Disguidi

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"Ehilà, credevo che alla fine il caffè fosse diventato un ghiacciolo" Disse Martina, mentre mi accomodai con lei al tavolo per fare colazione.
"Martina, pessima idea, pessima. Prima ed ultima volta che porto a Jacopo il caffè, scordatelo. Ma perché ti assecondo sempre? Più che una domanda a lei era un rimprovero a me stessa.
"Ma scherzi vero? O sei seria? Era solo un caffè. C'è lo prendiamo sempre noi quattro, vero Ste?"
"Scusate non vi stavo seguendo, dicevate?"
"Raga riscendo tra poco, vado un attimo sopra, ho dimenticato una cosa" Esordisco, alzandomi in fretta e furia, riponendo la sedia sotto al tavolo.
In realtà non avevo dimenticato nulla, ma ero un fascio di nervi e non sapevo nemmeno il perché. Prendo l ascensore, e vado a sbattere contro qualcuno.
"Ah fantastico, scusa."
Era Jacopo. Ci massaggiamo entrambi la testa.
"Non fai colazione?" mi chiede indicando il tavolo.
"Ehm si, tra poco, scappo su, a dopo"
Chiudetevi, Chiudetevi, Chiudetevi maledette porte. Le porte dell ascensore si chiudono e corro in camera. Mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio, chiudendo gli occhi. Che cosa diavolo mi sta succedendo? È sempre lui, ed io sono sempre io. Jacopo e Gaia. Lo conosci dai provini giusto? Sai fin dall inizio che è impegnato. Nessuna nuova scoperta Gaia, perciò di cosa ti meravigli?
Vado in bagno e mi sciacquo il viso. Devo smetterla. Non so cosa mi sia preso. Do un'ultima occhiata ai capelli e poi scendo giù, a godermi finalmente la mia amata colazione.
"Gaia, tutto bene?"
"Si Marti, dev'essere la tensione, tranquilla"
"Si, ma poi mi spieghi eh" mi sussurra, con tono coincitato.
"Non bevi un altro caffè tu? che strano" Disse Stefano, con espressione perplessa.
Jacopo aveva di fronte a sé solo un bicchiere di succo.
Gli orari delle lezioni si stavano avvicinando, e lasciammo il residence per recarci agli studi.
"Allora, stamattina cosa è successo?"
"ma nulla di che Marti.. Solo che non mi va piu di portare il caffè a Jacopo,tutto qui." Le dissi, cercando di assumere un tono disinteressato.
"Ma è stato solo un caffe'! Scusa, Jacopo, che cosa hai fatto a Gaia?"
Diamine, sta per succedere un macello.
"In che senso scusa?" Domando' Jacopo perplesso.
"Martina ha capito male, non intendeva.."
"No no io intendevo proprio quello che ho detto.. Che cosa le hai detto?" era agitata.
"Assolutamente nulla. Gaia ma che cosa le hai detto?" Adesso era lui quello che si stava agitando.
"Martina, jamm ja. Ogni mattina è un continuo. Fatti gli affari tuoi"
" ma che cosa c entri tu Giulia, fammi capire?!"
" Nulla, ma a me da fastidio come ti poni nei confronti degli altri, pensa a te ca non si nisciun"
Martina corse negli spogliatoi, e io e Jacopo la seguimmo.
"Mi spieghi?" Jacopo mi prese per un braccio.
"Giuro che lei ha frainteso. Non ho detto nulla Jacopo su di te giuro, ero nervosa per cose mie"
"Ah ok. Sembrava seria però. Comunque domani me la vedo da solo per il caffè, tranquilla"
"Che cosa c entra il caffè adesso?"
"prima di uscire dalla mia camera eri tranquilla, poi boh, ti sei innervosita" Disse, sbuffando.
"Ma no, te lo assicuro, non c'entri tu. Sono arrabbiata per cose mie. Ti prego scusami tanto Jacopo. Adesso cerco di far uscire Martina da qui, senno' oggi le lezioni le facciamo col binocolo"
Mi sorride e ritorna in sala relax.

Perderti per poi riaverti un attimo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora