Il daytime della discordia

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9 Dicembre.

"Giacopo, sveglia! La colazione ci attende" 

Stefano mi toccava ripetutamente la spalla per svegliarmi, e in segno di protesta mi portai il cuscino sulla faccia.

"Ti do cinque minuti, oppure scendi da solo, e sai poi chi ci sarà"

Tolsi il cuscino all'improvviso e lo guardai malissimo.

"Sapevo che mi avresti capito" Aggiunse, ridacchiando.

Mi precipitai a prepararmi, ignorando le lamentele di Stefano. Però ovviamente aveva ragione. Se scendevo da solo mi sarei sentito a disagio. In compagnia era meglio, anche se Gaia e Martina sicuramente non le avrei potute evitare per sempre.

"Ste.. Secondo te Gaia mi perdonerà?" Gli chiesi, mentre mi infilavo il solito cappellino.

"Beh, per forza. Sennò sai che sbatti. E se non ti perdona ha tutto il mio appoggio, ti avviso eh" 

"Grazie eh" Dissi, scettico.

Poi ci dirigemmo giù a fare colazione. Gaia e Martina ancora non c'erano. Tirai un sospiro di sollievo. 

"Ohi Jacopo, ieri sei sparito poi! Cosa è successo? Abbiamo chiesto a Stefano ieri sera ma non ci ha saputo dire nulla" Mi chiese Michelangelo.

"Sì Michi, scusatemi tanto tutti. Nulla di grave, è solo che non ero più abituato a stare tutta la giornata fuori e quindi mi son lasciato prendere dall'ansia" 

"Ah, brutta cosa. Spero tu stia meglio ora" aggiunse Giorgia, accarezzandomi la testa.

"Si si, grazie Giorgina"

Non era bello mentire proprio su problemi di salute, ma era la prima cosa che mi era venuta in mente.

Avevamo appena mandato giù il primo boccone di cornetto, che Gaia e Martina varcarono la soglia della mensa. Iniziai a tossire, e Stefano mi diede dei forti colpi dietro la spalla.

"Così me la rompi però" Dissi, pulendomi la bocca con un tovagliolo.

Io e Gaia continuammo a fissarci, fino a quando lei non si sedette un pò più distante da noi, dandomi le spalle. Avrei tanto voluto salutarla e dire loro di sedersi con noi, ma non mi sembrava il caso.

"Si prospetta un'altra giornata nera" Sussurrai, sospirando. 

Ritornare alla vita scolastica non era stato così traumatico  quanto oggi. Nemmeno quando avevo frequentato le superiori ero così demotivato come oggi. Forse sarà l'atmosfera tesa che aleggia nell'aria. Le lezioni continuarono fino al tardo pomeriggio, e ci comunicarono che l'indomani ci sarebbero state assegnate nuove canzoni per la puntata del sabato. 

Accesi il cellulare e c'erano venti chiamate da parte di Greta. Cosa poteva esserle successo? Spero non qualcosa di brutto. La richiamai immediatamente. 

<<Pronto amore? Ho acceso proprio adesso il cellulare e ho visto che..>>

<<Ho visto il daytime. Ma come le asciugavi bene le lacrime di Gaia. Potevi lasciare il posto a qualcun'altra>> Aggiunse sprezzante.

<<Cosa? Quale daytime?>>

<<Quello post puntata, Jacopo. Non fare il finto tonto dai.>>

<<Spero tu stia scherzando. Era in difficoltà e sono solo andato in suo soccorso. E poi eravamo seduti vicini, cosa dovevo fare? Alzarmi con nochalance e non dirle una parola? Ma hai sentito il discorso di Zerbi oppure no?>>

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