Mi guardai circospetto attorno, strano...quella ragazza non c'era.
Forse l'avevo spaventata con il mio modo di fare, sorrisi ironico tra me e me, non aveva importanza.Veramente?
Misi a tacere la mia coscienza cercando di non notare la punta di delusione che mi aveva attraversato quando non avevo incrociato quegli occhi azzurri.
Sistemai la roba sul terrazzo e iniziai a dipingere.
La mattina dopo la tutrice mi chiamò, stavo ancora dormendo quando mi buttò giù dal letto.
<Sbrigati! Non so cosa stia succedendo in questi giorni ma sembra proprio che per quelli della vostra età siano giornate fortunate>Cosa intendeva?
La seguii, due persone erano ferme nel suo ufficio, le osservai inquieto.
<Eccolo qui>
Le due figure borbottarono piano qualcosa alla tutrice
<Si si, sono venuti ieri anche loro>
Di nuovo un borbottio <Esatto, una ragazza>
<Entra Ivan, non stare lì impalato dalla porta>Raddrizzai le spalle ed entrai nella stanza.
<Ciao ragazzo! Noi siamo Ruben e Lorella>
Osservai l'uomo e la donna, sembravano brave persone ma non c'era da fidarsi.
Arricciai il naso, <Piacere>
<Scusate un momento> la tutrice mi trascinò fuori dallo studio, girammo l'angolo del corridoio.
<Ascolta! È la tua occasione, non la sprecare>
<Io non ho occasioni> boffonchiai
Mi arrivò uno schiaffo, <Non ti voglio più tra i piedi teppistello, chiaro?>
Feci una smorfia di dolore e tornai nella stanza senza più guardarla in faccia.Alla fine anche io volevo uscire da lì
Mi sforzai di sorridere, <Scusate, io sono Nicolas>
<Noi...ecco avevamo pensato di adottarti> borbottò incerto l'uomo
<Dove...vivete?>
<In Florida! Vedrai ti piacerà>~*~
Aprii gli occhi e...per la prima volta misi a fuoco dei colori.
L'armadio in mogano, le pareti carta da zucchero, la trapunta verde.
Rimasi a gongolarmi in quella nuova libertà per un po' fino a quando non sentii la porta dischiudersi piano.
Mi voltai e trovai Clea sulla soglia, <Sei sveglia?> sussurrò dolce
<Si, mi sono appena svegliata> le sorrisi
<Buongiorno Ariel, quando vuoi puoi scendere per la colazione>
<Arrivo>Passai prima dal bagno a rinfrescarmi e poi scesi le scale, Clea e Jan mi stavano aspettando, la colazione era pronta sul tavolo.
Ammirai quella scena, era così bello vivere così
<Non vieni?>
Mi accorsi di essere imbambolata sulla soglia, <Oh si!>Mi sedetti al tavolo insieme a loro.
Chissà per quale motivo avevano scelto un'adolescente?
<Come ti senti?>
<Mai stata meglio!> borbottai mangiucchiando un croissant
Marito e moglie scoppiarono in una risata leggerae io non riuscii a non seguirli.
<Sei pronta per il primo giorno di scuola?>Ero pronta?
<Lo spero...non conosco nessuno ma non importa, troverò qualcuno con cui parlare>
<Ne sono sicura> esclamò Clea, <sei così dolce, non puoi non farti degli amici>Lasciai sfumare il discorso, non volevo raccontare di tutte le volte che avevo fallito nel provare a conoscere qualcuno in orfanotrofio.
Nessuno mi aveva mai voluto veramente bene.
Però forse questa poteva essere la volta buona, potevo veramente iniziare a vivere.Passai la giornata a chiacchierare di argomenti leggeri con Clea e Jan, scoprii film e libri con titoli e trame fantastiche, assaggiai cibi che nell'istituto non avevo mai provato e risi...risi tantissimo, come non avevo mai fatto.
SPAZIO PICNIC ⭐️
Ciao lettrici/lettori!
Come state?
Spero che la storia continui a piacervi, lasciatemi qualche commento :)
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Di rose e di spine
ChickLitSTORIA COMPLETATA "Alzai lentamente gli occhi, non la tutrice, non la tutrice... Finii in uno sguardo azzurro come il mio. Puntò le sue pupille nelle mie, Ammutolii, aveva ragione. Annuii piano e mi accorsi di essere ancora attaccata a lui, mi stac...