Capitolo 8

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Uscii dalla classe e rincorsi quel ragazzo, riuscii ad afferrargli il polso.
Quel contatto bruciò ma cercai di non farci caso.
<Nicolas!>
Si girò verso di me e mi guardò negli occhi, <Si?>
<Beh...potevi almeno salutarmi, ci conosciamo no?>
Avvicinò il suo viso al mio, trattenni il respiro.
<Io non ho mai salutato nessuno nella mia vita, non comincerò oggi> scoccò deciso

Lasciai la presa, perchè era così arrogante con me?
I suoi occhi scesero alla mia mano, strinse le palpebre, un velo gli coprì gli occhi.
Non ne capii il motivo.
Indietreggiai lentamente, mi voltai e corsi via.

Tornai a casa, Clea e Jan non erano ancora tornati.
Preparai un po' di pasta per pranzo e accesi la tv, mangiai ripensando alla giornata.
Quante possibilità c'erano di essere stati adottati tutti e due, alla nostra età, e in più ritrovarsi nella stessa città?

~*~

Quante possibilità c'erano?

Sembrava che il destino avesse iniziato a giocare con noi, non riuscivo a capacitarmi di questa situazione.
Ci avevano pure piazzati vicini in classe, il professore pensava di averci fatto un grandissimo favore.

Lui non sapeva

Lui non lo sapeva che una strana forza mi attraeva a quella ragazza, non mi era mai successo...e avevo paura.
Dovevo cercare di tenerla lontana, lo dovevo alla mia salute mentale.

Lorella mi aspettava sulla soglia dell'ingresso, <Nicolas...ciao>
Le sorrisi, <Ciao>
<Com'è andata oggi?>
<Bene>
<Ascolta...dobbiamo parlare>

~*~

<Dobbiamo parlare>
Raggelai, avevo fatto qualcosa di male? Clea sembrò accorgersi della mia posizione rigida, <Oh cara non spaventarti! Non è per te>
Mi rilassai leggermente e aspettai paziente che continuasse
<Non ti vogliamo nascondere niente...è per questo che stasera verranno dei nostri amici, dobbiamo spiegarti una cosa e abbiamo bisogno di loro per dirtela>.

<Non capisco>, ero confusa, cosa mi dovevano dire?

<Stasera capirai meglio tesoro, fidati di me>
Clea mi accarezzò la testa e io le sorrisi.

Feci una doccia e pettinai i capelli, decisi di lasciarli sciolti.
Indossai una maglietta nera e la infilai in dei jeans a vita alta, mi guardai allo specchio, poteva andare.
Scesi di sotto e aiutai Jan ad apparecchiare il tavolo, Clea nel frattempo infilò il pollo con le patate nel forno.
Osservai la scena, sembravamo una famiglia normale intenta a prepararci per la cena.

C'era però quel dubbio che si era ormai ancorato ai miei pensieri.

Cosa dovevano dirmi?

SPAZIO PICNIC ⭐️

E voi cosa ne pensate?
Cosa dovranno raccontare Clea e Jan ad Ariel?
Lasciatemi qualche commento ;)

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