Jacopo continuava a fissarci, e vista la situazione che si era creata decisi di passargli affianco così da dirigermi di nuovo in pista. Ma lui mi blocco', ponendosi davanti a me.
"Mi fai passare per favore? Grazie" Gli dissi, sbuffando, ma lui non accennava a spostarsi. "Jacopo eddai, spostati" Aggiunsi, nervosamente.
"Va bene, facciamo così, vi lascio conversare amabilmente, anche se l'atmosfera non è delle migliori a quanto pare" Disse Martina e alla velocità della luce spari' tra la folla.
"Come mai qui?"
"Beh, non mi hai risposto al messaggio e ho pensato di fare un salto" disse con disinvoltura.
"A quale scopo scusami?" Ribattei, incrociando le braccia.
"Gaia, ho bisogno di parlarti ok? Non me lo stai rendendo facile però"
"Parlare? Di che cosa? Io non voglio parlare, voglio solo divertirmi e tu non me lo stai permettendo"
"Io non ti sto proprio dicendo nulla. Vuoi divertirti? Ok, prego vai!" e poi si sposto' per lasciarmi libero il passaggio.
Senza guardarlo negli occhi, gli passai di fianco e in fretta e furia raggiunsi gli altri che mi stavano aspettando in pista.
"Allora?" chiese Martina.
Le feci segno con la mano che le avrei raccontato dopo, poi chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal ritmo della musica.Jacopo's pov.
Il colore dei suoi occhi azzurri nei quali a me piaceva tanto tuffarmici, mi avevano guardato spenti, vuoti. Non eri abituato a quello sguardo deluso. Stefano si fece largo tra la folla e mi si paro' di fronte entusiasta.
"Giacopo, sei venuto poi allora! Fantastico!" esclamò dandomi una pacca sulla spalla. "Ma perché hai quella faccia?"
"Ho fatto un casino. Ho contattato Gaia per sapere come andasse la serata e lei l ha presa male. Giustamente io mando messaggi ad una che non è la mia fidanzata, fantastico!" Gli dissi esasperato e Stefano iniziò a guardarmi preoccupato.
"Alla fine penso che se hai inviato un messaggio a Gaia per sapere di lei, un minimo di interesse che va ben oltre l'amicizia c'è, non ti pare?"
"Appunto per questo Ste! Ma so anche che amo Greta, perciò non so proprio che cosa fare" gli risposi, mettendomi le mani nei capelli.
"Prima di tutto ti calmi, perché se ti agiti è peggio. Cerca di capire bene a quale delle due tieni di più. Te l ho già ripetuto l altra volta, non mi va di essere ripetitivo Jacopo. Alla fine fai stare in ansia pure me" rispose Ste, poggiando le due braccia sul bancone.
"Si si scusa. Comunque invece di Jacopo dovevano chiamarmi 'L eterno indeciso'" Dissi, sbuffando.
"capita a tutti, non darti colpe"
Ero talmente affranto che mi sentivo di portare un'enorme peso sulle spalle, senza però capire quale.
"Ehilà little brother. How are you?" Talisa mi venne incontro, con un sorrisone stampato in faccia.
"Male, Tali. Mi sento male"
Talisa mi poggio' una mano sulla spalla, preoccupata.
"Oh, tutto apposto? Che hai?"
"È che.. Faccio casini su casini e..."
Mi interruppi perché c'era Javier che indicava felicissimo il tavolo più in fondo. C'era Gaia sopra che ballava animatamente ed agitava la sua giacca per aria più felice che mai.
"Vai sorella! Falli morire di invidia tutti!" si mise ad urlarle Talisa, lasciandomi lì come un cretino.
Che cosa diavolo stava facendo la sopra? E perché il vestitino le si era sollevato troppo, lasciando sedere e cosce quasi scoperte del tutto? Non gliel'aveva fatto notare nessuno?
Iniziai a sbuffare e a guardarla incazzato, da lontano. Aveva un'eleganza immane anche quando ballava come una forsennata. Non riuscivo nemmeno ad essere arrabbiato con lei, anche se non c'era assolutamente motivo.
"Ma quanto ha bevuto?" Chiesi a Martina, avvicinandomi a lei.
"Non puoi capire Jackie. Un botto" Rispose lei, muovendo le braccia a ritmo.
Un botto?! A quanto corrisponde un botto?
Continuavo a fissarla imbambolato, non riuscivo a capacitarmi nemmeno della ragione per la quale la stavo fissando così.
Sorrideva timidamente ai ragazzi che la fissavano in basso. Come vorrei che sorridesse così anche a me.
"Jackie cazzo missa' che Gaia sta per vomitare!" Esclamò Martina, tirandomi per un braccio. La guardai sgranando gli occhi e poi guardai Gaia. Traballava e sembrava quasi stesse per cadere. Mi precipitai difronte a lei allargando le braccia
"Gaia, cazzo scendi!"
"Mi gira tutto Jacopo, mi sembra di stare su una giostra" rispose lei, portandosi una mano sulla testa.
Poi si sedette al bordo del tavolo e io le tesi le mani aspettando che lei le prendesse. E così fu. Mi prese le mani e io la aiutai a scendere. Si appoggio' a me.
"Ho la nausea, missa' proprio che dovrai portarmi fuori a vomitare" sussurro'.
Certo che non era proprio così che mi immaginavo il modo di starle vicino per una sera e pensando tra e me, le misi un braccio dietro la vita e lei sulle mie spalle e iniziammo a camminare verso l uscita.
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Perderti per poi riaverti un attimo.
RomanceJacopo e Gaia, concorrenti della diciannovesima edizione di Amici. Così lontani all inizio, così vicini alla fine. Riusciranno ad accorciare le distanze che li separano? #Amici19