Ritorno in camera mia, senza guardarmi attorno, mi precipitai subito in bagno. Le lacrime cominciarono a scendermi giù per le guance e tentai con tutta me stessa di fermarle,ma invana.
Toc. Toc.
"Bb? Già di ritorno? Tutto bene?" E avevo intuito che aveva poggiato la fronte sulla porta. Non le risposi, continuai a piangere, pentendomi ogni secondo di ogni lacrima versata,perché non riuscivo a darle un senso.
"Ste..Non mi risponde. Hai mangiato abbastanza spinaci oggi per buttar giù la porta?" Chiese Martina, preoccupata. Non appena sentii così, mi alzai.
"No...no oddio non fate nulla. S-sto b-ene. Vi prego, ho bisogno solo di un momento" , aggiungo, asciugandomi gli occhi. Non appena aprii la porta, trovai Stefano e Martina in piedi li, ad aspettarmi.
"Che è successo bb?"
"Niente Marti, poi ti spiego. Scusa Ste, ti ho rovinato la serata" Gli dissi, guardandolo dispiaciuta.
"No, oddio figurati. Tante sere te le ho rovinate io, perciò" mi diede un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza.
"Perché stai così?"
Mi stesi a cavalcioni sul letto, affondando la testa nel cuscino.
"Devo andare a parlarci io?"
"No, no ferma. Non è successo nulla di che.. Solo che la sua fidanzata "non vuole che lui mi stia troppo vicino" esordii, mimando il virgolettato con le dita.
"Che cosa?" Martina scoppiò in una fragorosa risata, poi notando la mia espressione la smise. "Ma è serio?"
"A quanto pare si. E quindi ha pensato bene di non darmi il buongiorno stamattina, come un bambino dell asilo. Ah, ti ho detto anche la parte in cui ha detto che sono io la bambina?" Dissi, allargando le braccia esasperata.
"Non ci posso credere! E' impazzito! Cioè poi non ho capito.. tra un pò vi conoscete più tu e lui, che lei e lui. Non è mai successo nulla di fraintendibile, perciò questa cosa non ci sta ne in cielo ne in terra, devi riparlargli e dirgliene quattro"
"Ma gliele ho già dette Marti. Mi sono scocciata, davvero. Stamattina sono andata io da lui, stasera gli ho chiesto di nuovo che cosa avesse.. e il ringraziamento è stato questo" e mi indicai gli occhi, sicuramente gonfi.
Bussarono alla porta. Sgranammo entrambe gli occhi, e feci cenno a Martina di andare ad aprile lei.
"Che cosa vuoi?"
"Voglio parlarle"
Martina fece per chiudergli la porta in faccia, ma lui la fermò con una mano.
"Dai Marti! Gaia? Ci sei?" E vidi che tentò di entrare.
"Non ti chiudo la porta in faccia solamente perché ho un decoro. Se non vuole parlarti non insistere, semplicemente torna in camera tua e va a fare le web con la tua fidanzata. Notte" Disse Martina, e aspettò davanti la porta fino a quando Jacopo non andò via. Lo sentii sbuffare.
"Non dirmi che ho esagerato anche perché.." iniziò a dire Martina.
"No no, tranquilla. Anzi, ti devo fare i miei complimenti, con Giulia non ti trattieni così" aggiunsi, facendole un sorriso.
"Bando alle ciance, bb, domani cantagliene quattro, di nuovo. Deve capire che ha sbagliato, e che se si comandare dalla fidanzata come un cagnolino, ha proprio capito male".
Non sapevo cosa risponderle. Avevo la testa che mi scoppiava. Di cose che vorrei dirgli, non dirgli.. Ma forse ora era meglio non pensarci.
"Dormiamo Marti? Ma Tali non vieni a darci la buonanotte?" Chiesi.
"Mi ha inviato un messaggio, ha detto che è stremata, ma che passa domani mattina".
"Ah, va bene" . Marti mi abbracciò,e già mi sentivo meglio.
Non riuscivo a dormire, avevo una tremenda voglia di uscire fuori in corridoio, ma purtroppo ci avevano sgridato tante volte, che forse era meglio evitare. Mentre mi giravo e rigiravo nel letto, il mio cellulare vibrò. Era un messaggio di Jacopo:
<< Gaia, scusami. Lo so che starai dormendo, ma io non ci riesco. Mi dispiace per come mi sono comportato stasera. Mi sento tremendamente in colpa. Domani ti porto il caffè io. Ti prego non scappare però>>
No, non gli rispondo. Di solito sono una persona che non porta rancore a nessuno, però si era davvero comportato male con me, ed io non sono un robot. Guardai il messaggio un ultimo secondo prima di rimettere il cellulare sul comodino. Poi finalmente mi riaddormentai.
L'indomani mattina, sentii degli strani rumori e mi svegliai di colpo.
"Jacopo, no, che palle. Ma perché l'hai fatto entrare Tali?"
"Perchè, non dovevo?"
"Martina, sei esagerata però." Disse Jacopo, mettendosi a braccia conserte.
"Cosa succede?" Chiesi, e tutti trasalirono. Non si erano accorti che ero sveglia.
"Jacopo è dentro la nostra camera, e nessuno tranne Tali,l'ha invitato!" Esclamò Marti, mettendo il broncio.
"Ti ho portato il caffè. Hai letto il mio messaggio?"
"Si, l'ho letto. Ma non mi va, grazie" Dissi, alzandomi di colpo.
"Gaia, ti prego. Scusate,potete lasciarci da soli?"
"No no, restate. Se ne va lui" Dissi, guardandolo fisso.
"Hai sentito Ottonello?"
"Martina, per favore. Gaia...ti prego. Io non prego mai nessuno di darmi ascolto, apprezzalo almeno" e poggiò un braccio sul mio.
"Ma che cosa vorrebbe significare? Comunque, non mi va Jacopo. Bevilo tu il caffè, ci ha già pensato Tali a me e Martina, buona colazione".
A queste parole, tolse il braccio e andò via dalla stanza.
"Sei stata grande sorella!" Disse Martina, esultando.
"Ma mi spiegate che cosa sta succedendo? Mi tenete sempre all'oscuro di tutto. Non trovate scuse, tanto è presto"
Martina ed io ci guardammo.
"Tali.. ti prego, questa cosa deve restare in questa stanza. Se esce, abbandono il programma, ti avviso"
"Non lo farai, no che non lo farai" Aggiunse Martina.
"Dimmi tutto. Di me potete fidarvi ciecamente, lo sapete" Tali, prese un biscotto e si sedette sul letto.
"Provo qualcosa per Jacopo"
Il biscotto le cadde dalle mani e non si preoccupò nemmeno di raccoglierlo, perchè prese a guardarmi con la bocca spalancata.
"Cooooosaaaaaa?? Sei seria??" Si portò le mani alla bocca, come se le avessi confessato un omicidio.
"Sì sono seria. Lo sai che non scherzo su queste cose"
"Ma Jacopo è..."
Non le feci terminare la frase. "Fidanzato? Si, lo so bene"
"Mamma.. ma io non ci posso credere! Amore, ma tu sprecata per lui. Con tutto il bene che provo per Jacopo.. Ma non puoi..."
Aveva ragione. Avevano ragione. Non potevo provare qualcosa per un ragazzo fidanzato. Solo che volevo farlo, non riuscivo a trattenermi. E tutto questo mi avrebbe portata alla rovina, ne ero sicura.
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Perderti per poi riaverti un attimo.
RomanceJacopo e Gaia, concorrenti della diciannovesima edizione di Amici. Così lontani all inizio, così vicini alla fine. Riusciranno ad accorciare le distanze che li separano? #Amici19