Capitolo 11

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Il giorno dopo Harry insieme ad Hermione e Ron andarono da Hagrid il loro professore di Cura delle creature magiche per prendere un tè insieme e avere notizie riguardo Fierobecco, l'ippogrifo che un mese prima aveva aggredito un giovane studente del secondo anno perché gli si era avvicinato senza prestare attenzione alle raccomandazioni di Hagrid ed era stato ferito brutalmente ad un braccio.

A causa del padre del ragazzo, Fierobecco era stato giustiziato dal tribunale e la sua uccisione era stata decisa per i giorni a venire.

Hagrid era disperato: non voleva assolutamente che Fierobecco fosse destinato a tutto ciò e cercava ripetutamente il modo per salvare quella povera creatura, ma ci sarebbe riuscito?

Nel frattempo Ron ritrovò Crosta o meglio, Hagrid glielo consegnò, avendolo beccato da quelle parti ed Hermione ne approfittò per rimproverare il suo migliore amico.

Ron infatti il rosso nei giorni precedenti aveva accusato senza nessuna prova Grattastinchi il gatto arancione di Hermione di avergli fatto a pezzi Crosta e averlo poi divorato senza pietà.

"Dovresti delle scuse, Ronald!"

"Oh, si! Beh, quando vedrò Grattastinchi gliele farò!" Rispose sarcastico.

"Intendevo a me!" Ringhiando.

Poco dopo Crosta morse la mano di Ron e fuggì di corsa.

Mentre il ragazzo cercò di riprenderlo, all'improvviso apparve il Gramo che Harry aveva già visto durante una lezione con la professoressa Cooman dentro ad una tazzina (ossia un presagio di morte che assume la forma di un grande cane nero. Si dice che chiunque lo vede muoia subito dopo) che rapi' Ron e Crosta trasportandoli attraverso un passaggio sotto il Platano Picchiatore, seguito da Harry e Hermione.

Il passaggio conduceva alla Stamberga Strillante e qui i tre amici scoprirono che il Gramo era in realtà l'animagus Sirius Black, colui che era ricercato dall'intero Ministero della magia per essere catturato e riportato ad Azkaban, la prigione per maghi circondata dai dissennatori.

Sirius Black entrò da una porta e guardò i tre ragazzi davanti a sé. Fissò per pochi secondi Ron ed Hermione che lo guardarono con orrore e grande paura e poi posò l'attenzione su Harry facendo un sorriso enorme e alquanto emozionato.

Harry invece lo guardò con rabbia pura e viscerale. Quel bastardo aveva ucciso i suoi genitori e il giovane Gryffindor gliela avrebbe fatta pagare a qualunque costo!

Pochi secondi dopo, i quattro furono raggiunti dal professor Remus Lupin, che abbracciò con grande calore Sirius, lasciando sbigottiti i tre ragazzi.

"Che significa tutto questo?" Chiese Hermione, che non ottenendo risposta, si agitò maggiormente.

"Mi fidavo di lei professore!" Urlò piangendo. Infine si girò verso i suoi migliori amici. "Il professore è un licantropo!" Disse guardandolo male.

Remus rimase stupito dell'affermazione della ragazza e le si avvicinò lentamente con uno sguardo -secondo lei- minaccioso. "Tu che ne sai del fatto che io sono un lupo mannaro?! Eh? Rispondimi!" Disse urlando.

"L'ho scoperto per caso. Il professor Piton ci ha chiesto di fare una ricerca dettagliata sulla differenza tra un Animagus e un lupo mannaro e a quel punto l'intuizione è stata immediata!"

"Ma che brava!" Disse sprezzante. "Come si voleva dimostrare tu sei la studentessa modello della scuola e ovviamente non potevi non sapere!"

Il viso della ragazza era completamente bagnato e contratto dalla paura che provava.

"Vi dobbiamo una spiegazione!" Disse infine Remus tornando tranquillo e pacato, mentre Sirius guardò Ron, o meglio qualcun altro.

"Stasera qualcuno morirà!" Disse sorridendo.

Harry che non aveva compreso le sue parole, gli si scagliò contro e lo scaraventò per terra per poi fermarlo con il proprio corpo, in modo che non si potesse muovere.

