Capitolo I

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Settimana di fuoco, gli esami si avvicinano e l'ansia per l'ignoto mondo universitario che mi attende fra qualche mese non mi da pace. Siamo già a marzo e l'impressione di essere ancora all'inizio dell'anno scolastico mi pervade, il sole caldo di agosto mi sembra ancora impresso sulla pelle, dopo qualche istante l'aria di città mi passa fra i capelli riportandomi alla realtà. Il clima invernale inizia ad intiepidirsi ma nulla mi nega di indossare un bel maglione caldo e colorato per smorzare il mio solito outfit total black. Mentre mi dirigo verso la scuola, decido di prendere un cornetto nel bar dall'altra parte della strada cercando di ignorare la mia malinconia. I professori ormai non ci lasciano respirare, il tempo scorre e i programmi sono molto ampi, anche durante le prove invalsi hanno deciso di mantenere le prove di valutazione, un carico di stress supplementare di cui avremmo fatto volentieri a meno. Entro nell'istituto sperando che non sia una giornata pesante ma la tranquillità della vita quotidiana viene interrotta da un decreto. Il virus che ha mietuto una quantità sostanziosa di vite in Cina è arrivato anche qui, il governo chiude con effetto immediato tutti gli istituti scolastici fino a data da destinarsi. In un primo momento non riesco a metabolizzare la notizia e l'euforia per la vacanza improvvisata cresce sempre più. Il giorno seguente raggiungo dei miei amici nel bar del mio quartiere per una colazione, è il nostro posto ormai e per pranzo ci rechiamo tutti insieme a casa mia. La criticità della situazione, soprattutto nel nord del paese, viene sottolineata ogni momento dai giornali e la consapevolezza si fa breccia nella mia mente in poco tempo. Il 6 marzo 2020 comincia la mia quarantena. Non ho mai avuto molto tempo libero, finalmente posso concentrarmi un po' sulle mie passioni, leggere, scrivere, sistemare la mia vita insomma. Con un senso di leggerezza interiore mi appoggio sul letto con una penna e un quaderno e lascio che la mia mente viaggi nei meandri della mia fantasia lasciando la triste e paurosa realtà.

Mi ritrovo in un posto lontano ma vicino al cuore, mi duole ammetterlo ma ormai fa parte di me. Mi aggiro fra i corridoi della mia vecchia scuola, con me ci sono due mie amiche, sembra tutto così reale... Matilde mi prende per un braccio cercando di riportarmi al discorso ma la mia attenzione ricade sulla sua persona, resto sempre spiazzata dalla sua bellezza, è una ragazza dell'anno inferiore ma dimostra la mia età con una vivacità e una naturalezza disarmante. Abbiamo stretto amicizia in pochissimo tempo ed ora siamo inseparabili, i suoi lunghi capelli castani sempre riccissimi sembrano fluttuare in ogni suo movimento, mi riprendo dallo stato di trance e tento di rammentare il discorso. Matilde cerca di convincere me e Teresa ad andare ad una festa che ci sarebbe stata nel weekend, non che ci voglia molto a convincerci visto che siamo tre fra le ragazze più festaiole dell'istituto così ci diamo appuntamento al centro commerciale l'indomani per trovare qualcosa di carino da indossare. Torno a casa in tram, oggi non ero proprio in vena di prendere lo scuolabus, è un giovedì nuvoloso e domani non ci sono lezioni per la disinfestazione degli ambienti, proprio un giorno da film, popcorn e pizza per cena con tutta la famiglia. Dopo la fantastica serata giusto il tempo di raggomitolarmi fra le coperte che mi trovo fra le braccia di Morfeo.

È quasi ora di pranzo e sono davanti al ristorante thai dove ho appuntamento con le altre, sono spesso la prima ma questa volta trovo già Teresa ad aspettarmi, è pensierosa così le chiedo di sfogarsi un po' con me. Ultimamente le cose con il suo ragazzo, Enzo, non vanno molto bene mentre c'è Giulio che la corteggia e la tratta come dovrebbe, capisco la sua confusione, fra tutte e tre facciamo a gara con i problemi con i ragazzi, le cose semplici non fanno per noi. Teresa è una ragazza semplice ma misteriosa, conquista tutti con la sua genuinità, ha dei modi che non ti permettono proprio di non amarla. La sua è una bellezza particolare, fatta di gesti più che dal suo essere materiale, è una delle persone più importanti della mia vita. Appena finisce di parlarmi dei suoi complessi amorosi ci giriamo insieme per assistere ad una scena molto buffa, Mati corre verso di noi piena di pacchetti cercando di evitare le persone che affollano il centro commerciale senza riuscirci a pieno. "Scusate per il ritardo, sono entrata in un negozio ed ho trovato dei pantaloni troppo carini, non potevo lasciarli li. Dai, lo sapete che sono shopping dipendente!" si apprestò a dire appena arrivata, dopo di ciò scoppiammo tutte e tre in una fragorosa risata e decidemmo di andare a mangiare un bel bagle. Abbiamo passato un pomeriggio intenso fra le incertezze di Teresa e le manie di Matilde ma finalmente poco prima dell'orario di chiusura avevamo un outfit perfetto per la festa del giorno dopo. Ci salutiamo e mi dirigo verso la stazione dei tram per tornare a casa e decido di passare a prendere due frullati per mia madre e mia sorella, neanche il tempo di ritirarli che girandomi mi scontro con un ragazzo e le bevande finiscono sul pavimento.

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