Ci vuole calma

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Nicolas e Cesare si erano allontanati velocemente dallo studio lasciando Frank, Tonno e Nelson a provare di far ragionare Dario, cosa alquanto impossibile dato che non lo avevano mai visto così furioso prima d'ora.

"Dario, ti prego siediti che ti porto una camomilla" disse Nelson scappando in cucina in modo da poter elaborare una strategia per farlo calmare. Eppure, mentre preparava la camomilla, la scena a cui aveva assistito poco prima gli tornava in testa come un ronzio fastidioso. "Possibile che vedere quei due farlo mi abbia dato così fastidio?" pensò versando la camomilla nella tazza per poi portarla a Dario. Ed era effettivamente così. Era convinto che Cesare fosse innamorato di lui, ma non aveva messo in conto il lasso di tempo che era passato da quando lo aveva rifiutato per mettersi con Bea. E in quei mesi ne erano successe di cose e, ora che ne era venuto a conoscenza, si sentiva molto infastidito. Comunque lasciò cadere i suoi pensieri per tornare dagli altri per poi costringere l'amico a prendere la camomilla e aspettò che la finisse per essere sicuro che l'avesse bevuta tutta. Passarono cinque minuti buoni in cui i tre ragazzi provarono a far ragionare Dario, finché pian piano si calmò un po'.

"Io davvero non capisco perché fra tutti doveva essere proprio con Cesare" sospirò il ragazzo mentre un sovrastarsi di sentimenti contrastanti si stavano affollando dentro di lui. Non sapeva se essere arrabbiato con Nicolas per essere andato a letto con Cesare o essere arrabbiato con sé stesso per non aver cercato, quando poteva, di lasciar perdere il giudizio altrui sulla loro relazione.

"È quello che mi domando anche io" affermò Nelson sedendogli accanto con un'espressione così sconfortata da far sorgere delle domande sia a Frank che a Tonno che insieme, quasi come se si fossero accodati, gli chiesero il perché di quella sua affermazione. Nelson, però, fu per un attimo titubante se rispondere o meno. Sapeva che se lo avesse fatto avrebbe voluto dire raccontare loro di quanto era accaduto tra lui e Cesare. Ma gli sguardi interrogatori dei suoi amici, alla fine, lo convinsero a vuotare il sacco. "Ecco... in realtà, nel periodo in cui io e Bea ci eravamo lasciati, Cesare mi aveva confessato di piacergli e voleva che provassi a stare con lui. Ma poi... diciamo che non sono stato molto carino nei suoi confronti. Non ho preso sul serio i suoi sentimenti, pensando che mi stesse prendendo in giro, e mi sono rimesso con Beatrice. Mi rendo conto di averlo ferito. Bea mi piace molto, però... non so. Ammetto che mi ha dato fastidio quello che abbiamo visto". Calò il silenzio nello studio. Tutti fissavano Nelson increduli su quanto avevano appena ascoltato. Persino Dario, che un attimo prima stava sbraitando, si ammutolì. "Ragazzi... dite qualcosa" cercò Nelson di rompere quel silenzio imbarazzante che aveva creato. Ma nessuno osava parlare. Stavano ancora cercando di elaborare quanto li era stato riferito. Di certo non era una notizia così banale da poter passare in secondo piano. Poi, la mano di Frank si posò sulla sua spalla, facendolo voltare. Quello che gli balzò all'occhio fu l'espressione di rimprovero che aveva assunto il suo viso.

"Che dobbiamo dire? Che tu e Dario siete due completi cretini?" disse con tono quasi sarcastico cercando l'appoggio di Tonno che intervenne ben volentieri.

"Concordo. Per quello che abbiamo potuto ascoltare dalla tua storia Nelson, e per quello che ci ha raccontato Nicolas quando tu Dario lo hai lasciato, abbiamo capito che li avete entrambi feriti. Quindi ora non lamentatevi. Piuttosto, parlate con loro! Tutta questa situazione è assurda, cazzo!".

Nelson e Dario si lanciarono un'occhiata furtiva come se sperassero che uno dei due fosse in grado di ribattere. Ma era inutile aggrapparsi a qualcosa che non c'era. Sapevano di aver sbagliato e questo non potevano più negarlo.

"Che situazione di merda!" bisbigliò tra sé Frank con le braccia incrociate e lo sguardo rivolto verso il basso come se stesse provando a ragionare su cosa era meglio fare. Ma più ci pensava e più si innervosiva. "Ecco perché non volevo relazioni all'interno degli Space Valley. Proprio perché sapevo che si sarebbero creati questi casini" pensò guardando ancora più storto Dario e Nelson che, nel frattempo, stavano provando anche loro a trovare una soluzione.

"Sentite, perché non li diciamo di tornare in modo da poter parlare direttamente con loro? Almeno ci facciamo spiegare bene cosa diavolo sta succedendo! È inutile stare qui a pensare a cose di cui non sappiamo nulla" disse Tonno riuscendo a convincere Nelson e Dario a confrontarsi una volta per tutte con Cesare e Nicolas. Così facendo, Frank inviò ai due ragazzi un messaggio. Scrisse solamente "Tornate", ma sapeva che era più che sufficiente per fargli tornare in studio. Tonno e Frank capirono che la situazione sarebbe dipesa unicamente dalla conversazione che sarebbe avvenuta da lì a qualche minuto. La tensione cresceva e sperarono vivamente che le cose si fossero potute sistemare. Ma era solo un'illusione.

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti 😊 il capitolo è molto corto, ma era solo di collegamento. Comunque oggi, per chi ha seguito la live, i ragazzi hanno annunciato il loro nuovo podcast! sono stra emozionata! Chissà di cosa parleranno. Al prossimo capitolo. Arriverenze 😊

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