"Se qualcuno dovrà morire, beh, quello sarai tu, brutto pezzo di merda!" Disse puntandogli la bacchetta all'altezza del suo collo rugoso.

"Expelliarmus!" Gridò a quel punto Remus per disarmare Harry della propria bacchetta che finì dall'altra parte della stanza.

Il giovane Gryffindor lo guardò spaesato, mentre Hermione gemette per la paura.

Sirius lo richiamò a sé, facendolo voltare.

"Harry lasciaci spiegare! Devi essere messo al corrente di alcune cose che non sai!"

"Vuoi farmi credere che tu sia innocente?!" Chiese.

"Esattamente!"

Remus stava per parlare, quando arrivò di gran carriera il professor Severus Piton, che fece un sorriso maligno e molto soddisfatto.

"Vendetta, dolce vendetta!"

Piton stava per acciuffare Sirius ed avvisare il Ministero per riportarlo nella prigione di Azkaban, quando Harry lo schiantò con un incantesimo che lo fece ruzzolare all'indietro per poi scontrarsi contro l'unico letto della stanza.

Harry voleva ascoltare le ragioni del suo professore prima di prendere una decisione definitiva.

"Vedi Harry in realtà Sirius è innocente! Non ha mai tradito i tuoi genitori perché gli era amico, un vero amico: a differenza di qualcun altro!" Remus e Sirius guardarono nella direzione di Ron che era molto terrorizzato. "E il colpevole è proprio lì!"

"Ma che dite?" Urlò Ron. "Io non ho fatto niente!"

"Non stiamo parlando di te infatti, ma di lui, del tuo topo, Crosta!"

Ron fece una faccia stupita. "Ma... ma come... che cosa state dicendo?!" Balbettando.

All'improvviso Remus scagliò contro Crosta un incantesimo e il topo nonostante la fuga, si trasformò nella sua vera natura: ne uscì infatti un uomo con pochi capelli marroni e leggermente lunghi, con un viso orribile; simile ad un topo: Peter Minus, l'animagus, che aveva commesso i crimini di cui Sirius era stato accusato anni prima: ossia rivelare a Lord Voldemort l'indirizzo di casa dei Potter in modo da uccidere il giovane mago che secondo una profezia avrebbe distrutto tutti i suoi piani.

Ma grazie all'amore di Lily Evans, Harry si era salvato ed era sempre stato destinato a vivere.

Negli anni passati, Peter Minus si era fatto credere morto da tutti, tagliandosi un dito e quando Harry grazie alla mappa del malandrino ricevuta in dono da Fred e George lesse il suo nome, lo rivelò a Lupin che incredulo lo ascoltò, per poi mandarlo nel proprio dormitorio.

Col passare dei giorni però la verità venne a galla e il professore insieme a Sirius capì che era arrivato il momento giusto; per quanto potesse essere doloroso, Harry doveva sapere.

Nel mentre Peter veniva spedito ad Azkaban, Harry si avvicinò a Black.

"Sirius."

Il moro era molto avvilito.

"Mi dispiace, io non potevo immaginare."

"Non preoccuparti Harry. Sapevo che potevi essere stato influenzato da tutte quelle voci false che ci sono in giro, ma l'importante è che finalmente tu sappia! E che... ci siamo ritrovati. Io volevo molto bene a Lily e James, sai? Ed è orribile pensare che io ho vissuto più tempo con loro di quanto abbia potuto fare tu, Harry." Disse tristemente.

Harry sorrise e gli strinse le mani. "Ma tu puoi parlarmene..." Facendo un altro sorriso.

"Oh, si lo farò!" Ad un certo punto i due si abbracciarono ed Harry si sentì come a casa. Qualcuno che rappresentava la sua famiglia finalmente c'era ed Harry non desiderava nient'altro.

"Ti piacerebbe venire ad abitare da me?"

Gli occhi del moro si illuminarono. "Da te?"

"Sì, nella mia casa a Grimmauld Place." Con un sorriso.

"Oh, si, si, Sirius!" Disse abbracciandolo pieno di commozione vera.

Si sarebbe liberato per sempre dei Dursley, non poteva crederci!

Drarry ~ La scommessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora