<Ciao! Sei pronta?>
<Si!> appesi lo zaino alla spalla e uscii dalla camerata.
<Vieni, Jan ci sta aspettando in macchina>
Clea mi sospinse delicatamente in avanti, le sorrisi grata per l'amore che mi stava già dando senza conoscermi.
Arrivammo davanti all'ingresso, sorpassai il cancello e voltai la testa, guardai le mura grigie dell'istituto, ripensai a tutto ciò che avevo passato lì dentro.
Un brivido mi attraversò la schiena.Poi mi venne in mente la serata di ieri, ero rimasta quasi tutta la notte sul terrazzo, volevo però tornare nel dormitorio prima che arrivasse la tutrice a svegliarci.
Scesi dal muretto, borbottai un saluto a quel ragazzo e sgattaiolai in camera.<Ciao Ariel!>
<Ciao Jan> salutai timida
Mi sedetti sul sedile posteriore e allacciai la cintura di sicurezza.
<Dove vivete?> chiesi curiosa
<Florida> esclamò Clea
<Oh...è molto lontano da qui?>
<Due orette...tesoro sei mai uscita dall'orfanotrofio?>
<No...> sussurrai
Jan e Clea si guardarono per un attimo e poi si girarono verso di me
<Esiste un mondo bellissimo fuori, te lo giuro Ariel...te lo giuriamo, ti aiuteremo a scoprirlo in ogni sua minima sfumatura>Gli occhi mi si riempirono di lacrime, <Grazie>, li guardai già piena di affetto.
Mentre la macchina macinava chilometri osservai meglio i miei genitori adottivi, Clea era molto bella, aveva occhi verdi e capelli castano chiaro.
Jan invece era leggermente stempiato, capelli neri e occhi nocciola.<Ci fermiamo a fare benzina, c'è anche un autogrill, possiamo fermarci per fare qualche compera, che ne dici?>
<Va bene, grazie>
Jan accostò e scese per il rifornimento mentre io e Clea ci avviammo verso il bar.Un esplosione di caos e colori mi travolse, iniziò a girarmi un po' la testa, non ero abituata a tutto questo.
Grigio e pianti, grigio e pianti
<Tutto bene?>
<Si...solo un piccolo giramento di testa, adesso va meglio>
<Lo vuoi un cappuccino?>
La guardai confusa, <Cos'è?>
Clea sgranò gli occhi, <Oh! Devi subito rimediare, vieni!> mi trascinò con sè allegra.
Il barista prese l'ordinazione e poco dopo mi arrivò sotto il naso una specie di caffèlatte, iniziai a bere e...no non era decisamente come quello che facevano in orfanotrofio, <È buonissimo! Adoro la schiuma!>
L'uomo dietro il bancone mi osservò di sottecchi ma non ci feci troppo caso.
<Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto>Clea pagò e poi lasciò scendere gli occhi sui miei vestiti, indossavo la tuta grigia che ci forniva l'istituto.
<Vendono delle cose carine qui, seguimi>Uscii dall'autogrill con indosso una maglietta maniche corte fucsia e un paio di jeans azzurro chiaro.
Non riuscivo ancora a crederci, ciò che per gli altri era normalità, per me era novità...e Dio...era tutto così bello.<Ah! Abbiamo fatto shopping qui> Jan mi sorrise felice, risposi alla sua allegria con una risata leggera
<Ho assaggiato anche il cappuccino, è così diverso dal caffèlatte che ci davano>
Clea mi arruffò i capelli prima di salire in macchina.Dopo altri chilometri raggiungemmo un quartiere grazioso, file di villette si susseguivano una dopo l'altra, vi era anche un piccolo parco dove dei bambini si stavano rincorrendo.
Jan parcheggiò nel viale di una di quelle case e io mi soffermai ad osservarla.Avremmo vissuto qui? Una casa...una casa vera
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Di rose e di spine
ChickLitSTORIA COMPLETATA "Alzai lentamente gli occhi, non la tutrice, non la tutrice... Finii in uno sguardo azzurro come il mio. Puntò le sue pupille nelle mie, Ammutolii, aveva ragione. Annuii piano e mi accorsi di essere ancora attaccata a lui, mi stac...