15 - From the top of the world to the bottom of the heap

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Ryan si fermò al suo armadietto giovedì mattina, ricordando all'ultimo minuto come l'insegnante di storia avrebbe urlato loro contro se avessero dimenticato il libro di testo, e trovò un piccolo foglio ripiegato appoggiato sopra alle sue cose.

Lanciò un'occhiata lungo il corridoio, come se chiunque l'avesse scritto fosse ancora nei paraggi, prima di prendere il biglietto senza essere certo, esattamente, di cosa dover fare.

Ovviamente, avrebbe dovuto aprirlo e leggerlo e parlare a chiunque l'avesse scritto, o magari scrivergli una risposta, ma Ryan non aveva alcuna idea di chi avrebbe potuto lasciargli un bigliettino nell'armadietto. Aveva sempre pensato che fossero cose che si fanno tra migliori amici. Qualcosa che farebbe Gabriella con Taylor. O una cosa tipo "Sono il tuo ragazzo e mi sto struggendo per te". Cosa che farebbe Zeke con Sharpay.

Ryan non aveva nè un ragazzo nè un migliore amico che avrebbe potuto scrivergli dei messaggini, così fissò il foglietto ripiegato confuso. Cautamente, aprì il biglietto e si ritrovò a guardare una calligrafia precisa, allegra e arzigogolata.

Ryan,

Mi manchi tantissimo! Spero tu stia bene.

Vuoi ancora studiare insieme a me? Fammi sapere se ti va.

Mi piacerebbe tanto vederti!

Con amore,

Gabriella.

Ryan lo fissò per un lungo momento, passando le dita sulle pieghe del foglio, prima di ripiegarlo.

Considerò di rimettere il biglietto nell'armadietto mentre prendeva i libri, ma non riuscì a separarsene, così ripiegò ulteriormente il foglio in modo da renderlo più piccolo e se lo ficcò in tasca.

Poteva dirle che anche lui sentiva disperatamente la sua mancanza?

Ryan non ne era certo. Voleva parlarle, ma non sapeva quanto poteva dirle. O quanto avrebbe capito da sola. E l'ultima cosa che voleva era parlare di... certe cose. Tipo sentire la mancanza di persone e la sua relazione con queste persone.

Probabilmente era meglio non dire nulla.

Ryan si sedette al suo posto alla lezione di storia, ignorando il fatto che la "E" veniva dopo la "D" nell'alfabeto e che questo voleva dire doversi sedere vicino a una certa persona, e sfilò il biglietto dalla tasca, stringendolo nel palmo per tutta la lezione.

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Chad lanciava uno sguardo all'orologio ogni pochi minuti, senza riuscire a tenere ferme le mani, e facendo saltellare le gambe sotto al banco. Ryan era abbastanza vicino che Chad avrebbe potuto letteralmente toccarlo se avesse voluto. O se fosse riuscito a farlo senza dare l'impressione di star molestando il biondo durante la lezione del signor Hughes, cosa che probabilmente non sarebbe riuscito a fare, così Chad alzò di nuovo lo sguardo verso l'orologio.

Si accostò appena più vicino a Ryan, poggiando un gomito sul banco e guardandolo di sfuggita, appena prima che una stecca fu sbattuta sul bordo del banco di Ryan.

Ryan, e perfino Chad, sobbalzò al rumore.

"Signor Evans" disse il loro insegnante di storia guardandolo dall'alto in basso, sempre nervoso quando le sue lezioni venivano interrotte. "Stai passando dei bigliettini?"

Ryan sbattè le palpebre e rispose incerto "No"

"Cos'hai in mano?"

Ryan abbassò lo sguardo sul foglietto ripiegato che stava ancora stringendo. "No, non è un bigliettino. Lo stavo solo tenendo in mano"

High School Musical - Boy DiseaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora