Segreti

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Le lezioni per oggi erano finite, e la puntata del sabato era vicinissima. Volevo impegnarmi il più possibile, per portare la mia squadra alla vittoria e così impedire che qualcuno di noi vada in sfida. Per una volta nella mia vita, non sapevo cosa fare. Non sapevo se volevo evitare Jacopo per sempre o perdonarlo. Mi mancava. Avevamo sempre avuto un rapporto speciale io e lui e odiarlo non mi faceva stare bene. Chissà lui che cosa ne pensava. Stefano sicuramente lo sapeva. Appena uscimmo dagli studi, lo presi sottobraccio e iniziai a trascinarlo il più lontano possibile dagli altri.

"Che cosa c'è? Ah, a proposito,come mai sei scappata oggi? Sembravi una pazza" Disse lui, ridacchiando.

"Ehm, nulla, un'emergenza rientrata. Comunque, hai parlato con Jacopo per caso?" 

"Riguardo cosa?" 

"Ste.. eddai su." Gli dissi, esasperata.

"Aaah. Se Jacopo mi ha parlato di te? Possibile" E si mise una mano sotto al mento. Gli diedi uno schiaffetto sul braccio.

"Cretino. Parla"

"Ci sta male. Non capisce perché non lo perdoni. Dopotutto, non è successo granché"

"Ma mi ha detto che sono un'immatura"

"Si, ma anche tu a lui. Perciò siete pari" Rispose Ste, alzando un sopracciglio.

"Ok ok, colpita ed affondata. Sì Ste, ma a me non piace che la fidanzata gli metta dei paletti"

"A inizio relazione è normale. Lei non conosce lui, lui non conosce lei..sai no?" 

"Sì, ok. Ma lui si fida ciecamente. Non dovrebbe valere anche per lei?" Chiesi, titubante.

Stefano non mi rispose.

"Comunque davvero Ga', non tenergli ancora il muso, sembrate cane e gatto. Alla fine avete la coscienza pulita" Disse Ste. "Inoltre sono due notti che mi fa addormentare tardi. Non la smette di farsi e automaticamente farmi paranoie sul fatto che forse ha sbagliato, forse doveva parlarti diversamente.."

Abbozzai un sorriso. Da una parte mi rendeva felice sapere che Jacopo mi pensasse. Dall' altra sapevo benissimo che era solo perche' per me provava un bene da amico.

" Gaia, andiamo a mangiare qualcosa fuori? Il tempo è benevolo!" propose Martina.

" Va bene Marti"

Senza rientrare in hotel, andammo direttamente coi borsoni a prenderci una puccia, non c'era tanta gente.

"Ste mi ha detto che Jacopo è un botto dispiaciuto, e che la sera si fa le paranoie"

Marti sputo' il sorso di coca cola.

"Seriamente?! Jacopo imparanoiato, TOP!" esulto' Marti alzando le braccia per aria.

"Sssshh.. Potrebbe sentirci qualcuno! Comunque, penso che la situazione stia andando per le lunghe Marti. Alla fine se lui continua a sbagliare, sono fatti suoi"

"Si bb, ok. Però alla fine ti cerca. Io gli credo. Voglio essere buona dai"

"Al massimo stasera se mi si avvicina di nuovo, gli dico che se vuole mantenere le distanze per me va bene. Abbiamo una puntata del sabato da preparare, e mille pensieri. Io mi comporterò come sempre" le dissi, girando il tovagliolo tra le mani.

"Bravissima e poi.."

"Marti.. Gaia!"

Ci voltammo e Jacopo era davanti la porta che agitava la mano per aria.
Non credevo ai mie occhi. Era qui, per me.

"Buonasera Ottonello. Non posso dirti che piacere perché.." inizio' Martina, ma poi vedendo il suo sguardo sconsolato, lo fece accomodare e gli accarezzo' la guancia.

"Se volete vado" disse Martina.

"No dai resta. Non c è problema. Gaia non scappare. Mi sto vergognando un botto perché sono tante volte che ti corro dietro e sembro un po' ridicolo. Però adesso zitta e ascoltami. Senti, ho sbagliato. Non dovevo nemmeno dirtelo di Greta, alla fine non abbiamo fatto nulla di male. Non c'è nessun problema, dico davvero. Non mi sono fatto capire io. Scusami se ti ho definito una bambina, non lo penso affatto e penso tu lo sappia perché te l ho sempre detto che sembri più matura della tua età. Adesso per favore, mi perdoni?"

Aveva una strana luce negli occhi. Ed era sincero. Lo percepivo. Sospirai.

"Si, ti perdono. Lasciamoci alle spalle questa parentesi e andiamo avanti" dissi e gli sorrisi. Lui si alzò di colpo e mi abbraccio forte,scoccandomi un bacio sulla guancia.

Sentivo le mie guance divampare dall'imbarazzo, ma riuscii a non farmene accorgere perché arrivarono le pucce.

"Come sapevi che eravamo qui?" Chiese Martina.

"L'ho capito. Tu adori questo posto" rispose Jacopo e ordino' una puccia anche lui. "Comunque sei testarda eh!" esclamò, guardandomi.

"Eccome! Mi sono dovuta veramente sforzare per perdonarti, percio' guai a te" gli risposi ridendo.

"Jacopo, ma come mai stai sempre con Giulia e Francesco? Ci stai evitando?"

"Era per farvi ingelosire cretine!" Rispose lui e Martina gli fece la linguaccia.

"Tu devi dare conto solo a noi due" Gli dissi.

"Ah, quello sempre, infatti sono con voi adesso o mi sbaglio?"

"La poeticita' delle 21" Disse Martina e poi fece un cuoricino con le mani, guardandomi.

"Sabato dobbiamo spaccare. Non voglio nessuno in sfida raga. Abbiamo dei pezzacci" dissi, gasata.

"Vinceremo noi baby" Rispose Jacopo, facendomi l occhiolino, poi parlando del più e del meno, aspettammo la sua puccia e ritornammo al residence.

Perderti per poi riaverti un attimo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora