24. Coco Momo

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"Com'è essere la ragazza più chiacchierata del liceo?" mi chiede Gwen mentre chiudo l'anta del mio armadietto. Sbuffo e arriccio una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio per evitare che mi ricada davanti.
"È come essere una mosca intrappolata in una ragnatela" rifletto, "tutto sommato non mi posso lamentare."
La mia amica arriccia le labbra pensierosa. "Ci vorrebbe un altro scoop, che dici?"
"Dico che non possiamo inventare pettegolezzi sulle persone" ridacchio. La mora si imbroncia, non proprio contenta della mia risposta.
"Tranquilla Gwen, ce la faccio" le sussurro prima di cingerle in collo con un braccio e avvicinarla a me teneramente.
La ragazza ride e si stacca dal nostro mezzo abbraccio solo per sistemare i suoi lunghi capelli castani che si erano scompigliati.
"E con Axel invece? Hai detto che vi siete chiariti."
Il sorriso spontaneo di prima si irrigidisce, lasciando spazio ad un più forzato.

"Con Axel..." sussurro mentre le mia mente ripensa a ciò che è accaduto un paio di giorni fa.
Dopo la sua visita improvvisa e il nostro quasi bacio, non ho più avuto modo di vederlo né di parlarci. Io ho preso un brutto raffreddore a causa di quella pioggia torrenziale che mi ha costretta al letto con qualche linea di febbre, quindi non ho proprio avuto modo di incontrarlo.
Non nego di aver controllato ossessivamente il cellulare sperando di trovare qualche suo messaggio, ma non è mai arrivato nulla ed io mi imbarazzo troppo a scrivergli dopo quello che è successo fra di noi.
"Sì, con Axel. In questi giorni non ne abbiamo proprio parlato...cosa vi siete detti?" Gwen insiste, ma senza malizia. La guardo negli occhi in cerca di una risposta adeguata, indecisa se raccontarle tutto oppure omettere quella piccola parte.
Alla fine, opto per la verità.

Ne ho abbastanza delle bugie!

Mi guardo attorno e quando noto che nel corridoio ci sono troppi occhi che ci fissano, afferro la sua maglia e la trascino all'interno del bagno alla nostra destra.
Gwen ovviamente emette un gridolino quando la afferro in modo così inaspettato, ma non oppone resistenza.
"Ma perché l'hai fatto?" dice visibilmente scossa quando siamo già alla toilette.
Controllo ogni singolo bagno per essere sicura che non ci sia nessuno ad ascoltare e quando ne ho la certezza, vuoto il sacco raccontandole ogni singolo dettaglio.

Gwen spalanca occhi e labbra dallo stupore e ascolta appassionatamente il mio racconto. Sorride quando le dico del nostro quasi bacio ed impreca sottovoce quando le racconto dell'improvviso ritorno di mia mamma.
"Oh, mai dai!" batte il piede sul pavimento infastidita, proprio come i bambini. Questo sua reazione mi fa sorridere. "Che guastafeste!"
Rido. "Beh, questo è quanto" faccio spallucce e poi mi appoggio dolcemente sul bordo del lavabo.
La mia amica sta per riprendere il discorso, pronta a tartassarmi di domande com'è giusto che sia, ma la porta di apre e fortunatamente lei riesce a dare un freno alla sua lingua.

Con un trucco impeccabile, capelli ben arracciati sulle spalle e un vestitino che le mette in evidenza tutte le forme, Brittany fa il suo ingresso con la sua solita aria da spavalda. Tiene la testa china sul cellulare, ma quando si accorge di noi ci rivolge subito uno sguardo colmo di cattiveria e disgusto.
Roteo gli occhi e mi avvicino a Gwen pronta ad uscire da qui prima che dica qualcosa.
Ovviamente, lei mi batte sul tempo.
"È bello vederti qui e non a pulire bare" sputa acida mentre sistema il suo lucidalabbra allo specchio.
"Ricorda Brie, sono io quella che scava le fosse al cimitero" sorrido amaramente mentre lei arriccia le sue labbra carnose in una smorfia.
Detto ciò le do le spalle e seguita da Gwen usciamo da lì.

"Certo che Brittany è proprio antipatica, come hai fatto ad essere sua amica?" mi chieda Gwen iniziando a camminare verso la prossima lezione.
"Acqua tiepida e bicarbonato tutte le sere, evita il deterioramento del fegato" rido e con me anche la mia amica.

***

"Beh, quindi? Sono tre ore che vi aspettiamo e voi perdete ancora tempo!" urla Gwen contro il proprio cellulare. Dall'altro lato della chiamata, Ben le sta probabilmente propinando qualche scusa poco credibile per giustificare il loro clamoroso ritardo e lei ovviamente non è proprio così felice.
"Ben! Ti giuro che non siete qui tra cinque minuti ti stacco la testa a morsi!" esclama e poi gli chiude la telefonata senza attendere risposta.
Sbuffa scompigliandosi i lunghi capelli castani e poi inizia a calciare il marciapiede con forza per scaricare la sua rabbia.
Oggi indossa dei jeans skinny super attillati e un cappotto color cammello dal qualche si intravede il maglione a collo alto azzurro. Il trucco è estremamente leggero, naturale e composto, adatto al suo stile semplice e discreto.

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