2 - Work this out

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Taylor era il tipo di persona che non vorresti mai far arrabbiare. Non perchè lei esplodesse e ti urlasse contro - ma perchè non diceva assolutamente niente. E nel suo silenzio probabilmente pensava e complottava a come sbarazzarsi di qualsiasi cosa l'avesse infastidita.

Fortunatamente per Chad, lei era anche il tipo di persona che non covava pensieri vendicativi. Ma avrebbe potuto dire, solamente guardandola, quanto fosse fottutamente incazzata con lui.

Con un respiro profondo, scivolò nel posto di fronte a lei. "Taylor?"

Lei non rispose - non diede nemmeno segno di averlo sentito e continuò a tenere lo sguardo fisso sul suo libro.

Decidendo che in qualche modo avrebbe dovuto affrontare la cosa, mormorò "Tay, mi dispiace" riflettè un momento, poi aggiunse. "Mi dispiace tanto"

Per una manciata di secondi, lei sollevò lo sguardo verso di lui con evidente sdegno, prima di ritornare a leggere.

"Non l'ho fatto apposta" tentò lui. "L'ho solo... dimenticato"

"Lo so" sibilò lei in tono tagliente.

Lui aspettò che lei chiedesse spiegazioni, o dicesse qualcosa, ma non fece nessuna delle due cose. Impazientemente, ruotò sulla sedia. Avrebbe dovuto urlargli contro o dirgli quanto stupido era stato. O qualcosa del genere. Questo silenzio non andava bene per niente. "Bene. Quindi" si accigliò. "Qual è il tuo problema?"

Lei gli rivolse uno sguardo infuocato. "Il mio problema? Il MIO problema!"

"Sì!" affermò lui. "Non avevo intenzione di farlo! E posso rimediare"

Lei lo studiò con circospezione.

"E mi sono scusato! Non era niente di grosso o importante. Era solo un pranzo" insistette lui. "Non capisco nemmeno perchè tu sia così arrabbiata!"

"Tutti gli appuntamenti sono ufficiali" sbottò lei. "Tutti! Solo perchè era un pranzo a scuola non ti da il diritto di scaricarmi. Ti sei preso un impegno con me e non l'hai rispettato perchè te ne sei dimenticato"

"Mi dispiace, ok?!" ripetè lui sbattendo le mani sul banco. "Farò qualcosa per rimediare! Ti prenderò dei fiori o ti porterò in un posto carino o quello che vuoi. Basta che me lo dici"

Lei lo guardò attentamente. "Perchè ti importa? Perchè ce la stai mettendo tutta per rimediare a qualcosa che non ti sei neanche preso la briga di ricordare? Ti saresti risparmiato questa scocciatura" il suo sguardo era fisso su di lui, freddo e duro. "Perchè dovrei perdonarti? Perchè vorresti che lo facessi?"

Trattenendo l'impulso di urlare, Chad prese a giocherellare con i lacci del suo zaino. "Perchè sei la mia ragazza. Non mi piace litigare con te"

"Non sei seccato solo perchè non abbiamo 'pomiciato'?"

"No! Guarda, mi dispiace di averlo chiesto! Pensavo solo che, visto che stiamo insieme da un po', anche tu volessi baciarmi!"

Taylor lo guardò calma, ma comunque con freddezza. "Bene" disse, per poi tornare al suo libro.

Chad rimase a guardarla per un minuto, poi lasciò cadere i pugni frustrato. "Bene? Tutto qui?"

Lei annuì, calma e controllata.

Affondando i denti nel labbro inferiore, Chad si voltò rabbiosamente verso il suo banco. Stava ancora fumando di rabbia quando Troy e Gabriella entrarono tenendosi per mano.

"Buongiorno" lo salutò Gabriella con un sorriso, dirigendosi verso il suo banco.

Troy la seguì con sguardo sognante, per poi sedersi al suo posto. "Ehi, amico! Che succede?"

High School Musical - Boy DiseaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora