione! Non so... attenderò domani ^^ Arriverenze

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