Capitolo 1

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Camminai lesta, zampettavo a piedi scalzi.
Se mi avesse beccata la tutrice sarei finita in punizione, appoggiai la schiena al muro freddo e buttai un occhio dall'altra parte del corridoio.
Mi catapultai nell'ala est dell'istituto, salii le scale e spalancai la porta.

L'aria gelida mi sferzò il viso, respirai a pieni polmoni.

Il mio spicchio di libertà

Mi avvicinai al bordo del terrazzo e ammirai il panorama, tutte le volte che salivo lì mi fermavo per un po' di tempo ad osservare i contorni dei tetti delle case vicine all'istituto.
Le finestre illuminate, i camini accesi, attorno a noi la vita esplodeva e noi...noi eravamo ingabbiati li da molto tempo, troppo tempo.
In realtà, nel mio caso, da sempre.

Come avevano potuto i miei genitori abbandonarmi in quel tetro edificio?

Mi sistemai la divisa grigia, lo stesso colore di tutto ciò che mi circondava.
I miei lunghi capelli biondo chiaro si mossero accarezzati dal vento, ripensai a quante volte la tutrice aveva provato a tagliarli.

<Non stanno bene in questo istituto questi capelli! Sono troppo lunghi, non si attengono alle regole!>
<No! No! Non mi porterete via anche quelli>
Ricevetti uno schiaffo in pieno viso, <Non parlarmi così ragazzina>

Sedici anni di vita passati lì dentro, sospirai piano.
Nessuno aveva mai pensato che potessi essere adottata, troppo timida, troppo grande ormai.
Non riuscivo ad aprirmi con nessuno, tutte le volte che qualcuno provava ad avvicinarsi mi chiudevo in me stessa, non proferivo parola...e loro se ne andavano, alla ricerca di una bambina più gioiosa.

Era più forte di me, non potevo fidarmi di nessuno, solo di me stessa.
Percorsi con l'indice il muretto, passeggiai un po' e mi decisi a tornare giù, si stava facendo tardi e io rischiavo sempre di più.

Mi lasciai la città alle spalle e scesi le scale.
Sbirciai fuori che non ci fosse nessuno e chiusi silenziosamente la porta.
Mi avviai svelta verso il dormitorio femminile.
Mi mossi in punta di piedi e percorsi il corridoio non aspettandomi quello che sarebbe accaduto poco dopo.

Girai l'angolo e finii addosso a qualcuno. Raggelai
Come avevo fatto a non sentire arrivare qualcuno?

Alzai lentamente gli occhi, non la tutrice, non la tutrice...
Finii in uno sguardo azzurro come il mio.
<Scusa, io...>
Puntò le sue pupille nelle mie, <shh, vuoi farti scoprire ragazzina?>
Ammutolii, aveva ragione.
<Io non ti ho vista, e tu non hai visto me, chiaro?>
Annuii piano e mi accorsi di essere ancora attaccata a lui, mi staccai bruscamente e mi allontanai nel corridoio buio.

Arrivai nel dormitorio, mi buttai nel letto e tirai su le coperte fin sopra la testa.
I miei soliti incubi mi tennero compagnia per tutta la notte.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Ecco a voi il primo capitolo di questa mia nuova storia.
Spero la apprezziate come "Blu Notte" e "In un battito d'ali".
Ci vediamo al prossimo capitolo

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