Capitolo 16

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Tornai a casa quando i genitori di Fanny arrivarono in Ospedale.
Era pomeriggio tardi, decisi di fare una sosta nel parco del quartiere e prendere un gelato.
Mi sedetti su una panchina e osservai i bambini che scorrazzavano felici rincorrendosi.
Era ormai primavera inoltrata, chiusi gli occhi e mi godetti il sole sulla pelle fino a quando una voce non mi raggiunse.

<Ciao...>
Aprii gli occhi e l'immagine di Nicolas mi si impigliò nitida addosso
<Ehi> sussurrai
<Prendi il sole?>
<Già...> non sapevo cosa dirgli
Seguì un attimo di silenzio imbarazzante
<Vuoi...un gelato?>
Lo osservai sconvolta, come mai era così gentile?
<Si...va bene>
<Vado a prenderli, che gusto vuoi?>
<Cocco e cioccolato...grazie>
Sorrise e si allontanò verso il chiosco.

~*~

Lorella era entrata in camera in tarda mattinata.
<Posso?>
<Si...>
<Va tutto bene?>
<Certo>
<E allora perchè da quando sei tornato dal campeggio sei così taciturno?>
<Ecco...>
Lorella mi appoggio una mano sulla spalla, <Puoi parlarmi di qualunque cosa>
<Io...penso di essermi innamorato di Ariel>
Le si illuminarono gli occhi, <Ma è una cosa bellissima! Glielo hai detto?>
<Quasi...però io non posso, non posso...>
<Perchè dici questo?>
<Io non ho mai voluto bene a nessuno Lorella, nessuno e...questa cosa è più grande di me>
<Nicolas, ascoltami. L'amore è un'onda che ti travolge, non la puoi gestire e controllare, quando arriva...arriva.
È il sentimento più forte che si possa provare e tutti lo vivono almeno una volta nella vita.
È normale avere paura, ma non devi precluderti tutto quello che potresti vivere con lei. Goditi la vita, te lo meriti.>

La abbracciai e mi lasciai andare, forse aveva ragione.
Uscii di casa poco dopo, avevo bisogno di schiarirmi le idee.
Decisi di recarmi nel parco vicino a casa.

~*~

<Ecco>
<Grazie!> gli sorrisi grata per quel gesto dolce
Iniziammo a mangiare in silenzio, non volevo rovinare quel momento di pace tra di noi.
Poco dopo un bambino sbandò con la bici e mi finì addosso, il gelato mi finì sulla maglietta.
<Oh no!>
<Scusa> il bimbo mi guardò rammaricato
<Non importa, tranquillo>

<Vieni, andiamo a casa mia, è dietro l'angolo, ti do una maglietta delle mie>
<Ma no...figurati. Torno a casa, ci metto un attimo>
Mi prese per mano e mi tirò su, mi si strinse lo stomaco
<Veramente non...>
<No! Non accetto scuse, vieni>
Sorrisi e lo seguii.

Arrivammo davanti alla porta d'ingresso, Nicolas inserì la chiave nella toppa, entrammo un attimo dopo.
<Permesso...> sussurrai
La casa di Lorella e Ruben era molto bella, l'ingresso si apriva su un soggiorno elegante.
<Vuoi qualcosa da bere?>
<Un bicchiere d'acqua grazie>
Nicolas si diresse in cucina e io lo aspettai, tornò poco dopo con un bicchiere.
<Grazie>
Mi lasciò finire e poi mi invitò al piano di sopra.
<Seguimi, nell'armadio devo avere qualche maglietta che potrebbe andarti bene>

La sua camera era piccola ma graziosa, tirò fuori un po' di roba prima di esclamare <Ecco! Questa potrebbe andare!>
Mi diede una maglietta verde menta, sembrava un po' troppo grande ma non aveva importanza, l'importante era cambiarmi.
<Dov'è il bagno?>
<Oh giusto! È la porta qui affianco>
Lo ringraziai ed entrai nel bagno, tolsi la mia maglietta e indossai la sua...avevo addosso la maglietta di Nicolas

Mi andarono a fuoco le guance, aprii il rubinetto e mi rinfrescai il volto.

Di rose e di spineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora