Capitolo 8

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Era passata una settimana da quando Cho Chang si era complimentata con Harry per il Quidditch e Draco da quel giorno la teneva strettamente sotto controllo, in quanto non si fidava per niente di quella Ravenclaw e aveva paura che macchinasse qualcosa contro Harry.

Secondo il biondo la giovane ragazza aveva un secondo fine, come già spiegato in precedenza, ma Harry che era al corrente delle supposizioni del suo amico, credeva che non c'era nessuna ragione di avere paura. Draco però era di tutt'altro avviso.

Nel frattempo, quella mattina i ragazzi andarono ad Hogsmeade, un villaggio per soli maghi, situato vicino ad Hogwarts. Per andarci occorreva il permesso firmato dei genitori o di un tutore.

Harry però non aveva tale nota firmata dato che zio Vernon al momento "giusto", non aveva voluto autografare tale foglio e di conseguenza, non poté proprio parteciparvi.

"Ma professoressa, credevo che la sua firma andasse bene ugualmente!" Urlò Harry correndole dietro.

Minerva McGranit si voltò verso di lui.

"Non posso è la regola! Non essendo il mio caso sarebbe del tutto inappropriato!"

"Non c'è niente da fare..." Disse guardando i suoi migliori amici, Ron ed Hermione: ma il suo nuovo amico Draco dov'era finito?

La professoressa si girò ancora una volta verso di lui. "È la mia ultima parola, Potter!"

"Ci vediamo dopo ragazzi!"

Ron ed Hermione si diressero verso le carrozze dirette al villaggio assieme ai loro compagni, mentre Harry si avvicinò verso l'entrata del castello.

"Psss! Psss, Harry!"

Una voce conosciuta lo fece voltare ed Harry fece un sorriso sorpreso.

Draco era lì difronte a lui con il suo mantello dell'invisibilità: il biondo platino infatti, ne aveva ricevuto uno anche lui identico a quello di Harry che saputa la cosa, ne rimase molto stupito.

"E questo dove lo hai preso?!"

"L'ho evocato! Ne abbiamo bisogno!"

"Prego?!" Chiese leggermente confuso.

"Tu ed io andremo ad Hogsmeade di nascosto."

Harry ridacchiò divertito. "Se ci beccano questa è la volta buona che mi espellano!"

"Non credo amico! Noi staremo molto attenti; parola di Slytherin!"

"Allora stiamo freschi!" Disse ridendo a crepapelle, mentre Draco lo stava guardando male.

Dopo un quarto d'ora di camminata, i due ragazzi arrivarono ad Hogsmeade e stettero molto attenti a non passare tra la neve, per non lasciare segni della loro presenza nascosta.

Arrivarono vicino ai Tre manici di scopa e videro la professoressa MgGranit parlottare assieme al ministro Cornelius Fudge davanti all'entrata del locale.

Improvvisamente una donna dai capelli mori, lunghi e ricci uscì dalla porta.

La MgGranit le si avvicinò parlando pianissimo, mentre lei fece una faccia alquanto sconvolta.

"Harry Potter?!" Urlò forte.

"Shhh! Zitta, fila dentro che ti spieghiamo tutto! Ma non urlare mai più!" Disse.

Draco ed Harry, che erano rimasti nascosti dentro il mantello, entrarono nel locale senza nessuna fatica e seguirono il ministro, che era rimasto dietro le due donne e per un pelo i due ragazzi riuscirono ad entrare insieme a Fudge e si misero in un angolo ad ascoltare attentamente.

Draco guardava il suo nuovo amico nella speranza di infondergli forza e coraggio.

"Che cosa c'entra Harry Potter?!"

I due ragazzi non avevano nessuna idea di che cosa volessero parlare i tre adulti, ma a giudicare dalle loro espressioni, sicuramente si trattava di qualcosa di veramente brutto.

"Come sapete..." Iniziò Minerva. "Dodici anni fa, i genitori di Harry, Lily e James Potter, seppero di essere perseguitati da Tu-Sai-Chi e per questa ragione si nascosero."

La donna fece una breve pausa che Harry trovò snervante.

"Ma quello che non sapete, è che Sirius Black era amico dei coniugi Potter e soprattutto era ed è stato nominato padrino del ragazzo!"

Ci fu un silenzio tombale, nella quale Draco guardò Harry con il respiro mozzato.

"Black padrino di Potter?!" Disse Fudge.

"Si, Cornelius. Tanti anni fa, Black li tradì rivelando l'indirizzo e consegnandoli a Tu-Sai-Chi, uccidendo barbaramente inoltre il suo migliore amico Peter Minus, del quale fu ritrovato solamente un dito."

"Quindi Black non solo è responsabile della morte di Peter Minus, ma anche della fine di Lily e James! Per la miseria!" Disse Fudge sedendosi pesantemente su una sedia di legno marrone chiaro pregiato.

Harry e Draco corsero alla velocità della luce fuori dal locale ed Harry si tolse il mantello correndo a più non posso verso un luogo deserto dove potersi rifugiare.

Draco, che lo rincorse, arrivati vicino ad un sasso enorme piantato sul terreno, lo abbracciò forte.

Il moro piangeva a dirotto e Draco restò in silenzio senza dirgli nulla. Harry fu grato di quella comprensione, tanto che lo abbracciò senza remore.

"Calmati Harry, calmati."

"Black, dannato bastardo! Io lo ucciderò, fosse l'ultima cosa che faccio!"

"Sirius è un mio parente, sai?"

"Co-cosa vuoi dire?"

"Lui è un cugino carnale di mia madre Narcissa." Disse abbassando lo sguardo.

Harry rimase completamente spiazzato da tale affermazione. "Merda!"

"Non avere remore Harry! Non ha nessuna giustificazione per quello che ha fatto dodici anni fa!" Disse con convinzione.

Harry lo abbracciò forte a se e piano, piano, tornarono al Castello per cercare di riposare, dopo una lunga giornata come quella: piena di emozioni negative.

Drarry ~ La scommessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora